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Il lato oscuro del multitasking: ecco cosa provoca al nostro benessere mentale

donna in multitasking
Sicura che essere multitasking faccia bene al tuo benessere? Ti sveliamo perché stai sbagliando (e come rimediare)
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Rispondi a un messaggio su WhatsApp, mentre ascolti le ultime notizie al tg, parli con il tuo partner e pensi a cosa preparare per cena: essere multitasking, ovvero fare tante cose insieme contemporaneamente, ormai ci viene quasi naturale. Ma sei proprio sicura che sia la via giusta per stare bene (e fare le cose bene)?

La risposta è no. E a dirlo non siamo solo noi, ma numerose ricerche scientifiche che hanno dimostrato quanto sia dannoso sottoporre il cervello a uno stress di questo tipo. Il risultato? Dobbiamo necessariamente riappropriarci della lentezza per stare bene. Ma andiamo con ordine.

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Multitasking? No, grazie!

Anche se in apparenza le persone multitasking sono più produttive, in realtà le cose non vanno proprio così. Fare tante cose in una sola volta infatti porta danni, anziché benefici. Alcune ricerche infatti hanno svelato che, per gestire tante attività insieme, il cervello è costretto inevitabilmente ad abbassare i propri standard di prestazione. Ciò significa che tutto ciò che farai in modalità multitasking non ti verrà mai bene rispetto alla scelta di fare le cose una per volta. Alla fine svolgerai tanti compiti, sì, ma non solo ti sentirai stressata, li avrai anche portati a termine in modo mediocre.

Cerchiamo di fare luce su questo aspetto. Cosa accade al cervello quando ricorriamo al multitasking? Anche se lo scopo è quello di fare tante attività insieme, in realtà quello che facciamo è semplicemente spostare l’attenzione rapidamente da un compito all’altro, senza venirne mai veramente a capo.

Gli esperti hanno rinominato questo effetto switch-tasking. Ciò significa che nel tentativo di fare tutto passiamo da un’attività all’altra finendo per penalizzarle totalmente, perché la nostra attenzione non si ferma mai troppo su qualcosa. Non solo: perdiamo anche molto tempo in realtà. Questo perché ogni volta che passiamo da un compito all’altro abbiamo necessità di recuperare l’attenzione persa. In sostanza i continui salti a cui costringiamo il cervello ci rallentano e ci creano dei blocchi, andando a diminuire la qualità di ciò che facciamo.

I danni del multitasking

Ma quali sono i danni causati dal multitasking? Per prima cosa aumenta lo stress e rischia di compromettere i rapporti con gli altri, creandoci non pochi problemi. Pensa, ad esempio, quando invece di ascoltare il tuo partner mentre ti sta parlando di un problema sul lavoro tu ti ricordi che devi mandare una mail e apri il pc, garantendogli che gli presterai comunque attenzione. Ciò che comunichi è che quello che hai da fare è più importante dell’altra persona, finendo, inevitabilmente, per incrinare il rapporto.

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Sono piccole crepe che, però, se ripetute quotidianamente, rischiano di provocare grandi danni. Ma c’è di più: il multitasking è deleterio pure per l’autostima e l’umore. Se vuoi scrivere una lettera, parlare con qualcuno o leggere un libro, dovresti dedicarti unicamente a questa attività. Interromperla continuamente per fare in contemporanea altro rischia di portare a risultati scadenti e farti cadere nella mediocrità. Il risultato? Finirai per pensare di non essere davvero brava in ciò che fai, quando in realtà non è così!

Le conseguenze del multitasking sul benessere però non si fermano qui. Quando ci affanniamo nel tentativo di fare tutto subito e insieme ci sentiamo costantemente nervose e sempre al limite, in perenne ritardo e con la paura di non riuscire. Uno stato che crea ansia e che stimola la produzione del cortisolo, l’ormone dello stress che provoca danni a tutto l’organismo. In questa situazione il corpo e il cervello entrano in un circolo vizioso. Il tuo umore diventa nero perché finisci per fare ogni cosa in modo superficiale e senza la giusta attenzione. In più ti senti stanca, fatichi a dormire e non ti riposi mai, alimentando una sensazione di insoddisfazione e stanchezza che ti rende triste.

Riappropriati della lentezza

La soluzione? Riappropriarsi della lentezza, come già detto, e della voglia di dedicare il giusto tempo alle tue attività, senza affanni o ansie. Inoltre impara a dedicarti a compiti che richiedono la tua attenzione e che non ti impongono di essere produttiva, ma solo di goderti il momento. Ad esempio medita appena sveglia, assaporando ogni secondo che vivi, concentrandoti sul respiro e sul tuo essere qui e ora.

Dedicati qualche coccola, come una maschera per il viso, un bel trattamento esfoliante o un bagno caldo, restando ferma per goderti l’attimo senza fare intanto qualcos’altro per guadagnare tempo (dalle mail di lavoro all’aggiornamento sulle notizie del giorno). Cura la tua alimentazione, dandogli importanza e ricordandoti di sederti a tavola per concentrarti unicamente sul cibo e sul break che ti sei concessa.

Ricordati poi di stimolare la tua creatività, dedicandoti a un hobby che ti fa stare bene e ti fa sentire in pace con te stessa, alleviando lo stress. Infine non fare nulla. Sì, proprio così. Non fare nulla. Che sia guardare un tramonto o restare qualche minuto in più con la testa sul cuscino, abbandonati ad un momento in cui dare tregua al tuo cervello e sentirti libera, finalmente.

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