In un mondo in cui tutti tendono a elevarsi a giudici nei confronti degli altri, di ciò che dicono, che fanno o di come si mostrano, c’è un nemico che più di tutti agisce come un freno, puntandoci il dito contro nelle più svariate occasioni. E facendo della critica il suo passatempo preferito. Si tratta del nostro severissimo giudice interiore. Si, avete capito bene, nessuno sconosciuto o conosciuto un po' troppo dedito all’osservazione altrui. Ma una parte che è dentro ognuno di noi e che è li pronta a giudicare ciò che facciamo, ad autosabotarci, diventando di fatto l’ostacolo maggiore al raggiungimento dei propri obiettivi o potenziale.
Un problema molto più diffuso di quanto si possa pensare, e che colpisce maggiormente le donne, tanto che secondo una ricerca, The Voice of Women at Work 2023, è emerso che ben il 53% delle donne intervistate si ritrovano a fare i conti con il proprio giudice interiore.
VEDI ANCHE LifestyleBasta con i buoni propositi: ecco perché è meglio puntare agli obiettivi misurabiliPerché lasciamo parlare il nostro giudice interiore
E questo accade per le più svariate ragioni. In primis le tantissime frasi che ci si ripete e che ci auto sminuiscono, come ad alimentare un’insicurezza nascosta ma comunque sempre pronta a farsi viva. Affermazioni interiori e non, come il non essere abbastanza brava, il dover dimostrare di più, il non essere all’altezza, il non meritarsi quello che si ha o che si è ottenuto, la difficoltà creata dalla disparità di genere, la classica sindrome dell'impostore ecc.
Schemi negativi e ripetitivi che spesso si hanno in testa. E che alimentano il nostro giudice interiore, influendo sul modo in cui ci si presenta, ci si mostra e si agisce, sia sul posto di lavoro che ovunque. E di fatto andando a limitarci. Ma come fare, quindi, per mettere a tacere il nostro giudice interiore e ciò di cui si alimenta?
Come metterlo a tacere
Per prima cosa, è bene capire perché tendiamo a dirci determinate frasi e a criticarci. Cosa vanno a colmare e a cosa ci servono queste frasi. Affermazioni del nostro giudice interiore del tipo “"Non sono abbastanza brava", per esempio, sono spesso usate per evitare le sfide o le conversazioni, mettendoci a riparo da un possibile imbarazzo. Allo stesso modo, poi, anche il pensare dal nulla di deludere chi si ha davanti va a generare sensi di colpa ingiustificati ma che portano a modificare il proprio atteggiamento, mostrandosi diversi, più accomodanti. Frasi che il nostro giudice interiore ci pone davanti come una sorta di allarme, che insinua il dubbio e che ci frena dal fare e dall’essere ciò che si è, per tutelarsi da qualcosa che esiste solo nella nostra mente.
VEDI ANCHE LifestyleSei semplici abitudini che rafforzano la fiducia in te stessaUna volta individuate le frasi che arrivano direttamente dal nostro giudice interiore, poi, è bene iniziare a discuterci, rispondendo a nostra volta se quanto affermato sia vero oppure no. Quando si sperimentano flussi di pensieri automatici, spesso inconsapevoli, è importante metterli in discussione, attuando come una sorta di ristrutturazione cognitiva. E andando a riallineare il proprio modo di pensare. Il tutto prendendo il pensiero che si sta formulando e andando a esaminarlo, individuando eventuali errori, imprecisioni, pregiudizi e tornando a pensieri più equilibrati e sani. E decidendo consapevolmente su quali affermazioni investire le proprie energie.
Infine, una volta che si è compreso e messo in discussione il pensiero del nostro giudice interiore e avendo trovato una strada che ci fa sentire più fiduciose e sicure di sé, arriva il momento di agire concretamente. Come?
Come agire
Imparando a credere nelle proprie capacità e potenzialità, dandosi la giusta fiducia, sapendo di poter migliorare e alimentando la propria voglia di crescere. Insomma, cambiando mentalità e virando verso un mood di pensiero positivo. Che si batte per tenere alto il proprio valore, che ci crede e che sa quanto vale, domando ed eliminando la voce negativa del proprio giudice interiore e lasciando ampio spazio alla voglia di fare ed essere e alle proprie reali potenzialità.
Il tutto preferendo alla vostra voce giudicante interiore, un approccio volto alla crescita continua e alla fiducia in sé. A prescindere da qualsiasi richiamo, interiore o esteriore, il cui scopo è unicamente quello di frenarvi e ostacolarvi nel vostro cammino di vita.