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Perché rimandare le cose da fare può essere positivo

Rimandare le cose, perché non è negativo
Rimandare le cose da fare al giorno (o ai giorni) dopo non è necessariamente negativo. Può essere infatti un modo per scegliere con calma o per arrivare a una decisione migliore. Scopriamo insieme perché non dovremmo avere paura di "procrastinare"
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Procrastinare è un'arte. E no, non è sempre negativo. Rimandare le cose da fare è un comportamento comune, che però spesso viene letto e concepito nella maniera sbagliata. Eppure, esistono casi in cui sarebbe meglio aspettare per prendere una decisione, per fare una scelta o per iniziare un percorso difficile che richiede una giusta valutazione.

Secondo i sociologi, è un atteggiamento che colpisce praticamente tutti. Anche gli studenti che rimandano i compiti. Il procrastinare è spesso collegato a un modo di agire sbagliato. Le cose da fare, infatti, possono accumularsi e creare uno stato di malessere generale. In alcuni casi, invece, prendersi il giusto tempo rappresenta la scelta da fare. Scopriamo di più.

La virtù della prudenza

Il problema principale che si lega al rimandare le cose riguarda la gestione del tempo. Secondo Timothy Pychyl, psicologo della Carleton University del Canada, quest'aspetto si riversa anche sulle emozioni e sulla maniera di affrontarle. Non è infatti un caso che il procrastinare si colleghi all'evitamento dei sentimenti negativi. Prendersi del tempo è quindi un modo per non soffrire.

In molti casi, rimandare le cose rimane comunque deleterio, con conseguenze disastrose per la propria vita privata e professionale. Esistono delle circostanze, invece, in cui procrastinare potrebbe rivelarsi salvifico per le nostre decisioni o per aspettare quel famigerato momento giusto che potrebbe dare una svolta alla nostra esistenza.

Lo scrittore Adam Grant si è occupato a lungo di questa tematica, in particolare nel suo libro Essere originali. Come gli anticonformisti cambiano il mondo. L'arte del procrastinare era nota fin dall'Antico Egitto, nella quale veniva definita con queste parole e con una duplice concezione: "Una denotava pigrizia; l’altra significava aspettare il momento giusto".

Le due facce del "procrastinare"

Se da un lato potrebbe essere concepita come un eccesso di pigrizia, dall'altro potrebbe anche essere letto come una qualità, come la capacità di scegliere il momento giusto per agire. Diventa così positivo se associato a compiti particolarmente difficili e creativi, di quelli che richiedono una riflessione e una preparazione adeguata.

Presto e bene non vanno quasi mai d'accordo. Essere precipitosi è perciò tanto dannoso quanto non esserlo. Talvolta, capita che si "precrastini", portando a termine i propri compiti in maniera frettolosa e poco precisa. Con il solo scopo di togliersi il pensiero, le persone tendono così a non avere cura di quello che sono chiamati a fare. Non solo, dover correggere gli errori - successivamente - potrebbe richiedere uno sforzo ancora maggiore.

Procrastinazione e precrastinazione vanno spesso di pari passo. Non è infatti detto che chi si affretta a portare a termine un compito non sia poi portato a prendersi tempo nel momento immediatamente successivo. La procrastinazione diventa quindi utile nell'ambito creativo e in quello dell'innovazione. Secondo l'esperimento dei due psicologi che riporta l'articolo pubblicato su The Atlantic, i partecipanti chiamati a risolvere problemi aziendali che hanno procrastinato moderatamente hanno ottenuto risultato migliori, con idee maggiormente vincenti, rispetto a chi si era affrettato a terminare prima.

Come rimandare le cose nel modo giusto

Come ti abbiamo spiegato, rimandare quello che hai da fare non è sempre sbagliato, anzi. Ci sono dei casi in cui diventa addirittura vantaggioso, seppure applicato con una certa moderazione. Scopriamo alcuni consigli per capire quando e come è possibile prendersi il giusto tempo.

Valuta la natura del tuo procrastinare

Il grande segreto è essere strategici. Se rimandi le cose in modo occasionale, allora puoi trarre sicuramente dei benefici. Se quest'abitudine diventa cronica, allora sì, potrebbe trasformarsi in un problema. Ascoltati, per capire da dove provenga questo tuo modo di comportarti. Se sacrifichi il tempo libero per portare a termine i lavori che avresti potuto organizzare durante la settimana, interrogati sul perché trovi sollievo nel rimandare tutto a un secondo momento.

Prendi consapevolezza

Vivi il presente e agisci secondo quello che devi portare a termine nel breve periodo. Senza pensare troppo al futuro. Prendi consapevolezza: è senza dubbio il miglior modo per prestare l'attenzione massima a quello che devi consegnare. Avrai così una minore tendenza a rimandarli. Il qui e ora è fondamentale.

Usa la strategia

Devi capire quando è il momento di prenderti un po' di tempo prima di agire. Nel caso dei progetti creativi, devi infatti realizzare un piano prima di iniziare a lavorare. Butta giù le idee e prenditi qualche ora (o anche un giorno) per capire come riordinare le idee. Se ti è d'aiuto, metti nero su bianco tutto quello che vuoi ottenere dal tuo piano. Non avere paura di cambiare: l'impegno deve essere massimo.

Non sprecare il tempo

Il tempo non torna indietro. Se hai deciso di rimandare, allora ogni minuto di questa concessione dev'essere finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo. Non perderti alla ricerca di notizia su internet o sui social, soprattutto quelle cattive. Se devi affrontare una difficoltà, allora devi farlo prima che questa possa prendere il sopravvento su di te. Nel caso in cui tu abbia assoluto bisogno di uno schermo, prendi carta e penna e non cedere al cellulare o al computer.

Non fermarti a tempo indeterminato

Non lasciare i progetti a metà, almeno, non per troppo tempo. Non fare che quello che hai iniziato rimanga fermo per sempre. Fai in modo che quello che lasci indietro possa essere ripreso facilmente e che gli sforzi che hai fatto non siano stati vani. Ragiona per obiettivi, senza puntare a portare a termine il tuo piano ma solo avvicinandoti al suo compimento.

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