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Perché non dovremmo sottovalutare il potere della noia

potere della noia, ragazza che si annoia
25-05-2022
Davvero la noia fa bene? In questo atipico articolo, vogliamo comporre un elogio a una delle sensazioni che più ci mettono a disagio nel quotidiano: annoiarsi è bello e, a volte, addirittura indispensabile

Chi sottovaluta il potere della noia non ha capito quanto importante sia il suo contributo nella vita quotidiana. Ogni giorno siamo sottoposti a una grande quantità di stimoli sempre diversi, e sempre pronti a distoglierci da quello che stiamo facendo. Cosa rimane della buona, vecchia, cara noia?

Qualcuno dirà che non importa: la noia è pessima, improduttiva. Inefficiente. Eppure, è una risorsa preziosa che ci aiuta a mettere in pausa il cervello e stimolare, al bisogno, la creatività che vive dentro di noi.

La noia non è poi così male

Possiamo già immaginarti davanti allo smartphone che pensi: dovrei davvero annoiarmi? E intanto guardi di traverso tutte le cose che hai in programma di fare oggi. Sai perfettamente che, anche giostrandoti tra un’attività e l’altra senza perdite di tempo, forse non sei in grado di completarle tutte. Eppure, noi ti stiamo dicendo che ogni giorno dovresti ritagliarti un po’ di tempo per annoiarti.

Il potere della noia è insospettabile: quando il cervello non viene appagato da un’attività soddisfacente, o non trova l’attenzione adatta per svolgerla con continuità, significa che ci stiamo annoiando.

La noia viene tipicamente associata a qualcosa di negativo, specialmente dalle filosofie occidentali. Se non stai facendo niente, vuol dire che stai perdendo tempo. Sarà vero? Questo stato è molto meno stigmatizzato dall’Oriente, dove annoiarsi fa parte di un processo più grande.

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Spalanca la porta al potere della noia

Quando una persona è libera di annoiarsi senza sentirsi in colpa, riesce in qualche modo a mettersi in contatto con i suoi pensieri. La noia è un momento in cui scegliamo di non fare piani, ma neanche rilassarci. La noia (un po’ come l’ozio) può portare alla meditazione.

Esistono varie tecniche di meditazione ci potenziano gli effetti di una disciplina davvero utile per il nostro benessere. Eppure, meditare non significa per forza mettersi nella posizione del loto e chiudere gli occhi invocando un mantra. Meditare significa non cercare niente di particolare. Non desiderare alcuna emozione, non desiderare alcuna attività. Ascoltarsi nel momento del silenzio dei bisogni, al fine di capire quello che si desidera davvero.

In quei momenti, dove si pensa senza missione e senza obiettivo, è possibile scoprire qualcosa di sé. Trovare un nuovo obiettivo, o qualcosa che si desidera veramente, indipendente dalle necessità immediate.

Normalizziamo la noia

Nella società moderna l’ozio, e anche la noia, sono visti come qualcosa da rifuggire. Momenti di vuoto che non si riescono a riempire con attività produttive o quantomeno riposanti. La noia è diventata il nemico pubblico numero uno di molte persone, che la evitano come una malattia infettiva.

Perché la noia è così odiata? Ci sono vari motivi, alcuni sociali e altri psicologici. La noia non produce: le società industriose rifuggono questa sensazione poiché non ci porta a un miglioramento immediato di noi stessi. Chi si annoia sta usando male il tempo che ha a disposizione, e che potrebbe impiegare meglio facendo qualcosa che porta vantaggio o beneficio.

Parimenti, col passare del tempo, la noia non è diventata solo nemica del progresso. Ha cominciato a farci paura. Non è chiaro quando è successo, ma molti di noi hanno paura di fermarsi e iniziare a pensare. Quando le attività fisiche o mentali si esauriscono, o non ci interessano, ci annoiamo. E quando ci annoiamo, la nostra testa ha tempo di pensare a tutte quelle cose che sapientemente mettiamo da parte, giorno dopo giorno, perché non vogliamo affrontarle.

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La noia fa emergere tutto quello che non va, che ci preoccupa o ci tormenta, e diventa difficile sfuggirgli. Questa fuga da se stessi, questa fuga dalla noia, col tempo, ci allontana da ciò che siamo davvero. E ci impedisce di riflettere, senza ambizioni o doveri prossimi, su cosa vogliamo davvero.

Noia e creatività

Stando a diverse teorie, il potere della noia sarebbe capace di alimentare la creatività. Quando stiamo eseguendo un lavoro ripetitivo, o magari stiamo oziando, il nostro cervello si prende tutto il tempo per smarrirsi nei suoi pensieri, nei sogni e nelle divagazioni che svolgono ruoli davvero importanti nei processi cognitivi.

Alcuni studi hanno dimostrato infatti che anche solo 15 minuti di noia, in cui ci si prende tutto il tempo per svolgere un lavoro ripetitivo e noioso, producono grandi benefici sulla creatività. Chi ha tempo di annoiarsi, ha anche più tempo di uscirsene con idee creative e brillanti adatte al problem solving in qualsiasi disciplina.

Quando può farci male?

Una volta compresa l’importanza della noia e della normalizzazione di questa sensazione, è importante comprendere quando essa è sana, e quando invece non ci sta facendo bene. La noia che ci provoca malessere e irrequietezza può diminuire la fiducia nelle proprie competenze.

Una noia sana, poca ma buona, è quella che ci permette di migliorare la qualità dei nostri pensieri e delle nostre soluzioni. La noia è buona quando ci permette di collegarci con noi stessi. Diventa deleteria, invece, quando viene impiegata perdendo tempo. La linea di confine è sottile, sì, ma una volta che avrai davanti la situazione, saprai benissimo di cosa stiamo parlando.

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