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Queste sono le tipiche reazioni del bugiardo che viene smascherato

bugiardo smascherato
16-02-2024
Ti conosco, mascherina! Questo detto medievale è ancora così ficcante nell’epoca moderna, quando si smaschera un bugiardo. E quella soddisfazione che sta nel mettere a nudo una bugia non ha davvero prezzo

Se sei in grado di riconoscere le reazioni del bugiardo smascherato, lo puoi combattere con una delle armi più pericolose a tua disposizione: i fatti. Imparare a leggere il linguaggio verbale e corporeo del bugiardo gioca un ruolo fondamentale nella vita quotidiana piena di insidie che possono celarsi in una comitiva di amici, in un posto di lavoro o peggio ancora in famiglia.

La bugia ha delle caratteristiche molto particolari, ma ogni bugiardo si comporta così per finalità tendenzialmente simili, ma mai uguali. Ci sono i bugiardi patologici, i manipolatori e i mitomani. Dire bugie però non è per forza una cosa grave, tanto che un po' tutti diciamo bugie, anche se piccole. Ci sono anche persone che ci mentono per proteggerci dalla verità, o che semplicemente dicono piccole bugie semplicemente per barcamenarsi nella vita di tutti i giorni.

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Perché i bugiardi dicono le bugie?

Il bugiardo ama le bugie. Sono una specie di coperta calda che utilizza senza remore e spesso senza motivo apparente. Le bugie tendono ad essere un lavoro artistico, e col tempo possono diventare piccole opere d’arte.

Un bugiardo mente sapendo di mentire, ma lo fa con un senso estetico quasi ammirevole, se non fosse che ti sta arrecando danno. Naturalmente il problema del bugiardo è la coerenza. Quando si trascorre tanto tempo con un bugiardo, si finisce inevitabilmente per riconoscere le sue storie e, alla fine, notare le incongruenze.

Il bugiardo mente per proteggersi, per difendersi, per costruirsi una corazza attorno a un cuore d’incertezza o per ottenere qualcosa da chi ha attorno, facendo in modo di non chiedere direttamente. Le bugie sono armi potenti, sono strumenti che possono ferire e addirittura spezzare i legami d’amore e di amicizia.

La propensione a mentire cresce e si forma insieme alla personalità, e con essa la capacità e la scelta dei modi con cui ci si relaziona con gli altri.

Perché mentire?

Ci sono tantissimi motivi per dire una bugia. Il bambino piccolo mente perché ha paura delle conseguenze della verità, perché sa cosa lo aspetta quando ha combinato un guaio. Il bambino cresce e continua a mentire perché scopre la convenienza dietro alla bugia. È semplice, è solo una frase e spesso ci risparmia un sacco di fatica e di spiegazioni.

Qualcuno mente per difendersi, ma c’è chi mente per diffamare, per vendicarsi, per provocare o per scatenare un bailamme. La scelta deliberata di dire bugie può essere operata per infrangere i sentimenti altrui, o per lasciarli intatti e non ferire nessuno. A volte mentiamo perché ci sentiamo superiori a chi abbiamo davanti, e proviamo non compassione, ma commiserazione per chi ci circonda.

Ci sono poi le persone che hanno bisogno di mentire come hanno bisogno di respirare. La menzogna alimenta il loro essere, perché senza di essa perdono l’attenzione e l’interesse di chi li circonda. Una persona mente per sentirsi migliore dal punto di vista della relazione, ma anche per rendere più prestigioso il suo ruolo sociale.

Infine, c’è chi mente perché vuole qualcosa da te. E qui scatta la manipolazione.

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I segnali della menzogna

Prima di rispondere a un’affermazione che ti sembra poco realistica, fermati ad ascoltare. Guarda negli occhi questa persona. Individua il non detto, il linguaggio corporeo. Osserva con attenzione il sorriso del bugiardo.

Davanti a te non hai un maestro dell’inganno, probabilmente, ma una persona altamente vulnerabile che dietro la menzogna nasconde fragilità, debolezza, incapacità di relazionarsi in maniera spontanea a livello sociale. La bugia è una forma di fantasia, un castello di sabbia nel quale trovare rifugio quando il mondo crolla.

In quest’ottica il bugiardo perde molto del suo allure e tutto il suo potere. Di lui rimane solo una storia che ha già raccontato varie volte con dovizia di dettagli, peccato che fossero quasi sempre un po’ diversi.

Chi mente:

  • Non prova alcuna empatia per chi ha davanti, e lo dimostra con frasi che riportano sempre su di sé il centro della discussione
  • Lo fa per proteggersi o per ottenere qualcosa. La seconda ipotesi è più pericolosa della prima, ma non per questo meno realistica.
  • Non ha riguardo per le conseguenze emotive delle sue bugie su chi lo circonda.
  • Distoglie spesso lo sguardo o sbatte le palpebre
  • Incrocia le braccia o tende a distanziarsi
  • Gesticola molto velocemente

Il bugiardo smascherato

Quando ti accorgi che qualcuno mente e glielo fai notare, le reazioni possono essere molte, alcune non del tutto gestibili. Se scopri un bugiardo, valuta le conseguenze del farglielo sapere e cerca un ambiente sicuro dove “smascherarlo”.

  • Il bugiardo smascherato alza la voce e comincia a parlare più forte, ma difficilmente ripeterà la stessa cosa per timore di contraddirsi.
  • Aggiunge dettagli alla storia per dargli più realismo.
  • Reagisce con la rabbia o con la dissimulazione.
  • Paventa la tua incapacità di empatizzare con lui
  • Il bugiardo smascherato comincia a cambiare versione della storia. È un cambiamento lieve, ma inevitabile, perché il diavolo sta proprio nei dettagli.

A questi segnali potrebbe aggiungersi un’eccessiva sudorazione o un bisogno compulsivo di spiegarsi, costituito da messaggi scritti, vocali o telefonate continue pensate per confonderti con le chiacchiere e riportarti sul senso della menzogna.

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