Piangere nel sonno è un fenomeno tutt’altro che raro. Può capitare ai bambini, ma anche alle persone adulte che stanno attraversando un periodo molto complesso della loro vita. Non si tratta di una malattia, ma può essere un importante indicatore di qualcosa che bolle in pentola a livello emotivo, e che potrebbe dover esser discusso con un professionista della salute mentale.
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Qualsiasi cosa tu abbia sognato e ti abbia portato alle lacrime potrebbe starti comunicando una forma di malessere interiore che non hai pienamente compreso quando sei a mente lucida. Vale dunque la pena fare un po’ di riflessioni su ciò che ti sta accadendo intorno.
Piangere nel sonno: cosa ti sta dicendo la tua mente?
Non è sempre facile districare il pensiero che ti porta a piangere nel sonno, poiché è importante fare una distinzione tra lo stato emotivo e quello mentale, entrambi complessi, multi sfaccettati e non sempre perfettamente analizzati dalla nostra parte razionale.
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Si potrebbe piangere nel sonno perché si sta processando un lutto, un dolore, stress, ansia o una condizione mentale non sana. Potrebbe anche essere una reazione fisiologica a un incubo particolarmente angosciante.
Quando ci si sveglia piangendo con una certa frequenza, è importante ricordarsi che durante il sonno le emozioni, i sensi e i muscoli sono tutt’altro che inattivi durante il sonno, anche nella fase REM. Di conseguenza, il pianto è un fenomeno tanto naturale quanto lo sono, per esempio, le polluzioni notturne. In altre parole, i processi emotivi accadono anche mentre dormi, così come accadono, talvolta, mentre sei sveglio e li stai deliberatamente ignorando. Non puoi fermare questo treno: accettalo.
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Naturalmente il pianto può provocare alterazioni nella qualità del sonno, e di conseguenza avere un effetto a catena piuttosto devastante sul benessere quotidiano, e anche sul riposo in generale. Un altro fenomeno di cui tenere conto è la paura di svegliarsi piangendo: un fenomeno leggermente diverso, ma che altera in ogni caso la bellezza del riposo e può dunque causare problemi sul lungo periodo.
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Cosa lo causa?
Ci sono tanti motivi per cui si potrebbe piangere nel sonno, alcuni più gravi di altri, ma in linea generale tutti degni di essere presi in considerazione ed eventualmente discussi con il proprio terapeuta. Annotare i sogni che ci hanno portato al pianto può essere utile: bisogna farlo subito, appena ci si sveglia, trovando la lucidità di scrivere qualche parola su un diario collocato appositamente sul comodino.
Ecco alcune cause del pianto notturno:
- Stress e ansia dopo una giornata pesante, o in un periodo difficile;
- Condizioni mentali come depressione;
- Emozioni o traumi irrisolti come lutti, separazioni, malattie (non in senso di sintomo della malattia, quanto più conseguenza del fatto che una malattia abbia colpito noi o qualcuno di vicino a noi);
- Paralisi notturne;
- Incubi, specialmente durante la fase REM;
- Cambio di medicinali;
- Sogni particolarmente carichi a livello emotivo;
- Disturbi del sonno;
- Attacchi di panico notturno.
Identificare cosa innesca il tuo pianto notturno può non essere facile, ma è fondamentale per trovare un rimedio efficace.
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Smettere di piangere nel sonno, si può?
Oltre alla terapia, che caldeggiamo sempre e con entusiasmo, esistono una serie di tecniche olistiche che possono aiutare le persone a migliorare la loro qualità del sonno, dormire più profondamente e, soprattutto, risvegliarsi riposati per davvero.
Ecco qualche consiglio, da affiancare a eventuali controlli medici, per smettere di piangere nel sonno:
- Rilassare corpo e mente con tecniche di respirazione e rilassamento muscolare. La respirazione gioca un ruolo quintessenziale nel rilassamento prima di addormentarsi. Se non hai mai provato le tecniche di respirazione dello yoga, sappi che esistono fitness watch e app specifiche. Così da poterle successivamente mettere in pratica alla bisogna, senza l’aiuto della tecnologia.
- Pratica esercizi di mindfulness, dove la tua mente e il tuo cuore si focalizzano non sul passato, non su ciò che ti attende il giorno successivo. Ma sul momento stesso. Sul piacere della skincare routine prima di andare a letto, sulla comodità dei cuscini e del materasso, sulla sensazione positiva e di completa sicurezza che può darti un letto che conosci.
- Scegli di dire no alla frenesia. Non è sempre facile dire no a un impegno, ma quando la tua giornata è stata puro caos, è importante imporsi delle pause e, all’occorrenza, rinunciare a eventi o situazioni. In tal senso, è importante fare ciò che ci piace e prendersi un po’ di tempo per se stessi, praticando tecniche di rilassamento. Yoga, journaling o dedicandosi al proprio hobby preferito.
Ricordati che piangere nel sonno può essere normale, specialmente in alcuni momenti della vita. Questo però non significa che sia anche una cosa che possiamo ignorare, o che dobbiamo dare per scontato che passerà da sola. Se sentiamo di avere bisogno di parlarne con qualcuno, facciamolo con chi conosce bene la nostra vita e sa darci dritte preziose, come il terapista di fiducia.
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