Se vi siete imbattuti nel termine likeing e non sapete cosa significhi, sappiate che potreste averlo praticato anche voi, e non è affatto una cosa positiva. Con questo termine si indica l’ossessione social verso un ex, o meglio verso i suoi contatti, chi lo segue, chi commenta i suoi post, chi orbita intorno a lui o lei, almeno nel mondo virtuale, e presumibilmente anche in quello reale.
Perché il likeing è sbagliato? Stiamo torturando noi stess* inseguendo una chimera, un sogno di un ritorno di fiamma che ogni giorno è sempre meno probabile, e stiamo “perseguitando” una persona che non fa più parte della nostra vita e i suoi contatti. Insomma, stiamo facendo del male alla nostra stabilità e serenità.
VEDI ANCHE LifestyleL’orbiting è una dinamica tossica: come riconoscerlo e liberarseneChe cosa è il likeing
Il likeing è una vera e propria azione di controllo social, dei like, dei commenti e delle risposte, ai danni di un ex, che “monitoriamo” per scoprire con chi chatta e chi frequenta dopo la rottura con noi. Chiamiamo questa attitudine con un termine forte ma necessario: è una ossessione.
Non siamo gelosi di un partner, ma di un ex, non stiamo semplicemente controllando la sua homepage, la stiamo fissando per ore e per giorni, alla ricerca di quel like “incriminante” che può raccontarci se dopo la rottura sta male per noi o ha ricominciato a vivere la sua vita.
Come funziona il likeing
Si tratta di “stalking” (prendiamo in prestito questo termine con i dovuti limiti) online: clicchiamo sul suo profilo, controlliamo i like ai suoi post e i commenti, e andiamo a guardare il profilo di ragazze/ragazzi che non conosciamo. Una volta sul loro profilo controlliamo se l’ex in questione a sua volta ha lasciato “mi piace” o ha commentato qualche foto. Stiamo cercando un collegamento, per scoprire cosa avviene tra queste persone, e dunque aggiorniamo sempre la lista dei seguiti e dei followers dell’ex.
Che ci siano riscontri o meno poco importa, finché l’ossessione non termina continuiamo a farlo all’infinito, aggrappandoci alla speranza che quella persona ci pensi ancora e che nessuno possa prendere il nostro posto. Non solo, non è detto che si tratti di voglia di tornare insieme, alle volte si cerca una scusa per incolpare l’ex, per sottolineare quanto fosse sbagliato per noi, infangare quello che c’è stato, per dolore o per vendetta.
Cerchiamo una prova, qualunque essa sia, positiva o negativa, e questo dà inizio ad una grave ossessione.
VEDI ANCHE LifestyleCome accettare che l’ex è andato avanti e lasciarlo finalmente andareDa dove deriva il termine likeing
Nonostante questa sia una pratica ben nota a tutti sin dalla nascita dei social, è stato lo scrittore Igor Nogarotto a coniare il termine likeing, nel suo libro suo libro ‘Manuale per cuori spezzati’. “Ho individuato il likeing sulla base della testimonianza di molti miei lettori e follower che lo praticano” ha spiegato l’autore, che ha dato un nome e una definizione a questa malsana abitudine, che logora più chi la pratica che chi la subisce.
Perché il likeing non ti fa bene
Stiamo parlando, come accennato, di un comportamento ossessivo, e dunque pericoloso. Non è mai una cosa positiva restare ancorati al passato, vivere una situazione estraniante dalla realtà, e non accettare che la vita degli altri vada avanti.
La gelosia, se in dosi eccessive, è già dannosa, immaginatela riversata su un ex. Il likeing è come spiare qualcuno che non fa più parte della nostra vita (già spiare il partner è sbagliato), un’azione per la quale non abbiamo nessun diritto, e che non ci permette di andare avanti.
Non solo, ci stiamo facendo del male, la nostra mente si sta nutrendo di informazioni che possono portare rabbia, tristezza, malinconia, dolore, disperazione. Una caccia al ladro in casa d’altri, possiamo persino definirla così, e senza prove. Un like, un commento, un segui, non hanno sempre il significato che noi crediamo: se ognuno di noi dovesse avere una relazione segreta con ogni nuov* ragazza/ragazzo che ci segue, ci mette un mi piace, o ci commenta un post, vivremmo in un modo pieno di promiscuità.
E per quanto i social oggi siano il principale mezzo di comunicazione, spesso stiamo cercando qualcosa che non esiste. E che, soprattutto, non ci riguarda, visto che stiamo indagando nella vita di un ex e di altre persone che, nella maggior parte dei casi, non conosciamo neanche.
Il likeing, portato a livelli eccessivi e per troppo tempo, è una vera e propria ossessione, ingiusta per chi ne è la vittima, e per noi, che ci facciamo del male vedendo come qualcuno che abbiamo amato, sta andando avanti anche senza di noi.