Alcuni giorni sono più difficili di altri. Sembrano felici all'apparenza, carichi di significato, di bellezza, di gioia. La verità è che, come in un teatro, tutto è finto, ma niente è falso: la vita, quando si soffre di depressione nascosta, ha qualche meccanismo che si inceppa. Immaginiamola come un carillon bellissimo, delicatissimo, con una musica dolce che ci prende le corde del cuore. Poi, tutto si ferma: la giostra non gira più. E nemmeno noi.
Potremmo provare quasi conforto all'idea di non essere felici di fronte alla felicità. Perdonateci la ripetizione, ma non c'è altro modo di dirlo. Sì, a volte, quando tutto va bene, ci sentiamo in colpa. In altre occasioni invece cerchiamo di smorzare il nostro entusiasmo. Ma c'è anche lei, annidata nella nostra mente, silente e potenzialmente dannosa: lei, che si chiama depressione e che vorremmo non aver mai voluto incontrare.
VEDI ANCHE LifestylePerché alle volte ci sembra di non provare più emozioni?La depressione nascosta, che va oltre le apparenze
Essere felici non è un crimine. E nemmeno essere depressi. Avere pieno controllo dei nostri sentimenti e delle emozioni vuol dire passare da un estremo all'altro. Capita a tutte almeno una volta nella vita: siamo felici, stiamo bene, non c'è alcun motivo per cui farsi vincere dalla tristezza, dalla nostalgia, dalla malinconia. Perché lasciarsi avvolgere da un velo di pianto? Perché i nostri occhi si inumidiscono? All'improvviso, magari. Senza pensieri coerenti. O impulsi sani.
Non siamo sempre in grado di rispondere a questa domanda. Non lo siamo semplicemente perché scavare dentro di noi ci può far male. Anzi, sappiamo molto bene che lo farà. Qualcuna ha dei conflitti irrisolti, un trauma non superato. Altre hanno paura di perdere il controllo sulla propria vita, e di conseguenza sulla felicità tanto rincorsa, tanto bramata a lungo da aver perso di significato.
Stare bene non vuol dire essere felici
Fa male a pensarci, ma, anche quando le cose vanno bene, possiamo non essere felici. E i motivi vanno ricercati dentro di noi. Abbiamo detto che scavare fa male, ma anche ignorare, giocare a nascondino con se stesse. In realtà è una delle cose più nocive che potremmo mai fare. Individuare la depressione nascosta, poi, è nella maggior parte dei casi un vero e proprio inferno. Ma è anche colpa di una società che ci ha insegnato uno stupido assioma: se va tutto bene, devi essere felice.
No, non dobbiamo. Possiamo essere grate di quel che abbiamo, di avere un lavoro, degli amici, persino un amore su cui contare. Di avere i nostri genitori, di poterci parlare al telefono, di avere due soldi in tasca per viaggiare o per portare il pane a tavola. Nella misura delle cose, però, il bene non equivale alla felicità. Il bene è sempre e solo l'opposto del male, che ci attacca proprio nei momenti in cui siamo più vulnerabili.
Come affrontare noi stesse, permettendoci di tornare a vivere
VEDI ANCHE LifestyleChe cos’è l’invalidazione e perché è una violenza emotivaSiamo noi, sin dal principio. Siamo sempre state noi, e la relazione sana che scegliamo di avere con i nostri demoni. Qualcuno lo conosciamo già, e lo chiamiamo mostro sotto il letto. Ne abbiamo paura sin da bambine: è la cosa che ci terrorizza di più al mondo. E che sul lungo periodo ci mangia dentro, si nutre di noi, delle emozioni più profonde e ci porta a soffrire di depressione nascosta.
Potremmo iniziare a seguire qualsiasi consiglio per smettere di complicarci la vita. Potremmo organizzare dei viaggi favolosi, andare in posti remoti e sperduti. Ovunque ci recheremo, non scapperemo da noi stesse, né da quello che ci sta lentamente uccidendo dentro. Dobbiamo avere il coraggio di spogliarci a noi stesse: a chi siamo, chi vogliamo essere, chi vogliamo diventare. Probabilmente è la cosa più difficile che ci capiterà mai di fare, ma solo così possiamo riemergere e soffiare via su quella tristezza che ci impedisce di respirare il profumo della vita.
Come si affrontano le nostre criticità? La soluzione è chiedere aiuto, concretamente valutare di iniziare un percorso con uno specialista come uno psicologo.
Scendere a patti e sconfiggere la depressione nascosta è necessario
Siamo sicure di stare bene emotivamente? Ce lo chiediamo raramente. Lo domandiamo agli altri, agli amici, ai parenti, ai conoscenti, ai colleghi. A tutti chiediamo come vanno le cose, anche in modo sommario. Ma perché non lo chiediamo a noi stesse? Abbiamo paura di rispondere. Di scavare, ancora una volta, e di trovare quel demone che non se n'è mai andato. Possiamo sconfiggerlo una volta per tutte. Trovare il proprio equilibrio interiore è il primo passo verso un futuro di consapevolezza e inevitabile bellezza.
Sarebbe bello essere felici quando il momento lo richiedere. Avere emozioni sane, senza paura di risultare indiscrete, eccessive. La felicità lo è, eccessiva in modo graffiante e crudo. Ed è bella così. Non deve però essere un tarlo. Soprattutto, non deve essere "sporcata" dalla depressione. Non diventiamo spettatrici malinconici - per citare Renato Zero - della nostra anima. Liberiamo il dolore. Combattiamo i demoni. Guardiamoci dentro di noi. C'è tanta bellezza al mondo. Perché privarcene?