Tra i disturbi dell’umore meno conosciuti ma degni di nota troviamo la distimia, una forma di depressione più lieve che però difficilmente se ne va senza la giusta direzione. Imparare a riconoscerla è importante non solo per la tua salute, ma anche per comprendere a fondo chi ti sta accanto e ne soffre.
C’è ma non si vede. O meglio, si vede poco. Questa forma di depressione lieve è come una macchia sul muro della tua mente che, con tutta la buona volontà, non riesci a togliere. Puoi lottare, combattere, e si può anche guarire. Tuttavia, per farlo, bisogna imparare a conoscere questo nemico invisibile. E tristemente diffuso.
Un male “giovane”
Chi ha familiarità con gli attacchi di depressione grave riconosce con tristezza le caratteristiche della distimia. Più spesso che no, essa è provocata proprio da uno di questi attacchi, e si protrae nel tempo con strascichi che non hanno nulla a che vedere con la fase acuta. E tuttavia, cambiano il filtro con cui si vede il mondo.
La distimia è un disturbo dell’umore che compromette la qualità della vita per periodi molto prolungati. Si tratta infatti di un problema cronico che tende a manifestarsi per periodi prolungati, specie dopo un attacco di depressione, e può avere delle recidive.
La distimia si manifesta di solito tra i 20 e i 45 anni. Più spesso che no è precoce, ovvero appare tra i 15 e i 21 anni d’età, e ti lascia un segno dentro. Medici e psichiatri concordano sul fatto che la distimia precoce è talvolta associata allo sviluppo di disturbi della personalità, o all’uso di sostanze stupefacenti.
Di cosa si tratta esattamente?
Essendo difficile da diagnosticare, la distimia tende a essere presa per semplice pessimismo, e minimizzata anche da chi ne soffre e non vuole far preoccupare nessuno. Pur essendo prolungata, come la depressione maggiore, i suoi sintomi sono più lievi, ma assai problematici.
Qualcuno soffre di distimia per lunghi periodi di tempo senza nemmeno una diagnosi. La distimia è infida, perché trattandosi di un disturbo precoce si insedia nelle menti in fase di sviluppo e modellazione. Ciò significa che le sue caratteristiche possono essere confuse con i tratti del carattere della persona. Un modo di essere, e non una condizione.
L’unico modo per diagnosticare correttamente la distimia, come sempre, è recarsi da un professionista specializzato. Possiamo però elencarti qualche sintomo per aiutarti a comprendere meglio di che si tratta.
Paint it black: la distimia in poche parole
La distimia è contraddistinta da un umore depresso che perdura per molte ore al giorno, talvolta anche senza interruzioni. Può durare anche tutti i giorni, o quasi, e molti che ne soffrono lo fanno per periodi davvero lunghi. C’è chi dice che la distimia arriva a durare per almeno 2 anni e più.
La persona distimica si sente sempre giù di corda e demoralizzata, se non addirittura triste. Quando le si chiede il motivo di questo malessere, è facile che risponderà con qualcosa come “sono sempre stata una persona malinconica”.
La distimia è spesso conseguenza di eventi disastrosi o trascorsi spiacevoli. Alcune scuole di pensiero indicherebbero inoltre che si è più vulnerabili ad essa quando altri membri della famiglia ne soffrono a loro volta.
Ecco qualche sintomo della distimia:
- Scarso appetito, oppure appetito fuori controllo
- Insonnia o ipersonnia
- Sensazione di debolezza, scarsa energia, oppure astenia
- Bassa autostima in tutti i campi della vita
- Approcci a emozioni e sentimenti permeati da un senso di disperazione
- Difficoltà nel prendere decisioni
- Problemi di concentrazione
- Pessimismo e momenti di disperazione, sconforto
- Sensazione di fallimento
Penserai, a ragion veduta, che molti di questi sintomi siano talmente vaghi da essere poco rintracciabili. E in effetti è proprio per questo motivo che la distimia va diagnosticata professionalmente.
Tra i discrimini che rendono tale questo disturbo vi è il perdurare dei sintomi, che variano in base al periodo, per periodi prolungati. Qualche giorno di inappetenza non è sintomo di distimia: in mese, invece, potrebbe essere degno di un’osservazione.
La cura per la distimia
La prima cosa da fare se senti di rientrare in questi parametri è quella di prendere un diario e annotare tutti i tuoi sentimenti e tutte le tue sensazioni. In secondo luogo, avrai bisogno di parlarne con qualcuno. Chiedi aiuto a un professionista e non chiuderti nel tuo bozzolo.
Psicoterapeuti qualificati nella tua zona saranno pronti ad accoglierti nel loro studio per aiutarti a trovare il bandolo della matassa. Trovare lo specialista con cui si può entrare in sintonia non è sempre facile, e potrebbe non accadere al primo colpo. Non avere paura di contattarne diversi, al fine di trovare un professionista davvero in grado di “prenderti” per il verso giusto.