Selfcare

Come riconoscere e affrontare il fenomeno del freezing

Come riconoscere il freezing
21-04-2022
In una situazione di pericolo hai tre opzioni: combattere, fuggire o paralizzarti. L'ultima opzione è definita freezing in psicologia, oggi ti sveliamo come riconoscerla ed affrontarla
Nell'articolo:

La paura ci salva, dicono. E in un certo senso hanno ragione. Il nostro cervello si attiva dando messaggi molto chiari di pericolo di fronte ad una minaccia e ha tanti modi per lanciare un segnale: tra questi c’è il freezing. Chiamato effetto freezing ma conosciuto anche come intorpidimento emotivo, possiamo dire essere un vero e proprio blocco che dobbiamo affrontare in situazioni che ci mandano in panne.

In natura quando il cervello lancia un messaggio di pericolo ci sono due opzioni: la fuga o l’attacco. Queste due scelte continuiamo a vederle nelle specie animali ma negli uomini si è instaurata una terza opzione conosciuta come reazione di freezing.

Cos’è il freezing

Se dovessimo definirlo, potremmo dire che si tratta di una risposta alla paura che porta la persona ad immobilizzarsi come se fosse davvero in fase di congelamento. Secondo gli studi può durare pochi secondi ma può arrivare fino a trenta minuti nei casi più gravi e sconvolgenti.

George R. R. Martin, autore di romanzi fantasy, è diventato famoso per una frase che comunemente pronunciamo: la paura uccide più della spada. In un certo senso possiamo dire che non è tanto la paura a creare una situazione di difficoltà ma la nostra reazione a quello stimolo. Lo stato di tensione che si genera, sia a livello fisico che emotivo, può generare effetti diversi proprio come qualsiasi altra emozione da gestire.

Quando si viene colpiti da freezing la reazione del nostro corpo è quella di immobilizzarci: può trattarsi di un blocco totale del corpo e della parola oppure parziale, può durare pochi secondi oppure molti minuti. Nonostante in natura si parli più frequentemente di fuga o attacco, in realtà questa tecnica viene utilizzata da alcune specie che la scelgono sperando di poter trovare in questo una via per la salvezza quando non ne vedono un’altra possibile.

Il paradigma fight, flight or freeze

In natura quando un animale si sente minacciato ha tre opzioni, gli scienziati hanno infatti analizzato il paradigma fight, flight or freeze dimostrando come sia possibile lottare, fuggire oppure bloccarsi. Quando una persona si sente minacciata o in pericolo ha le medesime opzioni. Se la lotta può diventare un modo per reagire, la fuga può diventare la soluzione per evitare il conflitto mentre il freezing è senza dubbio l’opzione più paralizzante in cui in realtà non si può avere il controllo di ciò che capiterà. Prendere coscienza di una situazione spiacevole è necessario ma non è per tutti facile e veloce.

Se nelle fasi di combattimento e fuga notiamo un aumento della frequenza cardiaca, una respirazione accelerata e spesso secchezza delle fauci e pupille dilatate potremmo notare come una persona che si pone in queste situazioni sia particolarmente vigile e attenta. Sia in attacco che in fuga potrebbero esserci situazioni che degenerano come l’attacco di panico.

Cosa accade durante il congelamento

Il freezing o immobilità attenta si traduce davvero in un blocco fisico che però genera un abbassamento della frequenza cardiaca e una tensione muscolare percepibile. Nonostante possa sembrare un modo controintuitivo e non sempre efficace per rispondere al pericolo serve in realtà al medesimo scopo. Può essere uno step preliminare per prepararsi all’azione, evitando l’istintività e cercando di ragionare prima di prendere una decisione. Volendo può essere una soluzione per nascondersi ma viene spesso scelta anche per ridurre l’impatto, tanto che viene spesso abbinata alla dissociazione.

Come riconoscere il freezing?

  • Fai attenzione alla frequenza cardiaca.

In linea di massima possiamo dire che il battito cardiaco tende a rallentare.

  • Analizza la respirazione.

Spesso in modo inconscio si tende a limitare la respirazione o addirittura a trattenere il respiro.

  • Aumento della visione periferica.

Ancora una volta è il nostro istinto a prendere il sopravvento, in una situazione che riteniamo pericolosa la visione periferica aumenta e le pupille si dilatano.

  • Udito più attento.

Proprio come gli animali in natura, anche noi facciamo appello a tutti e 5 i sensi, ecco che l’udito sembra più sensibile.

  • Mani e piedi si raffreddano.

Notando un rallentamento della circolazione sanguigna ecco che mani e piedi tendono a raffreddarsi, il corpo può iniziare a sudare freddo.

Quando si attiva questo meccanismo

Ci sono tanti casi in cui si può attivare il freezing: per esempio mentre siamo alla guida e un’auto fa una manovra improvvisa, c’è chi riesce a scartare e chi invece si paralizza.

Può attivarsi quando un animale ci ringhia oppure se camminando non ci sentiamo al sicuro ma può anche avvenire in seguito ad un trauma: dopo incidenti, eventi stressanti o aggressioni il freezing potrebbe essere una risposta naturale di difesa.

Il freezing può essere anche una comunissima reazione a un assalto fisico: invece di cercare la fuga o rispondere alla violenza dell'aggressore moltissime persone sperimentano una reazione di freezing.

Come affrontarlo

Ci sono tanti modi in cui puoi cercare di affrontarlo ma per prima cosa tieni in considerazione che si tratta di una risposta naturale del nostro corpo; un ottimo modo per iniziare è avviare delle tecniche di rilassamento come ad esempio il controllo della respirazione o pratiche di meditazione in piena filosofia mindfulness.

Praticare attività fisica regolare può aiutare a gestire meglio lo stress anche grazie all’elevato apporto di endorfine che lo sport genera. Ovviamente poi non dimenticare dell’importanza del supporto sociale; parenti, amici, colleghi ed eventualmente anche uno specialista possono fare la differenza.

Riproduzione riservata