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Che cos’è la rabbia adattiva e perché potrebbe rivelarsi molto utile

Ragazza prova una rabbia adattiva
Pensi che la rabbia sia un’emozione totalmente negativa? Ti sbagli, ecco cos’è la rabbia adattiva e perché è necessario provarla
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Paura, tristezza, gioia, sorpresa, sono solo alcune della serie di emozioni che ogni essere umano prova e come tutte le emozioni sono adattive. Ma c’è n’è una che più spesso di altre tendiamo a reprimere e soffocare: la rabbia. Anche la rabbia è un'emozione adattiva. Questo cosa significa? Che ha lo stesso valore di tutte le altre emozioni a cui inconsciamente diamo più peso.

Eh, sì, la rabbia proprio come la gioia, la sorpresa, la paura e la tristezza ci aiuta a muoverci nel mondo facendoci adattare alle diverse situazioni e ai diversi ambienti. La rabbia è dunque una vera e propria necessità evolutiva perché prepara il nostro corpo ad attaccare e difenderci e gli suggerisce come proteggersi da eventuali pericoli o attacchi reali o emotivi. Ma cos’è, in concreto, la rabbia adattiva e perché non deve spaventarci, ma ci è invece molto utile? Lo scopriamo subito.

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L’importanza della rabbia adattiva nell’evoluzione della specie

Per capire l’importanza della rabbia nell’evoluzione della specie, possiamo cominciare da un esempio semplice, ma molto indicativo. Immaginate di trovarvi nel bel mezzo della Savana e di scorgere un leone proprio davanti a voi. Quale sarebbe la vostra reazione? Scappare, non c’è dubbio! Siamo in grado di fiutare il pericolo, di captare che è giunto il momento di lanciare un SOS e di capire che dobbiamo proteggerci. Tutto questo è un istinto sì, ma un istinto su cui ha lavorato l’evoluzione per millenni e che nasce da un lavoro basato sulla capacità di adattamento della rabbia.

I nostri antenati infatti, hanno avuto bisogno di provare rabbia adattiva per capire che dinanzi a un grande animale avrebbero dovuto proteggersi. Essendo un’emozione primaria, la rabbia, ben prima di diventare, nel corso dell’evoluzione, anche potenzialmente distruttiva è per sua natura una reazione di tutela nei nostri confronti e nei confronti della nostra incolumità. Un’allerta preziosa che induce il nostro corpo a tutelare se stesso e a capire che è giunto il momento di difendersi.

Dalla rabbia adattiva alla rabbia disadattiva

La complessità delle relazioni sociali che noi esseri umani intratteniamo è ciò che ha portato la rabbia adattiva a mutare nel tempo e a virare verso escalation distruttive. Omicidi, guerre, violenze, sono tipici dell’essere umano e non del mondo animale. La rabbia infatti, anche nella sua versione più aggressiva, nel mondo animale si rivela soltanto in alcune situazioni tipiche e circoscritte. Alcuni esempi? La protezione del proprio territorio, la difesa dei cuccioli e del proprio cibo. Insomma, si parla sempre di difesa e protezione.

Gli esseri umani invece, proprio per la complessità delle loro relazioni, sono stati in grado di far evolvere la rabbia adattiva, trasformandola in rabbia disadattiva e portandola a conseguenze estreme che sono legate a sentimenti di vendetta, di malessere, di rancore. Questo tipo di rabbia non riguarda più la sfera di protezione e di difesa, ma riguarda una sofferenza intima che porta a perdere la calma nei confronti di altre persone, compromettere relazioni, fare pensieri ossessivi e disfunzionali e compiere azioni che possono rivelarsi anche estremamente dannose.

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Arrabbiarsi per decomprimersi

Come abbiamo avuto modo di vedere l’importanza della rabbia adattiva nell’evoluzione umana, deriva in special modo dalla sua funzione di autodifesa. Ma non è l’unico motivo per il quale la rabbia ha un’importanza così grande per gli esseri umani e per il mondo animale. Le emozioni, come abbiamo capito, aiutano a dare un senso al significato adattativo degli stimoli. E la rabbia svolge una funzione in più. Oltre alla protezione e alla difesa, ha infatti una funzione di decompressione. Avete mai sentito parlare di decompressione emotiva? È ciò di cui abbiamo bisogno quando ci troviamo a dover fronteggiare ansia e stress e situazioni di burn out.

La decompressione emotiva è una tecnica di rilassamento, respirazione e ventilazione che consente di incanalare le emozioni. Ci aiuta a comprendere ciò che ci sta accadendo, a fermarci e a coadiuvare il sistema nervoso autonomo a raggiungere uno stato di tranquillità e calma. Sembra paradossale che possa essere proprio la rabbia ad aiutarci a gestire ciò che proviamo e a trattare nella maniera corretta un sovraccarico emotivo, ma è proprio così. Tra le sue funzioni primarie c’è proprio quella di preparare il corpo ad affrontare lo stress, a empatizzare con i propri disagi e ad affrontarli nel modo giusto.

Esprimere la rabbia

Ed è questa capacità di decompressione emotiva che porta a riconoscere e gestire i disagi, a non nasconderli ad esprimerli in maniera sana e non trattenerli dentro di sé. Perché non è la rabbia a portare ad un’escalation di aggressività, ma le gestione errata di quest’ultima.

È infatti la cattiva gestione delle emozioni negative accumulate nel tempo che fa innescare comportamenti aggressivi, non la rabbia in sé. Ecco perché è importante comprendere i segnali della nostra rabbia e riconoscere quest’ultima, non come un’emozione negativa, ma come un’emozione adattiva che può aiutarci a riconoscere ciò di cui abbiamo davvero bisogno.

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