Lo facciamo tutti, chi più chi meno, magari senza nemmeno accorgersene, ma a prescindere dalla volontà, gli effetti sono gli stessi per ognuno di noi. Parliamo del pensiero controfattuale, ovvero, quello che ci lega a ciò che sarebbe potuto accadere ma che invece, realtà alla mano, non è stato.
E non parliamo necessariamente di rimorsi o rimpianti ma anche di aspetti molto più banali, come alcune frasi che spesso pronunciamo e che altro non sono che pensieri controfattuali. Per esempio, il pensare cosa sarebbe stato se invece del vostro lavoro ne avessimo accettato un altro, se invece che una scuola ne avessimo frequentata un’altra, se non avessimo fatto quel viaggio, ecc. Pensieri che sembrano innocui ma che, in realtà, non lo sono e a cui è bene prestare attenzione.
VEDI ANCHE LifestylePerché è importante smettere di paragonarsi agli altri e come farloCos’è il pensiero controfattuale
Una trappola a tutti gli effetti, sempre tesa per catturarci e da cui spesso ci lasciamo travolgere. Si tratta, infatti, di un processo cognitivo a cui, molto più di frequente di quanto si pensi, si ricorre per immaginare un percorso e una vita diversa da quella che si sta vivendo. A prescindere dall’entità di pensieri fatti e dall’importanza dell’argomento.
Un processo mentale che va a sfidare il tempo e il momento presente, pensando a scenari che non fanno nemmeno parte del passato o che non faranno parte del futuro, ma che rientrano nella sfera dell’immaginazione, di ciò che avrebbe potuto essere se avessimo fatto azioni che chiaramente non abbiamo compiuto o se avessimo preso decisioni diverse da quelle fatte nel corso del tempo, che si tratti di avvenimento di anni fa o di due ore prima.
Un modo per esplorare mondi alternativi e vite possibili o impossibili, quindi, che a volte si manifesta in seguito a un fallimento ma che altre volte viene fatto positivamente, pensando al fatto che tutto avrebbe potuto andare peggio di com’è.
Le tipologie di pensiero controfattuale
Quando si parla di pensiero controfattuale, infatti, è bene specificare che ne esistono diverse tipologie. Per esempio si parla di pensiero controfattuale ascendente quando si pensa a una possibilità che si considera migliore di quella vissuta, o discendente quando avviene esattamente il contrario. O ancora si possono pensare a cose che alterano di poco la realtà, per esempio con frasi del tipo “ se avessi mangiato un po’ meno mi sentirei più leggera” o che danno libero sfogo all’immaginazione e alla creatività come il pensare di essere nato gatto o cane per esempio.
VEDI ANCHE LifestyleLe domande da farsi prima di decidere di rivoluzionare la propria vitaAltre tipologie di pensiero controfattuale, poi, puntano a sottrarre o aggiungere fatti alla realtà immaginandola diversa in virtù di questi elementi mancanti o aggiunti. E fino poi a quei pensieri che ci suscitano rimpianti per ciò che non abbiamo fatto o rimorsi per ciò che invece si è fatto.
Tante tipologie diverse, quindi, ma con un fattore comune importante, distorcere e modificare la realtà che si sta (o almeno si dovrebbe) vivere.
Pensiero controfattuale: bene o male?
A seconda di come si vive il pensiero controfattuale e della natura dello stesso, quindi, questo può essere sia positivo, se ci spinge a pianificare meglio il nostro futuro evitando di replicare e ripercorrere il passato, sia negativo, se ci riempi di rimorsi, rimpianti, sensi di colpa, ecc. Un circolo vizioso dal quale, poi, è difficile uscire.
Ecco perché, appurato che nei pensieri controfattuali ci caschiamo tutti, è importante non lasciarsi travolgere dagli stessi, ma godersi il presente fin nelle cose più piccole, usando questi pensieri a proprio favore, per migliorare la realtà se così non ci piace o per proseguire nella stessa direzione consci che il percorso fatto fino a ora è quello giusto.
Un atto consapevole, che non vi lascia in balia del pensiero controfattuale, ma che lo volge sempre e comunque a vostro favore. A prescindere dalla sua natura.