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Ti sembra di odiare tutti? Ecco cosa c’è dietro e come stare meglio

Come mai ci sembra di odiare tutti
Come se non ci fosse una presenza positiva, come se nessuno ci apprezzasse davvero: ogni tanto ci può sembrare di odiare tutti, ma non è detto che sia una cosa del tutto negativa
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Generalmente siamo persone serene, gioviali e socievoli. Poi, però, accade: ogni tanto arriva un momento in cui ci sembra di odiare tutti, al punto da sentirci infastidite, frustrate o addirittura ferite dalle persone che abbiamo intorno. Chiaramente, sentirci così può rendere difficile affrontare la vita quotidiana e può anche innescare dei meccanismi nocivi, che ci fanno sentire sbagliate. Ma cosa sta succedendo davvero?

Partiamo dal rassicurarvi: non siamo necessariamente diventate misantrope. In modo molto più semplice, esistono dei momenti in cui il mondo (e i rapporti interpersonali) possono diventare difficili da affrontare perché ci manca la giusta quantità di energia. Ma esploriamo l'argomento nel dettaglio per saperne di più.

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Curare sé stessi per non odiare gli altri

Forse può sembrare strano o apparire come un controsenso, ma uno dei motivi per cui ci sembra di odiare tutti è perché non stiamo avendo una relazione sana con noi stesse. Come abbiamo appena accennato, è molto probabile che in modo inconsapevole abbiamo speso tutta la nostra energia, sia fisica che mentale, in gesti di cura o semplicemente di attenzione e rispetto verso gli altri.

Il fatto di dedicarci ai nostri legami è sicuramente lodevole, ma come ogni cosa ci vuole equilibrio: le relazioni con altre persone non possono essere totalizzanti e non possono essere il nostro impegno primario. Dobbiamo dunque cercare di capire se ciò che stiamo dando alle altre persone è ciò che diamo a noi stesse. Se così non dovesse essere, potremmo gradualmente diventare intolleranti o arrabbiate.

Ciò può accadere anche perché, in modo probabilmente inconscio, ci aspettiamo che tutto l'amore e tutte le attenzioni che stiamo dedicando agli altri ci tornino indietro in egual modo. Questo è un grande errore, perché ognuno di noi ha il proprio modo di esprimere affetto e amore e dovremmo tenerlo bene a mente.

Esercitare l'empatia e la comprensione

A questo proposito, probabilmente la sensazione di sopraffazione e disagio che stiamo provando ci porta a essere meno empatiche del solito. Può accadere, appunto, perché abbiamo le "batterie sociali" scariche, ma anche perché stiamo affrontando un periodo di cambiamenti, un momento no o una fase di particolare tristezza. Il fatto di trovarci in queste situazioni può portarci a essere meno ricettive e meno comprensive, e potrebbe persino portarci a fraintendere le altrui intenzioni.

L'unica cosa da fare in questi casi è fermarci un attimo, non costringerci a socializzare e, soprattutto, iniziare a riflettere su cosa ci fa sentire così. Per esempio, forse ci sembra di odiare tutti perché stiamo vivendo un periodo di stress, che ci può portare a essere particolarmente irritabili. Solo facendo focus su quelle che sono le cause della nostra intolleranza possiamo tornare a esercitare l'empatia e a capire che forse la "colpa" di ciò che proviamo non è delle persone che abbiamo intorno, ma è dentro di noi.

Introversione e ansia sociale

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Cerchiamo anche di non sottovalutare due fattori molto, molto importanti. Il primo è l'introversione. Se pur essendo amichevoli e avendo dei rapporti molto tranquilli e stabili abbiamo una personalità introversa, è molto probabile attraversare delle fasi di sovraccarico emotivo.

Le persone introverse, infatti, si stancano facilmente quando socializzano e tendono anche a stressarsi se vengono stimolati dalle altre persone. Questa sensazione di stanchezza, se non viene tamponata con momenti di solitudine, di tranquillità e raccoglimento, può facilmente degenerare e diventare talmente tanto problematica da causare frustrazione, insoddisfazione e persino panico.

Il secondo fattore da considerare è l'ansia sociale. Chi soffre di ansia sociale non solo ha paura di affrontare le situazioni in cui si deve interagire con gli altri, ma teme anche il giudizio e la valutazione negativa. Ciò può portare a errori di valutazione e a pregiudizi ("pensa che sono uno stupido"/"non mi capisce"/"mi tratterà male") che possono scatenare sensazioni d'odio e intolleranza.

Non generalizzare: conosci

Al centro di qualsiasi riflessione su eventuali fasi di odio verso gli altri/rabbia/intolleranza/fastidio deve sempre esserci un momento di introspezione e di conoscenza. Se è vero che quelle che vi abbiamo appena fornito sono alcune delle ragioni più comuni per cui ci si può sentire così, è altrettanto vero che non esiste una risposta universale e che non si può generalizzare.

Non necessariamente la sensazione di odiare tutti è negativa: certo, è decisamente brutta, ma potrebbe anche essere una sorta di grido d'aiuto da parte della nostra mente. Magari, ciò che il nostro inconscio sta cercando di dirci, è che non ci sentiamo adeguatamente riconosciute o apprezzate. Magari c'è qualcosa che non ci soddisfa al cento per cento e che non abbiamo il coraggio di cambiare, in noi stesse o nel modo in cui ci approcciamo alle persone che stanno accanto a noi.

L'unica cosa da fare è imparare a conoscere e conoscersi, per avere un'idea completa di quello che ci sta succedendo davvero e per tornare in pace con il mondo.

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