Se pensi che esista un solo modo di fare le cose (il tuo), probabilmente sotto sotto hai paura di perdere il controllo. Le persone che vogliono avere tutto sotto controllo, a piena disposizione del loro sguardo - che tutto vede - sono terrorizzate dall’idea di ritrovarsi in balia degli altri. Del resto, che ne sanno gli altri di come si fa qualcosa?
Ma soprattutto, come faccio a fidarmi di qualcuno? Come posso essere certo che questa persona farà qualcosa all’altezza delle mie aspettative? Peggio ancora: e se ciò che fanno gli altri, quando gli lascio il controllo, risultasse migliore in tutti gli aspetti rispetto a ciò che farei io? Come si può osservare, la spirale discendente parte da qui. E porta conseguenze gravi su di sé e su chi ci circonda.
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Tutte le persone che sentono un bisogno viscerale di avere ogni situazione sotto controllo, esercitando pressione, insistenza e talvolta violenza verbale sugli altri potrebbero essere state vittime di qualche evento traumatico nel periodo infantile. A dirlo non siamo noi, ma la psicologia. Qualsiasi trauma che abbia lasciato un senso di impotenza e vulnerabilità in una persona può generare, talvolta, un autentico terrore di perdere il controllo.
Nella psicologia il controllo (il locus of control) indica la misura in cui una persona sente di poter controllare il suo destino. Il controllo prende varie forme ed emerge in svariati contesti della vita, ponendosi l’obiettivo assoluto di eliminare ogni possibile imprevisto.
Gli imprevisti non sono accettabili per il semplice fatto che producono incertezza, e l’incertezza richiede soluzioni alternative o pensiero trasversale. Diciamo che richiede una pianificazione che va al di fuori del seminato e per cui non ci si sente pronti. L’imprevisto ci mette davanti alla nostra capacità di improvvisare, e chi improvvisa, spesso, commette errori. L’errore non è ammissibile. Perché? Perché per chi vuole avere sempre tutto sotto controllo non può esserlo.
La mania del controllo non si applica a tutti gli ambiti della vita, e il desiderio di controllare non nasce necessariamente su tutti gli aspetti della quotidianità. Qualcuno per esempio avverte questa esigenza nelle attività quotidiane (prendiamo per esempio l’agorafobia), oppure nei rapporti personali, lavorativi o sentimentali.
Cosa ci spinge ad avere paura di perdere il controllo
Molte persone che sviluppano il bisogno di controllare per uno di questi motivi:
- Bassa autostima
Chi ha paura di perdere il controllo spesso vive una situazione di bassa autostima o la sperimenta ogni giorno. Le esperienze pregresse, la vita famigliare e le relazioni possono contribuire significativamente al calo di autostima, che si ripercuoterà spesso anche sulla vita lavorativa.
- Perfezionismo
Sono delle persone perfezioniste e ritengono fermamente che l’unico lavoro ben eseguito sia quello eseguito da loro.
- Difficoltà nel gestire le emozioni
Per i motivi sopracitati o per altre ragioni alcune persone hanno problemi a gestire le loro emozioni, e preferiscono controllare le situazioni per evitare che l’emotività venga dirottata sugli imprevisti.
Alcuni psicologi ritengono che la paura di perdere il controllo nasca, principalmente, in associazione alle relazioni con i genitori. Quando i genitori esercitano il peso di tutte le aspettative possibili sui figli, li criticano e li caricano dei loro problemi, generano situazioni imprevedibili. È difficile soddisfare un genitore che non vuole essere soddisfatto: questo bisogno di ottenere di più, di meglio, per ottenere in cambio nient’altro che un pugno di mosche arriva a frustrare fino all’annientamento.
VEDI ANCHE LifestylePensieri intrusivi? Le strategie che funzionano per arginarli e stare meglioEcco perché si tende a voler controllare tutto. Quando si lascia la situazione in mano a qualcuno (tipo i genitori), non si può conoscere l’esito di una situazione. Quando si ha tutto in mano propria, alla peggio si sa dove si sbaglia.
Le conseguenze del non voler mai perdere il controllo
Esercitare un controllo totale diventa così il metodo meno doloroso per convivere con la volatilità delle persone e delle situazioni. In pratica, controllare la vita per evitare che ci ferisca di nuovo. Capita spesso che una persona dotata di scarsa autostima voglia controllare ogni cosa per evitare il dispiacere.
Il problema di questa mania di controllo è che genera una spirale discendente di paura e tensione. Perdere il controllo fa così paura che è il terrore a tenerci vivi e attivi, e sempre pronti a impugnare lo scettro per dirigere le questioni.
Controllare tutto e tutti, in altre parole, è un modo per controllare anche il dolore, e non è una soluzione in sé. È proprio il problema!
Come smettere
Uscire da questo schema mentale può non essere sempre facile. Il controllo prova a eliminare il dolore, e il dolore è una delle cose che temiamo di più. Lasciar andare, arrendersi a ciò che circonda un maniaco del controllo può porlo in una situazione di forte disagio, dove la sua confort zone salta del tutto.
E se il controllo, alla lunga, prosciuga l’anima e le energie, esercitando questa forza (che non sempre porta i risultati sperati) si arriva a perdere il piacere della spontaneità e la bellezza della vita così come viene. Potrebbe dunque essere necessario intraprendere un percorso psicoterapeutico per disinnescare le trappole mentali che ci inducono a controllare tutto.