Ti sei mai sentita talmente arrabbiata e in preda alla collera da avere la mente annebbiata e non riuscire a guardare oggettivamente la situazione che stai vivendo? Sono momenti in cui l'emotività prende il sopravvento e ti porta a reagire in modi che spesso sono totalmente estranei alla tua natura. Il distanziamento psicologico è una "tecnica" che dovresti imparare a sfruttare proprio in questi contesti.
Ci sono volte in cui le emozioni ti impediscono di vedere il quadro generale e ti portano a rispondere in modo inappropriato. Qualche esempio? Pensa alle volte in cui hai avuto una discussione con qualcuno che ti ha fatto arrabbiare e hai reagito rispondendogli male e con parole offensive. Oppure a quelle situazioni in cui l'emozione è stata talmente forte da lasciarti paralizzata, senza riuscire ad avere una reazione.
In genere tendiamo a buttarci a capofitto in una situazione, prendendo di petto l'emozione o il sentimento che proviamo in quel determinato momento. Eppure talvolta sarebbe giusto fare un piccolo passo indietro per restare lucide e affrontare tutto nel modo più corretto. Il distanziamento psicologico serve proprio a questo.
L'arte di "fare un passo indietro"
Il distanziamento psicologico (o distanza psicologica) consiste nell'allontanarti mentalmente da quel che stai vivendo, come se uscissi al di fuori di te per avere un quadro più chiaro della situazione. Vuol dire non lasciarti travolgere dalle emozioni - spesso negative - che possono annebbiare la tua mente al punto da portarti ad avere reazioni spropositate che ti fanno tutt'altro che bene.
Non è qualcosa di semplice, ce ne rendiamo conto. Ma sappi che con un po' di "allenamento" chiunque può riuscire a raggiungere questa oggettività. È quel che occorre nella risoluzione dei conflitti, ciò che ti consente di coltivare la tua capacità di problem solving, fondamentale in qualunque ambito della vita, sia professionale che personale.
In psicologia il distanziamento psicologico viene definito come la capacità di fare un passo indietro e senza una risposta immediata, esaminare l'ambiente e riflettere sul corso dell'azione invece di essere dominati dalla simulazione immediata. Per spiegarlo in parole semplici, non è altro che una "tecnica" grazie alla quale ti allontani da una situazione o una posizione per acquisire una nuova prospettiva, guardandola con occhi diversi.
Tipi di distanziamento psicologico
Applicare il distanziamento psicologico non è qualcosa di spontaneo, non fa parte della nostra natura. E puoi capirlo guardando degli esempi molto semplici, situazioni che sicuramente ti saranno capitate milioni di volte nel corso della vita. Pensa alle volte in cui hai avuto una scadenza (la data di un esame, la consegna di un lavoro, il pagamento di una bolletta) e ti sei sentita letteralmente soffocare dall'imminenza di questo evento, bloccandoti anziché fare qualcosa. Questo è un esempio di situazione in cui il distanziamento psicologico torna utilissimo.
A seconda del contesto, possiamo distinguerne quattro tipi differenti. C'è quello che fa riferimento al tempo e che ti consente di percepire gli eventi nella loro giusta scala temporale: un evento lontano nel futuro non avrà lo stesso peso di un evento che sta per accadere. Poi c'è il distanziamento psicologico che si riferisce allo spazio che, in modo molto simile, ti consente di ridimensionare la percezione di un evento ponendolo fisicamente più vicino o lontano da te.
L'ipoteticità è il terzo tipo di distanziamento psicologico, quello che ti consente di creare distanza immaginando qualcosa di diverso da quello che stai vivendo. Infine, il distanziamento sociale (di cui abbiamo sentito spesso parlare in modo improprio in tempo di Covid) è ciò che ti consente di creare distanza immaginando un divario più ampio tra te e chi ti circonda.
Perché è utile imparare questa tecnica
Ma nei fatti a cosa serve conoscere i diversi tipi di distanziamento psicologico? Beh, sappi che è molto più utile di quanto tu possa credere e, imparando a praticarlo, ti accorgerai che riuscirai a venir fuori da situazioni difficili e all'apparenza insormontabili. Spesso ci concentriamo solo sugli aspetti negativi delle cose e non ci rendiamo conto di quanto sia sbagliato.
Il distanziamento psicologico ti consente di creare una distanza - temporale o spaziale che sia - tra te e qualsiasi cosa o persona ti provochi un'emozione talmente intensa da non riuscire ad averne il controllo. È un modo efficace per riuscire a guardare la situazione specifica con occhi diversi, con obiettività e riformulando il tutto in termini più astratti.
Creando questa distanza nella tua mente e riconsiderando gli eventi in modo più astratto, automaticamente ti metti nelle condizioni di rispondere e reagire in modo più appropriato, senza dare in escandescenze o usare frasi di cui potresti pentirti (quante volte ti è successo, eh?).
Come si pratica l'autodistanziamento
Il distanziamento psicologico ha tutto l'aspetto di una cosa "zen". Per certi versi è la soluzione ideale per evitare di scatenare la terza guerra mondiale ogni volta che discuti con qualcuno. O se vogliamo anche la via d'uscita quando ti ritrovi ingabbiata in una situazione che sembra irrisolvibile. Ma come si pratica?
Puoi iniziare, ad esempio, prendendoti una pausa dalla situazione o dalla persona che ti sta emotivamente travolgendo. Sei nel bel mezzo di una discussione? Prenditi una pausa di 15 minuti o esci a fare due passi (funziona davvero).
Sai cos'altro funziona in questi casi? Provare a immaginare di guardarti da lontano, come se uscissi dal tuo corpo. Continuare a crogiolarti nella tua rabbia non fa altro che alimentarla, facendola esplodere come un vulcano. Se ti fermi e guardi il tuo comportamento in modo più oggettivo e distaccato, ti accorgerai che pian piano questa rabbia si "sgonfierà". Infine, ecco per te un altro metodo davvero efficace: immagina il problema (o la persona) che lentamente si allontana da te, rimpicciolendosi sempre più.