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Che cos’è un manipolatore-adulatore (e come difendersi)

manipolatore adulatore
Stai con un manipolatore-adulatore? Scopri i segnali d'allarme per capire se è il caso di rivalutare la tua relazione

Riconoscere un manipolatore-adulatore non è semplice, ma imparare a cogliere i tratti di questa personalità in un eventuale partner è fondamentale per poter sfuggire da una relazione tossica. Purtroppo, come sa bene chi ci è già passato, comprendere che il partner ci sta manipolando, non è mai facile.

Cogliere i segnali però è d’obbligo per capire se quella che stai vivendo è davvero la favola d’amore che credi oppure chi hai accanto non è così giusto per te e può rivelarsi un manipolatore affettivo.

Quando il partner non è chi credi tu

Il manipolatore-adulatore d’altronde sa nascondersi bene. Sfrutta la tua debolezza per spingerti a fare ciò che desidera, utilizzando una tecnica spesso affinata nel tempo. I suoi ricatti psicologici, uno dopo l’altro, ti avvolgono in una rete fatta di dipendenza affettiva da cui è difficile – ma non impossibile – uscire. Devi solo fare attenzione ad alcuni comportamenti, trovare la forza dentro di te e agire con tempestività.

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Come riconoscere il manipolatore-adulatore

Il manipolatore-adulatore è prima di tutto una persona che non è dotata di empatia. Il suo unico obiettivo è quello di stare bene, perciò considera la persona accanto a sé esclusivamente come una fonte di benessere personale. Proprio per questo all’inizio ti riempirà di attenzioni (il classico love bombing), mostrandosi come l’uomo perfetto. Attenzione però: la trappola sta proprio in questo! Da quel momento inizierà a tessere la sua tela, dandoti dei piccoli contentini per chiederti poi molto di più in cambio: tra le sue armi preferite le classiche frasi del manipolatore. Proprio quando ti sentirai amata e abbasserai le difese, il manipolatore-adulatore comincerà a utilizzare la sua tecnica. Così, un passo dopo l’altro, non solo ti renderà dipendente, ma andrà a minare la tua autostima. Dunque la domanda sorge spontanea: quali sono i segnali per capire che ci troviamo di fronte a un manipolatore? Scopriamoli!

1. Quello che fai non va mai bene

La prima caratteristica del manipolatore-adulatore? Ti fa sentire che non sei mai abbastanza. “Non ne combini mai una giusta!”: questa è la frase che ti sentirai ripetere più spesso. Tutto ciò che fai non va mai bene e lui non perde occasione per fartelo notare, sottolineando come avresti potuto fare di più. Così in poco tempo sentirai crescere, sempre di più, un senso di frustrazione e inadeguatezza, oltre un’ansia fortissima.

2. Ti fa pesare tutto ciò che fa

In una relazione è normale scendere a grandi o piccoli compromessi per fare felice l’altro. Magari lui ama le lunghe passeggiate in montagna e tu preferisci una serata a base di Netflix, ma per accontentarlo accetti di fare trekking la domenica anziché riposarti. Niente di male, no? Peccato che quando a fare questa scelta sarà il tuo partner non perderà occasione per fartelo pesare. Il suo obiettivo infatti è scatenare in te dei sensi di colpa, rendendo ogni suo atteggiamento un “favore” o una “concessione” per cui devi solo ringraziare.

3. Si sente superiore a tutti

Il manipolatore-adulatore presenta spesso tratti di narcisismo. Ciò significa che non ha paura di ostentare e palesare la sua presunta superiorità. Gli altri dunque sono pieni di difetti, mentre lui è da sempre bellissimo, bravissimo, coraggioso, simpatico e generoso. Un altro modo per farti credere che là fuori non ci sia nulla di meglio per te.

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Come difendersi

Cadere nella rete di un manipolatore-adulatore è più frequente di quanto si pensi. Se lui ti fa sentire importante e amata, inizialmente potresti non cogliere i segnali di un comportamento sbagliato, finendo per accettare una situazione che con il tempo ti farà solo del male.

La prima cosa che devi fare è prendere coscienza che qualcosa non va. Se il tuo partner presenta i tratti di un manipolatore-adulatore dovresti iniziare a ragionare a fondo sulla tua relazione. Di certo uscirne non è facile e spesso, anche se capiamo che il rapporto ci sta stretto, continuiamo ad andare avanti per paura di stare sole. Ma il processo di rinascita – che ti porterà verso una relazione molto più felice e appagante – inizia proprio da qui: dalla tua presa di coscienza e da una buona dose di coraggio.

Mi sento davvero a mio agio quando sto con lui? Ho davvero la libertà di dire e fare ciò che voglio? Provo un senso di ansia al pensiero di ciò che dirà di me? Prova a risponderti a queste domande. Capirai che quella che stai vivendo è una relazione tossica che non ti porterà da nessuna parte.

Certo, scoprirlo fa male, ma ti meriti molto di più di un manipolatore-adulatore. Cosa fare dunque? Riparti da te e prova a ricostruire la tua autostima. Parlane con le tue amiche e se è necessario chiedi il supporto di uno psicologo. Chiudere la relazione non sarà semplice e ti sentirai da subito persa e sola. Ma non è così: pensa che stai facendo qualcosa per te stessa (forse per la prima volta) e che quello che stai compiendo, seppur doloroso, è il primo passo verso una nuova felicità. L’ignoto fa paura a tutti e mettere fine a un legame che dava sicurezza (seppur effimera) può essere spaventoso. All’inizio non sarà semplice, ma un giorno dopo l’altro, un passo dopo l’altro, imparerai a costruire una nuova realtà che, ne siamo certi, sarà migliore di quella che stai vivendo.

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