Hai mai sentito parlare del potere della visualizzazione? Si tratta di una tecnica psicologica che dovrebbe aiutarci a raggiungere quello che desideriamo, molto usato ad esempio nel mondo dello sport professionistico, ma non solo.
All’interno del clima sportivo alimentato dalle competizioni olimpioniche che hanno caratterizzato positivamente questo 2021 abbiamo scoperto che tanti atleti ed atlete di successo, prima di affrontare una gara, si raccolgono per un momento in loro stessi. È in quell’istante, quando richiamano tutte le energie e si estraniano da ciò che li circonda che determinano l’andamento della gara. Concentrandosi profondamente e mettendo a fuoco gli obiettivi si può figurare con chiarezza il traguardo.
Il potere della visualizzazione rappresenta esattamente questo, e non c’è preparatore o life coach che non inviti il suo assistito ad utilizzarlo come strumento essenziale per il raggiungimento dei propri scopi. Metterlo in pratica non è banale ma fa parte di un percorso si crescita personale e, grazie a un allenamento opportuno, è in grado di produrre svolte significative, basta solo studiare e acquisire il metodo giusto per noi.
VEDI ANCHE LifestyleIl principio della forchetta e del coltello: come costruire abitudini per raggiungere obiettiviFocalizzare gli obiettivi
Esistono studi per cui sembra che la visualizzazione mentale faciliti il processo di problem solving. Non si dispone, di fatto, di prove tangibili che garantiscano il successo di questa operazione ma è assodata la correlazione tra gli effetti emotivamente benefici grazie alla risoluzione del problema rispetto alla fase di concentrazione e focalizzazione degli obiettivi che l’ha preceduta.
Il nostro cervello infatti è chiamato a individuare gli elementi che compongono un quadro situazionale, restituendone una sintesi semplificata. Lo stadio riflessivo conduce a individuare gli ostacoli che si frappongono tra noi e il risultato atteso, mettendo così in moto le nostre capacità predittive, e facilitando, così, l’identificazione di una soluzione e le modalità di azione da intraprendere.
Creare occasioni proficue
La visualizzazione serve per attivare specifici meccanismi del nostro cervello, e il miglior modo per sfruttarne il potenziale è anticipare mentalmente i traguardi che ci prefiggiamo, concentrandoci sulle priorità per raggiungerli.
Secondo gli esperti, la nostra psiche non distingue fra un’esperienza realmente accaduta da una semplicemente immaginata. Quindi possiamo fare in modo che accada che ciò su cui concentriamo la nostra attenzione si concretizzi, andando sostanzialmente a determinare i nostri stati d’animo e gli obiettivi centrati.
Quindi, se ci alleniamo in questo senso a raffigurare ciò che intendiamo ottenere, il nostro corpo sarà preparato a reagire nel modo più idoneo quando ci troveremo davanti alla situazione concreta, perché è come se avessimo già vissuto quel momento. Consiste in questo il potere della visualizzazione. E più sosteniamo l’immaginazione attraverso sollecitazioni visive e sonore più sembrerà di aver già elaborato quella condizione, conoscendo in anticipo il codice di comportamento da adottare per ottenere quanto sperato.
VEDI ANCHE LifestyleIntervista a Carlotta Gagna: “Motivazione e autostima sono una questione di obiettivi raggiungibili”Visualizzare in modo efficace
Bisogna mettere a punto tecniche di visualizzazione piuttosto efficaci e rodate perché funzionino, altrimenti potrebbero persino rivelarsi controproducenti. Se si è impegnati nel raggiungimento di un obiettivo importante e ci si concentra in quell’acquisizione senza considerare possibili sbavature si può incorrere in un calo motivazionale. Immaginando una prospettiva e il risultato desiderato in assenza di intoppi o controindicazioni la nostra mente è naturalmente incline a mollare la presa.
Se invece focalizziamo i nostri sforzi sul meccanismo del processo possiamo aspettarci una performance migliore con il minimo apporto di stress. Creare nella nostra mente l’immagine di noi stessi impegnati nel perseguire i nostri traguardi infatti ci sprona all’azione.
Costruire abitudini con la pratica abituale
Per mettere a frutto quanto emerso occorre applicarsi, e i passi sono semplici per affinare la tecnica nel tempo. Si parte della definizione dell’obiettivo e dai risultati attesi, pur consapevoli del fatto che lungo il tragitto ci attendano difficoltà al varco. Il percorso è irto di insidie ma immaginando il processo che lo caratterizza stimoliamo correttamente la visualizzazione delle azioni da intraprendere.
Per gestire meglio l’iter è necessario frenare però la proiezione ambiziosa e troppo distante cronologicamente da noi, perché è potenzialmente fuorviante. Rimanendo invece ancorati al nostro futuro più prossimo riusciamo a intravvedere in modo quasi nitido i passaggi da seguire, rinnovando continuamente la motivazione con cui portiamo a termine gli impegni. Se ci si abitua a fare canestro verrà più naturale e consueto ottenere ciò che desideriamo.