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È ora di mettere a tacere il nostro giudice interiore, ed ecco come fare

giudice interiore
03-11-2023
Il nostro giudice interiore ci parla, a volte troppo e in un modo errato. Ecco come metterlo a tacere e comprendere cosa ascoltare cosa no.

In un mondo in cui tutti tendono a elevarsi a giudici nei confronti degli altri, di ciò che dicono, che fanno o di come si mostrano, c’è un nemico che più di tutti agisce come un freno, puntandoci il dito contro nelle più svariate occasioni. E facendo della critica il suo passatempo preferito. Si tratta del nostro severissimo giudice interiore. Si, avete capito bene, nessuno sconosciuto o conosciuto un po' troppo dedito all’osservazione altrui. Ma una parte che è dentro ognuno di noi e che è li pronta a giudicare ciò che facciamo, ad autosabotarci, diventando di fatto l’ostacolo maggiore al raggiungimento dei propri obiettivi o potenziale.

Un problema molto più diffuso di quanto si possa pensare, e che colpisce maggiormente le donne, tanto che secondo una ricerca, The Voice of Women at Work 2023, è emerso che ben il 53% delle donne intervistate si ritrovano a fare i conti con il proprio giudice interiore.

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Perché lasciamo parlare il nostro giudice interiore

E questo accade per le più svariate ragioni. In primis le tantissime frasi che ci si ripete e che ci auto sminuiscono, come ad alimentare un’insicurezza nascosta ma comunque sempre pronta a farsi viva. Affermazioni interiori e non, come il non essere abbastanza brava, il dover dimostrare di più, il non essere all’altezza, il non meritarsi quello che si ha o che si è ottenuto, la difficoltà creata dalla disparità di genere, la classica sindrome dell'impostore ecc.

Schemi negativi e ripetitivi che spesso si hanno in testa. E che alimentano il nostro giudice interiore, influendo sul modo in cui ci si presenta, ci si mostra e si agisce, sia sul posto di lavoro che ovunque. E di fatto andando a limitarci. Ma come fare, quindi, per mettere a tacere il nostro giudice interiore e ciò di cui si alimenta?

Come metterlo a tacere

Per prima cosa, è bene capire perché tendiamo a dirci determinate frasi e a criticarci. Cosa vanno a colmare e a cosa ci servono queste frasi. Affermazioni del nostro giudice interiore del tipo “"Non sono abbastanza brava", per esempio, sono spesso usate per evitare le sfide o le conversazioni, mettendoci a riparo da un possibile imbarazzo. Allo stesso modo, poi, anche il pensare dal nulla di deludere chi si ha davanti va a generare sensi di colpa ingiustificati ma che portano a modificare il proprio atteggiamento, mostrandosi diversi, più accomodanti. Frasi che il nostro giudice interiore ci pone davanti come una sorta di allarme, che insinua il dubbio e che ci frena dal fare e dall’essere ciò che si è, per tutelarsi da qualcosa che esiste solo nella nostra mente.

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Una volta individuate le frasi che arrivano direttamente dal nostro giudice interiore, poi, è bene iniziare a discuterci, rispondendo a nostra volta se quanto affermato sia vero oppure no. Quando si sperimentano flussi di pensieri automatici, spesso inconsapevoli, è importante metterli in discussione, attuando come una sorta di ristrutturazione cognitiva. E andando a riallineare il proprio modo di pensare. Il tutto prendendo il pensiero che si sta formulando e andando a esaminarlo, individuando eventuali errori, imprecisioni, pregiudizi e tornando a pensieri più equilibrati e sani. E decidendo consapevolmente su quali affermazioni investire le proprie energie.

Infine, una volta che si è compreso e messo in discussione il pensiero del nostro giudice interiore e avendo trovato una strada che ci fa sentire più fiduciose e sicure di sé, arriva il momento di agire concretamente. Come?

Come agire

Imparando a credere nelle proprie capacità e potenzialità, dandosi la giusta fiducia, sapendo di poter migliorare e alimentando la propria voglia di crescere. Insomma, cambiando mentalità e virando verso un mood di pensiero positivo. Che si batte per tenere alto il proprio valore, che ci crede e che sa quanto vale, domando ed eliminando la voce negativa del proprio giudice interiore e lasciando ampio spazio alla voglia di fare ed essere e alle proprie reali potenzialità.

Il tutto preferendo alla vostra voce giudicante interiore, un approccio volto alla crescita continua e alla fiducia in sé. A prescindere da qualsiasi richiamo, interiore o esteriore, il cui scopo è unicamente quello di frenarvi e ostacolarvi nel vostro cammino di vita.

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