Spesso una persona timida viene definita a priori anche introversa, e viceversa. In realtà, l’introversione non ha necessariamente a che fare con la timidezza. Piuttosto, è un tipo di personalità che, più tradizionalmente, viene vista come l’opposto dell’estroversione. Introversi ed estroversi sono infatti molto spesso considerati due estremi opposti, ma la verità è che la maggior parte delle persone si trova da qualche parte nel mezzo.
In genere, una percentuale tra il 25-40% della popolazione mediamente è introversa, ma cosa significa davvero? Ci sono ancora molte idee sbagliate su questo tipo di personalità. Per esempio, l'introversione non è la stessa cosa dell'ansia sociale o della timidezza. Essere una persona introversa non significa che sei socialmente ansioso o timido.
VEDI ANCHE LifestyleEmpatia: perché è così importante e come esercitarlaL’introversione in psicologia
I termini introversione ed estroversione arrivano direttamente da uno dei grandi “padri” della psicologia: lo psichiatra Carl Jung appunto introdusse questi due tipi di personalità (nell’opera Tipi psicologici). Secondo la sua teoria, una personalità introversa tende a rimanere più distaccata dal mondo esterno, perché è più coinvolta dal proprio mondo interiore. Le persone introverse tenderebbero a concentrarsi maggiormente su pensieri, sentimenti e stati d'animo interni, anziché cercare stimoli esterni.
Il lavoro di Carl Jung è stato una parte determinante di altre teorie di psicologia, compreso il modello dei Big Five della personalità.
Come “funziona” una personalità introversa
Le teorie psicologiche sulle persone introverse e estroverse sono supportate anche dalla scienza, cioè dalla fisiologia dell’organismo umano. A livello neurologico, nel tronco cerebrale noto come sistema di attivazione reticolare (RAS) c'è una rete di neuroni che è responsabile della regolazione dei livelli di eccitazione, inclusa la veglia e le transizioni tra sonno e veglia. Il RAS svolge anche un ruolo nel controllare la quantità di informazioni che recepisci durante la veglia. Di fronte a potenziali minacce nell'ambiente (cioè stimoli esterni recepiti come pericolosi), il RAS aumenta i i tuoi livelli di eccitazione, in modo da renderti vigile e pronto ad affrontare il pericolo. Ogni persona ha un "set point" di base in termini di livello di eccitazione. Alcune persone tendono naturalmente ad avere un set point molto più alto, mentre altri hanno un set point molto più basso.
La teoria di Hans Eysenck
Secondo la teoria dello psicologo Hans Eysenck dell'eccitazione dell'estroversione, questo è generalmente uno schema in cui si possono classificare le persone:
- Il 15% delle persone ha un set point minimo, il che significa che ha naturalmente bassi livelli di eccitazione
- Il 15% delle persone ha un setpoint alto, il che significa che tende naturalmente ad essere più eccitato
- Il 70 per cento delle persone si trova da qualche parte nel mezzo del continuum
Secondo la teoria di Eysenck, le persone introverse sono quelli che hanno naturalmente alti livelli di eccitazione. A causa di questi livelli di eccitazione sempre elevati, tendono a cercare attività e ambienti in cui possono rifugiarsi dalla sovrastimolazione. Sempre a causa dei loro livelli di eccitazione elevati, sono più vigili e assorbono più informazioni dall'ambiente. Fuggire da qualche parte per avere tempo da soli per ricaricarsi gli permette anche la possibilità di elaborare e riflettere su ciò che hanno imparato.
Come capire se hai una personalità introversa
Le persone introverse tendono ad essere più tranquille, riservate e introspettive. Le persone estroverse ottengono energia dall'interazione sociale, mentre gli introversi in un certo senso spendono energia nelle situazioni sociali. Dopo aver partecipato a una festa o aver trascorso del tempo in mezzo a tante di persone, una persona introversa ha bisogno di "ricaricarsi", perciò passa un po' di tempo in solitudine.
Anche se l’introversione potrebbe essere meno evidente, una persona con questo tipo di personalità potrebbe presentare alcuni tratti tra quelli a seguire. Si potrebbe dire che sei una persona introversa o hai tratti di introversione se:
- Stare in mezzo alle persone ti costa energia
Poiché le persone introverse spendono energia nelle situazioni sociali, potresti sentirti stanca (o esausta) dopo una giornata trascorsa in mezzo agli altri. Niente di male: ti basta ritirarti in un luogo tranquillo e prenderti del tempo tutto per te. Questo non significa che una persona introversa sia asociale. Semplicemente, significa che preferisce la compagnia di amici intimi e che ha bisogno di un tempo per ricaricarsi dopo gli eventi sociali.
- Ti piace la solitudine
La cosa fondamentale da ricordare è che dopo una lunga giornata di attività sociali, una persona introversa potrebbe ritirarsi in un posto tranquillo per pensare, riflettere e ricaricarsi. Se avere qualche ora per stare da sola ti suona allettante, potresti essere un’introversa.
- Hai un piccolo gruppo di amici intimi
Un malinteso comune sugli introversi è che a loro non piacciono le persone. Per quanto una persona introversa non ami socializzare, ha amicizie profonde. Diciamo che preferisce la regola del “pochi ma buoni” a una cerchia ampia di conoscenze più o meno superficiali.
- Ti descrivono come una persona riservata
Le persone introverse spesso vengono descritte come tranquille, riservate. Talvolta vengono scambiate per timide. Mentre alcuni introversi sono certamente timidi, le persone non dovrebbero automaticamente confondere la tendenza all’introversione per timidezza. In molti casi, le persone con questo tipo di personalità preferiscono semplicemente scegliere i confronti e non sprecare tempo o energia in chiacchiere inutili.
- Hai una grande autoconsapevolezza
Poiché le persone introverse tendono a ripiegarsi su sé stessi, sulle emozioni e pensieri, sono particolarmente consapevoli della propria interiorità.
- Ti piace imparare guardando
Una persona estroversa tende a preferire l’apprendimento attraverso l’esperienza pratica e la socializzazione. Una personalità introversa, invece, preferisce impara meglio guardando. Poi, in privato, si esercita per sviluppare le proprie capacità.