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Quali sono i veri pro e contro della competitività e come gestirli

Due uomini e una donna in ginocchio per iniziare una gara
La competitività ha sia lati positivi che negativi e i suoi pro e contro possono impattare in maniera importante sulla nostra vita. Ecco quali sono
Nell'articolo:

Viviamo in un’epoca in cui essere competitivi è diventato un diktat imprescindibile per raggiungere obiettivi ambiziosi. La competitività sembra essere l’unico motore in grado di stimolare l’efficienza e la determinazione.

Un motore che se da un lato spinge sicuramente a migliorarsi e motivarsi, dall’altro crea inevitabilmente stress e ansia da prestazione. A questo proposito vediamo subito quali sono i principali pro e contro della competitività.

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Cos’è la competitività

Concetto utilizzato in ambito prettamente aziendale, quello della competitività, col tempo, è diventato un termine riferito anche all’ambito relazionale tra persone, non esclusivamente all’interno di un contesto economico. Essere competitivi, al giorno d’oggi, vuol dire combattere per ottenere un determinato riconoscimento, un posto di lavoro o raggiungere un obiettivo più o meno ambizioso.

Per farlo mettiamo in campo tutte le nostre risorse, ci impegniamo e cerchiamo di migliorarci costantemente, mantenendo alti degli standard che però potrebbero minare, a lungo termine, il nostro benessere psicofisico. La competitività è un aspetto cardine di tutte le società e di ogni civiltà e come ogni cosa, ha i suoi pro e i suoi contro. Ecco una panoramica sui suoi maggiori punti positivi e sulle sue criticità.

Pro: Motivazione

Essere competitivi sul lavoro, nello sport e in altri ambiti della vita può migliorare nettamente il nostro grado di motivazione. Se la competizione è sana e il confronto è tra pari, cercare di raggiungere un obiettivo, aumentando il livello di determinazione, ci permetterà di aumentare, al contempo, anche la motivazione, spingendoci a dare sempre il massimo e a impegnarci con serietà e dedizione.

Pro: Produttività

Stesso discorso vale per la produttività. Essere produttivi nello studio e nella professione vuol dire raggiungere risultati soddisfacenti in linea con degli standard che ci siamo prefissati. Significa avere un atteggiamento che punta costantemente al miglioramento delle proprie performance, senza però portarlo all’eccesso.

Quando parliamo di miglioramento delle performance infatti, non facciamo riferimento all’atteggiamento deleterio che spinge mente e corpo a sovraccaricarsi di impegni in modo insostenibile. Parliamo piuttosto della capacità di essere padroni del proprio tempo, di essere in grado di organizzare la propria routine di studio e/o lavoro, in maniera sana, ottimizzando il rendimento personale senza intaccare la salute mentale e fisica.

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Pro: Fallimento

Tra i pro della competitività vi è anche il fallimento. Eh sì, perché solo chi si mette in gioco nella vita può cadere, sbagliare, fallire e solo in questo modo può imparare a rialzarsi. Essere resilienti è una delle abilità più importanti da sviluppare e solo cadendo e rialzandoci più volte, possiamo acquisirla davvero. Per questo il fallimento rientra a pieno titolo tra i pro della competitività.

Contro: Ansia e stress

Passiamo ora ai contro della competitività, iniziando da quello più noto: l’aumento di ansia e stress. Nella società contemporanea si è costantemente sottoposti al confronto con gli altri. Realmente o virtualmente, ci sentiamo tutti in vetrina e questo costante paragone con la vita e i presunti successi altrui genera ansia e stress. Il senso di inadeguatezza e svalutazione aumenta esponenzialmente rendendo, in questo caso, la competitività assolutamente negativa.

Contro: Ingiustizia

La competitività assume subito i contorni di un concetto estremamente negativo quando si instaura tra persone che non sono sullo stesso livello o tra soggetti che operano in condizioni differenti. Quando il piano della competizione non è il medesimo, si parte già con il piede sbagliato. Non ci sono i presupposti per un confronto alla pari e il rischio di subire ingiustizie è dietro l’angolo.

Solo in condizioni di equità la competitività può dirsi sana e il confronto positivo e motivante. In assenza di tutto questo, gli svantaggi della competitività arrivano a superare di gran lunga i vantaggi, portando a situazioni controproducenti se non addirittura pericolose.

Contro: Pressione

E che dire della pressione? Personale, sociale, lavorativa, la pressione può invadere ogni ambito della nostra quotidianità e schiacciarci fino a farci perdere il respiro. Attacchi di panico, ansia, stress, possono essere tutte manifestazioni di una pressione esagerata che spesso viene generata proprio dalla competitività. Ma quando e come si origina questa pressione? I modi e le condizioni possono essere davvero tanti. Può succedere sul posto di lavoro, quando siamo chiamati a macinare task per mantenere il passo con la concorrenza o per superare gli standard dei colleghi.

Può accadere in ambito accademico, quando la pressione per il superamento di determinati esami di profitto comincia a diventare preponderante nella nostra quotidianità. Ma non solo, i social media, le apparenti vite di successo degli influencer, le aspettative sociali, rappresentano tutti dei potenziali induttori di pressione. Una pressione che sia quando è imposta dall’esterno che quando è autoimposta, può portare ad aumentare nettamente il senso di frustrazione legato a obiettivi irrealistici e/o troppo ambiziosi. La competitività in questo caso specifico non è affatto positiva e rischia di compromettere seriamente il nostro benessere mentale e fisico.

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