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Quali sono i difetti più frequenti su cui si può lavorare

donna con dubbi
Lavorare sui propri difetti è fondamentale per crescere ed evolversi. Ecco quali sono i più frequenti e come affrontarli
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“Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri” ebbene sì, abbiamo deciso di scomodare Luigi Pirandello per addentrarci nel mondo dei difetti e in particolare dei difetti più frequenti su cui si può lavorare. Parliamoci chiaro, è semplicissimo accorgersi dei difetti altrui, ma non è altrettanto semplice ammettere di avere anche noi difetti simili o diametralmente opposti. Il perché? È presto detto, ammettere di avere dei difetti si lega al timore di dover subire il giudizio altrui e di dover palesare lati del nostro carattere che pensiamo possano renderci vulnerabili.

Ma saper riconoscere i propri difetti è fondamentale per la propria crescita personale e la cosa ancora più importante è che lavorare sui propri difetti è possibile e potrà farci scoprire tanti nuovi lati del nostro carattere e della nostra personalità. Quali sono i difetti più frequenti su cui si può lavorare? Lo scopriamo subito!

Cosa sono i difetti

Quando parliamo di difetti è bene sottolineare che essi rientrano soltanto nella sfera caratteriale e in quella legata all’indole comportamentale. Da anni infatti, grazie all’evoluzione e alla promozione dell’inclusività, non rientrano più nella categoria “difetti” tutte quelle caratteristiche fisiche che non rispettano determinati standard estetici.

La body positivity ha dato una spinta importante alla promozione dell’accettazione del proprio corpo in tutte le sue forme, eliminando con forza lo stigma di “difetto” che tante caratteristiche corporee fino a qualche tempo fa si portavano dietro. Detto questo, andiamo alla scoperta dei difetti comuni alla maggior parte delle persone e vediamo come poterli affrontare e smussare per avviare un cambiamento positivo per noi e per gli altri.

Orgoglio e critica costruttiva

Apriamo la nostra lista dei difetti più frequenti su cui si può lavorare con due re assoluti: l’orgoglio e la critica costruttiva. Nel primo caso ammettere i propri errori diventa molto difficile e questo accade anche quando sappiamo di essere in torto. Lo ammettiamo a noi stessi, ma facciamo molta fatica ad ammetterlo a chi abbiamo di fronte e questo atteggiamento può essere percepito come scarsamente umile e decisamente arrogante. Come lavorarci su? Iniziando a capire che tutti possono sbagliare, che il fallimento fa parte dell’essere umano e che solo chi non osa non fa errori.

Ammettere tutto questo farà bene in primis a noi stessi e ci renderà decisamente più umani agli occhi degli altri. E che dire della critica costruttiva? Tanti di noi muovono critiche alle persone che hanno accanto celandosi dietro la giustificazione del “lo faccio per il tuo bene”. Una critica che vuole essere costruttiva, ma che spesso risulta semplicemente sterile e pone l’altra persona in una posizione scomoda. Percepire di essere giudicati, più che criticati costruttivamente non fa affatto piacere e mettersi nei panni della persona che subisce la critica è il primo step per fare un passo indietro e smussare quest’indole giudicante che a lungo andare può anche essere dannosa.

Scarse capacità di ascolto

Alzi la mano chi almeno una volta nella vita si è trovato ad annuire nel bel mezzo di un discorso senza ascoltare una parola. È capitato a tutti e se succede sporadicamente non è da considerare un difetto, ma se si tratta di un comportamento reiterato allora dobbiamo decisamente lavorarci su. L’ascolto attivo è fondamentale per tenere in piedi relazioni solide, sotto ogni punto di vista. Per questo cerchiamo di dare più attenzione a chi ci circonda e poniamoci in una posizione di ascolto empatico e sincero, ne trarremo beneficio anche noi.

Paura del futuro

Passiamo ora a un difetto che mina la fiducia nel mondo e nelle persone: la paura del futuro. Essere spaventati da ciò che potrebbe accadere e vivere la vita con eccessiva ansia può influenzare e non poco, il proprio benessere psicologico e anche quello delle persone che abbiamo accanto, soprattutto se emotivamente e psicologicamente fragili. Questo difetto è legato all’esigenza di dover avere tutto sotto controllo, ma ci sono eventi e situazioni che non possiamo minimamente controllare. Capire questo vuol dire liberarci da un fardello troppo pesante e tornare finalmente a riprendere in mano con serenità la propria vita.

Scarsa autostima

Credere di non essere mai abbastanza, di non avere le carte in regola per affrontare una determinata situazione, di non essere all’altezza di un compito e di non possedere le qualità giuste per poter raggiungere i propri obiettivi è tipico di chi ha una scarsa autostima. Questo difetto inibisce tutti gli slanci propositivi perché parte da un’autocritica eccessiva che blocca sul nascere qualsiasi iniziativa. Cosa ci proviamo a fare se tanto siamo convinti di non avere le capacità per farlo?

E questo influisce su tutti gli ambiti della vita, dalle relazioni romantiche e amicali sino al raggiungimenti di obiettivi legati al lavoro e allo studio. In questo quadro, in maniera subdola e surrettizia si insinua anche la dipendenza dal giudizio altrui che non fa altro che esacerbare questa inclinazione. Come lavorarci su? Imparando ad amarci di più, a riscoprire il nostro valore, a riconoscere qualità che per troppo tempo abbiamo deciso di non vedere e a celebrare con soddisfazione anche i più piccoli traguardi quotidiani.

Avidità

Continuiamo con un difetto molto diverso dalla scarsa autostima, ma altrettanto impattante: l’avidità. In una società come la nostra, basata sul consumismo sfrenato, l’avidità non è così rara, anzi. L’attaccamento al denaro, l’ostentazione dei propri beni materiali e la dipendenza eccessiva dalla massimizzazione dei propri guadagni sono all’ordine del giorno. Slegarsi da tutto questo vuol dire tornare a ristabilire le proprie priorità e riconoscere ciò che nella vita conta davvero. Non rischiare di diventare schiavi del denaro e dei beni materiali è infatti fondamentale per ritrovare il proprio equilibrio mentale e un’armonia generale.

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