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Qual è la differenza tra compassione ed empatia?

compassione ed empatia
Perché siamo così abituati a confondere compassione ed empatia, che, invece, sono degli atteggiamenti verso il prossimo profondamente differenti?

Compassione ed empatia sono due termini correlati che, sebbene a volte usati in modo intercambiabile, hanno significati diversi e funzioni ben distinte per l’animo umano. Empatia significa mettersi nella posizione di qualcun altro in modo da poter sentire ciò che potrebbe provare in una situazione. La compassione, d'altro canto, consiste nel riconoscere le emozioni di qualcuno e nel volerlo aiutare.

Non ci resta, dunque, che analizzare a fondo il significato di compassione ed empatia, capire come differiscono e assimilare come la comprensione di queste differenze può aiutarci a gestire le nostre relazioni con gli altri in modo più efficace.

Perché compassione ed empatia sono diverse?

Sebbene siano strettamente correlate, l’empatia e la compassione non sono la stessa cosa. Anche se entrambe implicano la risposta alle emozioni degli altri, differiscono nel focus.

L'empatia è caratterizzata dalla consapevolezza delle esperienze emotive degli altri e dal tentativo di provare quelle stesse emozioni dal loro punto di vista. La compassione è caratterizzata dal desiderio di agire per aiutare l’altra persona.

Sebbene differiscano, la compassione e l’empatia svolgono un ruolo importante nella formazione e nel mantenimento delle relazioni interpersonali. Tuttavia, è essenziale notare che l’empatia e la compassione spesso si manifestano insieme. L’empatia spesso funge da carburante per la compassione. Entrando in empatia con qualcuno, potresti provare sentimenti di compassione e desiderio di aiutare.

Caratteristiche della compassione

La compassione è spesso composta da tratti ben delineati: il primo è il riconoscimento della sofferenza degli altri. Chi la prova comprende che la sofferenza è un’esperienza universale, e per questo è ben disposto verso gli altri in un momento di difficoltà. Sa che potrebbe accadere anche a lui/lei e dunque non è prevenuto o infastidito dalle necessità degli altri.

Chi prova molta compassione verso gli altri è tollerante verso le emozioni angoscianti e scomode che possono sorgere. Questo permette loro di sentirsi motivati ad agire per contribuire ad alleviare la sofferenza degli altri.

La compassione tende ad essere basata sull’azione, mentre l’empatia è radicata nel sentimento. Poiché la compassione è basata sull’azione, è più probabile che le persone sentano che i loro sforzi sono stati utili.

Che cos’è l’empatia?

L’empatia implica la capacità di comprendere ciò che prova un’altra persona. Significa che puoi immaginarti nella situazione di un'altra persona e sentire quello che deve provare. Quindi, a differenza della compassione, non significa necessariamente intervenire in una situazione, ma avere una predisposizione verso i sentimenti degli altri, e una capacità di farli propri: stare male per qualcuno, emozionarsi per un successo di qualcun altro, essere felici per il bene di una persona vicina. L’empatia, dunque, precede la compassione.

Essa però, sebbene importante, a volte può contribuire a maggiori sentimenti di stress. Sentire costantemente le emozioni degli altri a volte può essere travolgente e, poiché potrebbe non essere collegato agli sforzi per aiutare, le persone possono sentirsi impotenti o senza speranza. Oltre a causare sentimenti di disagio personale, l’empatia può talvolta indurre le persone a sentirsi in colpa o a impegnarsi in comportamenti di “evitamento”, compreso il ritiro sociale. Non tutti sono in grado di gestire le proprie emozioni, figuriamoci quelle degli altri.

Siamo più empatici o più compassionevoli?

Varie ricerche effettuate negli ultimi decenni, hanno portato a scoprire che le persone hanno spesso maggiori probabilità di entrare in empatia con le persone con cui si relazionano abitualmente. Ciò potrebbe includere persone che conoscono effettivamente o anche persone che sono simili a loro in qualche modo.

D’altra parte, la compassione è qualcosa che le persone possono estendere agli altri senza necessariamente dover avere un legame personale con la situazione. Se vediamo qualcuno che sta male per strada spesso interveniamo senza conoscere quella persona, e sono la compassione e l’istinto d’azione a spingerci a fare qualcosa.

Somiglianze tra compassione ed empatia

Sia la compassione che l’empatia a volte possono essere travolgenti, in particolare quando le persone sono esposte a situazioni che richiedono queste emozioni per periodi prolungati. Quando si tratta di empatia, le persone a volte possono sperimentare il burnout, un tipo di esaurimento spesso causato dall’esposizione a stress emotivo, fisico o mentale cronico. Può lasciare le persone svuotate e incapaci di provare empatia per gli altri.

Il burnout, infatti, di solito ha un esordio graduale in cui tendiamo a sentirci fisicamente, emotivamente e mentalmente esausti dopo essere stati in uno stato di stress prolungato.

La compassione, dal canto suo, può invece portare a un tipo di esaurimento noto come stanchezza da compassione. Questo esaurimento emotivo e fisico porta a una riduzione dei sentimenti di empatia, a un aumento del cinismo, del distacco, dell’intorpidimento emotivo e dell’apatia.

Le persone che lavorano in contesti sanitari che comportano un’esposizione prolungata alla sofferenza di altre persone, come medici, infermieri, soccorritori e terapisti, sono più inclini a provare affaticamento da compassione.

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