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Lasciare sempre le cose a metà: ecco il vero motivo per cui lo facciamo e come smettere

Ragazza con espressione triste
Tendi a lasciare le cose a metà e ti senti investita da sensazioni di incompiutezza e frustrazione? Ecco come uscirne e tornare a portare a termine tutti i tuoi obiettivi

Lasciare le cose a metà sembra essere diventata la prassi nella nostra vita? I motivi possono essere tanti ed è importante indagare a fondo l’origine di questa abitudine che spesso ci fa sentire incompleti e inconcludenti.

Cosa significa lasciare le cose a metà e in che modo può impattare pesantemente sulla nostra vita? Ecco tutto ciò che c’è da sapere in merito e come evitare che questo comportamento possa diventare un’abitudine senza apparente via d’uscita.

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Lasciare le cose a metà: le ragioni profonde

La società in cui viviamo ci spinge a dare sempre il massimo, portandoci spesso oltre limiti che non avevamo messo in conto di dover superare e facendoci scontrare con la sensazione di non essere mai abbastanza. In questo quadro le conseguenze possono essere davvero tante e tra queste non è insolito incorrere nella tendenza a lasciare le cose a metà. Ed è proprio iniziando a creare un ciclo di mansioni incompiute che si innesca un circolo vizioso da cui sembra impossibile uscire. Non riuscire a realizzare obiettivi, progetti o semplici commissioni quotidiane, in maniera non sporadica, ma ripetuta, ha ragioni profonde che meritano di essere indagate.

L’incompiutezza delle azioni materiali si lega, secondo la psicologia, a pesi emotivi che cerchiamo di soffocare. Pesi che però riaffiorano inesorabilmente attraverso le tipiche sensazioni di ansia, angoscia e frustrazione legate al fatto di avere la tendenza a lasciare le cose a metà. Una delle ragioni più comuni per le quali fatichiamo a raggiungere obiettivi e portare a termine compiti più o meno ostici è il fatto di non credere in noi stesse. Una bassa autostima può infatti avere un impatto deleterio sulle nostre azioni. Può arrivare a farci credere che concludere un compito o portare a termine un task sia del tutto inutile, perché il nostro apporto valoriale non ha importanza e non conta.

Le conseguenze di questa tendenza

Non credere in se stesse e arrivare a pensare di non valere poi così tanto e di non avere reali motivazioni per evitare di lasciare le cose a metà, innesca tutta una serie di sensazioni ed emozioni negative che, come abbiamo anticipato, possono avere un impatto non indifferente sul nostro benessere psicofisico. Il germe che genera questo comportamento ha radici profonde. Queste radici risiedono, in particolare, nella bassa autostima così come nel sovraccarico emotivo e in quello legato agli obblighi e ai compiti che siamo chiamate a svolgere quotidianamente sul posto di lavoro o a scuola.

In ognuno di questi casi, i pesi che ci portiamo dietro ci logorano, ci soffocano e ci impediscono di agire con serenità. È proprio in questo panorama che si sviluppa la dinamica che porta a lasciare le cose a metà. Una dinamica che non fa altro che esacerbare i trigger che la scatenano. Evitando infatti di portare a compimento i nostri progetti, grandi o piccoli che siano, non facciamo altro che avallare un ciclo di emozioni negative che diventa sembra più grande e investe sempre più campi.

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Il fardello emotivo si appesantisce e la sensazione di non riuscire ad uscirne si amplifica. L’autostima, già precaria, si abbassa notevolmente, il pensiero di essere un fallimento diventa costante e lo stress fa capolino così come la frustrazione profonda. Uscirne è possibile?

Come evitare di lasciare le cose a metà

Evitare di lasciare le cose a metà non solo è possibile, ma è anche il modo in cui dopo tanta sofferenza possiamo finalmente tornare a riprendere in mano la nostra vita e ritrovare la nostra autostima. La prima cosa da fare è cercare di comprendere le motivazioni profonde alla base di questa nostra tendenza. Per farlo, non c’è niente di meglio di un supporto professionale. Rivolgersi a psicologi e/o psicoterapeuti può fare davvero la differenza per il nostro benessere psicofisico.

Avere la possibilità di intraprendere un percorso di questo tipo vuol dire trarre vantaggio concreto da un supporto che può aiutarci a indagare le radici del nostro malessere sviscerando tutte quelle emozioni e sensazioni che ci portano a lasciare le cose a metà e che impattano in maniera decisamente negativa sul nostro quotidiano. Ma oltre a rivolgersi a degli esperti possiamo fare moltissimo anche da soli. Disciplina e perseveranza sono preziosissime alleate in questi casi.

Perché? Perché ci permettono di definire dei piccoli obiettivi quotidiani da portare a termine e a lungo andare ci aiutano a stabilire degli obiettivi sempre più grandi aiutandoci ad affrontarli con grinta e fermezza. Imparare a gestire il tempo e ad attuare una pianificazione efficace, sono altri tips utilissimi per organizzare in maniera metodica i nostri task e riuscire a portarli a compimento senza ansia e stress, in un clima di serenità capace di generare un ciclo positivo e di valore.

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