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Back to office: come sopravvivere allo stress del mese di settembre

Gestire l'ansia del rientro al lavoro
Gestire l'ansia da rientro a lavoro può essere un vero... lavoro! Per fortuna i momenti di panico e stress possono essere affrontati e superati. Basta seguire alcuni consigli
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Siamo tornate al lavoro dopo le ferie, ma già pochi giorni o settimane di impegno sembrano incombere come se si trattasse di mesi. Cosa sta succedendo? Non dovremmo essere riposate dopo la pausa estiva? Niente di strano, in realtà. Il ritorno alle normali attività lavorative può essere davvero impegnativo, e l'ansia legata al rientro può persistere ben oltre i primi giorni successivi alle vacanze dando vita al proverbiale stress di settembre. La buona notizia è che ci sono alcune strategie che possiamo utilizzare per gestire questa ansia da rientro e affrontare il lavoro con maggiore serenità (e produttività).

Non è necessario seguire complessi corsi di motivazione, né intraprendere procedure complicate. È sufficiente seguire alcuni consigli e ricordare che noi non siamo il nostro lavoro, ma svolgiamo il nostro lavoro. Possiamo farlo con attenzione, rispettando al contempo il nostro benessere mentale e trovando il modo giusto per gestire lo stress da rientro che - ricordiamolo - è assolutamente normale.

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1. Organizzare l'agenda

Organizziamo l'agenda con grande attenzione. Sì, è vero, gli impegni lavorativi ci porteranno via la maggior parte del tempo, ma cerchiamo di stabilire a priori dei limiti e dei paletti. Se ci è possibile, stiliamo una piccola lista delle attività che ci aspetteranno e troviamo un momento per dividerle in due categorie, impegnative e non impegnative, e attribuiamo loro delle priorità, suddividendo in urgenti, breve termine, non urgenti.

Una volta fatto ciò, distribuiamo il tutto nell'arco dei nostri lavorativi, senza fare l'errore di mettere prima solo le attività più impegnative. Cerchiamo, invece, di dare spazio a un'attività impegnativa per volta e diverse piccole attività non impegnative (anche non urgenti) al giorno.

In questo modo ci sembrerà quasi di seguire uno schema che, per altro, potrà rivelarsi molto più appagante e soddisfacente di quanto si possa pensare: alcune attività saranno infatti completate in anticipo e, non facendo troppe cose impegnative al giorno, ci manterremo lucide.

2. Concentrarsi sui successi

Stiamo per tornare al lavoro e l'ansia ci assale: andrà tutto bene? O inizieremo a sbagliare qualcosa? E se stavolta andasse tutto male, se dopo le vacanze ci fossimo perse qualcosa? Per fronteggiare questa specifica ansia, facciamo ricorso alle affermazioni positive, iniziando a ricordare i successi ottenuti sul lavoro e ripetendoci che siamo in grado di ottenerne di nuovi e di migliori.

Non cediamo all'autosabotaggio che potremmo inconsapevolmente mettere in atto elencandoci e ripetendoci tutte le nostre paure. Pensiamo invece a quanto di buono siamo riuscite a concludere e a quali saranno i nostri prossimi obiettivi.

3. Fissare degli obiettivi

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Vogliamo davvero gestire l'ansia da rientro a lavoro? Allora, prima di tornare, fissiamo degli obiettivi e dei buoni propositi, ma occhio: che siano realistici. Complice il senso di relax che i nostri giorni liberi ci hanno lasciato, potremmo sentirci in grado di fare subito di tutto e potremmo cedere alla tentazione di lanciarci in sfide difficili e complesse senza l'adeguata preparazione.

Questo è un brutto, bruttissimo errore che porta a una profonda stanchezza mentale e fisica, può compromettere il nostro rendimento e impedirci di gestire l'ansia da rientro a lavoro. Prima di tornare, dunque, facciamo una piccola lista dei traguardi che vorremmo raggiungere e mettiamoli in ordine: dedichiamoci prima ai più semplici e raggiungiamoli. Il resto, con calma, arriverà.

4. Ricordare che si può chiedere aiuto e/o delegare

Infine, teniamo presente che non siamo sole. Se già pensiamo che saremo full o che rischieremo il sovraccarico, teniamo presente che si può chiedere aiuto o delegare. Ed è legittimo, anche se, essendo ancora in vacanza, ci si potrebbe sentire in colpa a pensare già a una richiesta di supporto.

Questo perché si tende a pensare, erroneamente, che non rientrando dalle vacanze si dovrebbe essere in grado di far tutto, anche grazie ai giorni di relax. In realtà non è così. In primis, le vacanze non hanno lo stesso effetto su tutti: in alcuni casi provocano un piccolo rallentamento con conseguenti momenti di poca concentrazione, del tutto fisiologici, che passano non appena si riprendono i ritmi giornalieri.

Poi, in generale, siamo e rimaniamo esseri umani: bisogna fare ciò che si può fare, nei limiti delle proprie capacità e nel rispetto del proprio benessere. Non sentiamoci in difetto se abbiamo bisogno di supporto: non c'è assolutamente niente di male.

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