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Che cos’è la depressione latente?

Ragazza depressa che indossa maschera col sorriso
29-04-2022
Difficile pensare che una persona depressa possa condurre una vita normale, ma la depressione latente è una forma atipica che per l’appunto “maschera” i sintomi del disagio
Nell'articolo:

Anche se i disturbi dell’umore sono molto frequenti, non si sente spesso parlare di depressione latente. Si tratta di una forma di depressione che, per l’appunto, è un problema di salute pubblica poiché riguarda moltissime persone.
A rendere complicato il quadro di chi soffre di depressione latente è il fatto che la sua stessa forma è talmente mascherata da rendere difficile comprendere quale sia il problema. Nell’immaginario comune, infatti, una persona depressa non riesce a svolgere con costanza e regolarità le sue attività. La depressione latente, invece, è una delle forme atipiche (ma non per questo meno diffusa) di questa malattia.

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Cos’è la depressione latente

La depressione nella sua forma più conosciuta si identifica con persone tristi, disperate, apatiche, incapaci di reagire e di svolgere qualunque attività (e qui ci sono le cose che non andrebbero dette). Stando a quanto riportano gli studiosi di psicologia, la depressione latente è più comune di quanto si possa pensare. Anzi, sempre sembrerebbe essere un fenomeno molto comune. Secondo alcuni studiosi di psicologia, la depressione latente è frequente quanto quella conclamata se non maggiormente diffusa (per le sue caratteristiche, i dati statistici potrebbero essere sottostimati).

Il termine ha raggiunto un picco di popolarità fino agli anni Ottanta, poi è scomparso dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V), dove si parla piuttosto in generale di disturbi somatiformi. Stando all'ICD-10 (Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati) la definizione attuale è «depressione con sintomi somatici». In un articolo di Healthline, viene specificato che tutti questi termini – depressione mascherata, depressione nascosta, sintomi somatici, disturbo somatoforme, disturbo di somatizzazione – non sono utilizzati come diagnosi, ma per descrivere l'esperienza di una persona depressa che non mostra esteriormente di esserlo.

Definizione

Una definizione importante arriva dal lavoro dello psichiatra svizzero Paul Kielholz (conosciuto per il suo importante contributo sulla depressione maggiore), che nella sua opera La Depression Masquee (1973) ha scritto: «Con il termine depressione mascherata, designiamo un processo depressivo che si manifesta prima di tutto sul piano somatico. Le depressioni mascherate sono quindi depressioni endogene dove la distimia depressiva è mascherata – cioè coperta da un sintomo somatico». Per comprendere meglio questa definizione, ricordiamo che la depressione endogena è quella che si verifica senza la presenza di stress o di traumi, quindi, non ha cause esterne (quantomeno, in apparenza). Al contrario, la depressione esogena è invece provocata da un evento esterno (per esempio, un lutto, una delusione amorosa, un trauma, etc).

In altre parole, con depressione latente si intende quella forma depressiva che si manifesta quasi esclusivamente sul piano somatico. La persona che ne soffre è convinta di soffrire di disturbi di natura fisica. Su Psicoadvisor (Rivista di Scienze Psicologiche e Neurobiologia) si legge: «Chi soffre di depressione mascherata finisce per “somatizzare” tutti i sintomi tipici della depressione e per percepire a livello emotivo solo una piccola parte del disagio psicologico della classica depressione».

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I sintomi della depressione mascherata

Come detto, chi soffre di depressione latente riesce a svolgere tutte le sue attività, a differenza di forme meno atipiche della malattia. La persona con depressione mascherata porta a termine le attività anche se con molta fatica. I suoi sforzi derivano dallo "stato di resistenza", in cui il malessere psicologico si riflette sul corpo. Nella depressione mascherata, come accennato in precedenza, i sintomi tipici della depressione sono sotto la soglia dei criteri di diagnosi di depressione evidente, come ricorda Psicoadvisor. Sempre gli esperti del sito della Rivista di Scienze Psicologiche e Neurobiologia sottolineano la natura psicosomatica dei sintomi della depressione mascherata, che sono molteplici, fisici e psicologici.

Sintomi fisici

Stando agli esperti, i sintomi fisici della depressione latente hanno spesso un andamento ciclico, poiché si manifestano senza causa apparente, poi spariscono improvvisamente e ricompaiono in seguito, sempre senza un motivo. Gli esperti di Pscicoadvisor elencano:

  • Stanchezza fisica
  • Mal di testa
  • Bruciore e gonfiore di stomaco
  • Difficoltà digestive
  • dolori muscolari e/o alle articolazioni
  • Dermatiti e altri disturbi della pelle, prutiti
  • Gambe pesanti e gonfie
  • Oppressione toracica e percezione di problemi cardiaci

Sintomi psicologici

I sintomi psicologici della depressione latente, invece, sono (sempre elencati dagli esperti di Psicoadvisor):

  • Ansia e/o dissociazione
  • Preoccupazione e sconforto
  • Bassa autostima
  • Rimuginazione costante sul proprio stato di salute
  • Ipocondria
  • Paura di morire
  • Difficoltà ad affrontare le situazioni e tendenza alla procrastinazione
  • Basse capacità introspettive
  • Incapacità di accedere ai propri stati interiori
  • Sentimenti di tipo depressivo in funzione della sintomatologia somatica

Il trattamento

La depressione latente è difficile da curare, perché la diagnosi non viene raggiunta facilmente. Il fatto stesso che i sintomi siano di tipo fisico comporta un ritardo nell'identificazione del problema che, in realtà, è psicologico. Ecco perché la diagnosi di depressione latente avviene “per esclusione”: prima si indagano le cause dei sintomi fisici. Quando è possibile escludere motivi patologici che causano i disturbi somatici, si valuta l'ipotesi psicosomatica.

Una volta identificato il problema, si può intraprendere il trattamento per guarire dalla depressione latente (e dai sintomi che ne derivano). Può essere utile chiedere aiuto al tuo medico di base, affinché possa consigliare uno specialista (psicologo), con cui deciderai quale percorso terapeutico è più adatto.

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