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Come si riconosce un manipolatore? Le strategie che ci possono aiutare

Il manipolatore e le sue mani invisibili sulla vittima
24-01-2023
Il manipolatore sfrutta dinamiche tanto sottili quanto sconvolgenti: non lo sai, non capisci di esserci dentro finché ormai non è troppo tardi. Si può però imparare a riconoscerne i segnali
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Il manipolatore non è un personaggio mitologico tanto raro quanto ci si potrebbe aspettare. Più o meno consciamente, ogni giorno tutti noi manipoliamo e veniamo manipolati a svariati livelli, non solo nelle relazioni. Pensiamo, per esempio, all’impulso irresistibile di acquistare un prodotto visto su Instagram e di cui non immaginavamo nemmeno di avere bisogno, o magari il modo in cui sfruttiamo le leve del carattere per convincere un amic* ad accompagnarci da qualche parte.

Non c'è niente di male in questi piccoli episodi, ma questa dinamica diventa problematica quando si manifesta in aspetti più importanti della vita, e viene utilizzata per ottenere qualcosa a nostro discapito. Questo può avvenire ad esempio all'interno di una relazione sentimentale.

Il problema vero arriva quando la dinamica della manipolazione si manifesta in aspetti più importanti della nostra vita. Un esempio classico è la nostra relazione sentimentale. Se hai un vago sospetto o una strana sensazione a riguardo, dovresti fare attenzione ai segnali. Non importa se il tuo partner lo fa senza accorgersene o consapevolmente: le conseguenze per la tua salute mentale possono essere critiche.

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Non solo narcisisti: chi è il manipolatore affettivo

I manipolatori usano una serie di strategie non sempre evidenti che possono arrivare non solo a farti fare o credere ciò che vogliono loro. La manipolazione che abbia tempo di agire può avere effetti concreti anche sulla persona che sei, andando a distruggere ciò che sei e facendo terra bruciata intorno a te. Sola, disperata, confusa, ti ritroverai nelle spire sempre più strette del manipolatore che ti ha confinato in quella situazione. E per te, a quel punto, sarà perfino difficile uscire da quella torbida sensazione di essertelo andata a cercare. Naturalmente non è vero, e fa tutto parte dell’incubo ad occhi aperti che è stato congegnato per te.

Dal gaslighting alle forme di manipolazione affettiva che possono nascere da una relazione tossica, c’è tanto da dire e da comprendere per chi sente di essere una vittima. Per prima cosa, però, è sempre ragionevole analizzare i segnali, tra i quali ci sono le classiche frasi del manipolatore.

Il disturbo post traumatico da stress

La manipolazione non è un processo lineare. Di conseguenza, un giorno il rapporto con il manipolatore sarà buono, mentre il giorno dopo sarà orribile. La vittima di abusi che perdurano nel tempo avvertirà sintomi simili a quelli del disturbo post traumatico da stress, se non in linea con questo problema che però dovrebbe sempre essere diagnosticato.

La dissociazione è uno stato mentale diffuso tra le vittime di manipolazione poiché permette loro di evadere, staccarsi dallo stato emotivo in cui vivono. Andranno così a rifugiarsi nel torpore emotivo, dove felicità e tristezza sono sensazioni distanti e incomprensibili. Dove nessuno può arrivare a prenderle. Si entra dunque in uno stato in cui si sente di non avere bisogno di niente e di nessuno, dove sia le cure che le persone hanno poca importanza.

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Mancanza di autostima

Il manipolatore svilisce, distrugge, spacca ogni certezza e ti rende sola, nuda e vulnerabile davanti a tutto ciò che hai sempre ritenuto bello e desiderabile. Addirittura, è in grado di mettere in dubbio i tuoi gusti e i tuoi desideri, al punto da cancellare la tua identità.

Le vittime di un manipolatore sono spesso colpite da una carenza di autostima. Svalutazioni e mortificazioni indeboliscono l’identità e la percezione di sé, annientando ogni verità. Un giorno ti svegli e ti odi, senza sapere come e perché, ma con la (falsa) consapevolezza di odiarti da sempre.

Una relazione fatta di abusi, assenze, abbandoni, parole velenose e atteggiamenti morbosi arriva ad abbattere la vittima, costringendola a ignorare ciò che sente per smettere di soffrire. Il momento peggiore è quando arriva la terribile consapevolezza che, tutto sommato, te lo sei meritato. Una perfida, fallace sensazione di non valere abbastanza che finirà col dare scarsa importanza ai salvagenti che ti getteranno le persone davvero interessate a te.

Il senso di colpa

La bassa autostima può portare alla mancanza di fiducia nel futuro, nel prossimo e in sé. Sentirsi vuote è perfettamente normale in queste circostanze, e porta ulteriore vantaggio al manipolatore, il quale troverà nuovi appigli per aggredire e controllare.

La vittima di manipolazione, come abbiamo già anticipato, è costantemente perseguitata dal senso di colpa. Se questa situazione è stata possibile, è perché lei lo ha permesso. Questo sintomo, per quanto orribile, è sinonimo del fatto che la nostra mente percepisce l’esistenza di un problema. Può rivelarsi utile cercare aiuto qualificato, in questo caso, per uscire finalmente da quella che diventerà, altrimenti, una spirale discendente.

Una spirale discendente (verso un nuovo manipolatore)

Uscire da una relazione con un manipolatore significa vincere la battaglia, ma non la guerra. Ciò significa che prima di intrattenere una nuova relazione, potrebbe rivelarsi necessario prendersi cura di se stesse.

Le vittime di manipolazione hanno una soglia di tolleranza del dolore difficilmente eguagliabile. Ciò potrebbe portarle inconsciamente a rivivere un modello relazionale simile, se non identico al precedente. Se senti di avere la propensione per le relazioni dolorose, dovresti valutare attentamente quali sono le dinamiche che portano a questa decisione.

Non si tratta di un caso o di una fatalità, ma di una serie di comportamenti precisi che possono essere riconosciuti e corretti. E tu, come anche i tuoi amici, potete uscirne. Pieni di lividi, forse. Con gli occhi pieni di lacrime, una vita da ricostruire e il cuore pesante come un mattone. Eppure, finalmente, liberi.

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