Quante volte ci è capitato di aver subito un torto e di aver ricevuto delle frasi di scuse palesemente non sincere? Succede spesso, purtroppo, e capita in diversi ambiti del quotidiano. Quando accade siamo capaci di captarne i segnali, ma a volte non si rivela un processo così immediato perché chi si scusa in maniera non sincera mette in atto un subdolo processo di pulizia della propria immagine innescando una sorta di pantomima che dà vita a una serie di parole apparentemente dettate dal pentimento e mosse da una presa di coscienza sincera, che di sincero però ha ben poco. Purtroppo però tutto questo non sempre ci dà modo di riconoscere immediatamente che quelle che stiamo ricevendo sono scuse non sincere.
Esistono delle modalità per riconoscere le scuse non sincere? C’è un modo per cogliere al meglio i segnali che ci indicano che le scuse appena ricevute dal nostro collega, dalla compagna di banco o in fila alle poste siano mosse da intenti nobili? Assolutamente sì! Riconoscere le scuse non sincere può essere più semplice di quanto pensiamo. È sufficiente imparare a comprendere determinati segnali e artifici retorici che fanno la differenza tra una scusa dettata dalla sincerità e una scusa che di sincero ha poco o nulla.
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Un primo passo per riconoscere le scuse non sincere e distinguerle da quelle mosse da intenzioni nobili è quello di focalizzarsi sulle frasi standard e sull’ascolto. Solitamente chi si scusa in maniera sincera, non utilizza frasi preconfezionate ed è votato all’ascolto empatico. Chi capisce di aver ferito i sentimenti di una persona e prova dispiacere nell’averlo fatto, cerca di porvi rimedio avviando una conversazione votata al chiarimento e al dipanamento dei dubbi dell’altra persona e alle scuse sincere che fuoriescono da un pentimento reale e vengono esplicitate con parole misurate e scelte accuratamente.
Allo stesso modo, chi si scusa in maniera sincera, dà molta importanza anche all’ascolto delle ragioni di chi ha ferito, mostrandosi attento, aperto e pronto a comprendere i motivi che hanno rattristato la persona che si ha di fronte. Al contrario, invece, chi mette in campo scuse non sincere lo fa solitamente pronunciando frasi standard prive di reale coinvolgimento emotivo. Un semplice «Mi dispiace» o un fugace «Scusa» fanno da corredo a un atteggiamento generalmente freddo, privo di pathos e per nulla interessato all’ascolto della persona oggetto delle scuse.
Il potere del “ma”
«Scusa, ma avresti potuto avvertirmi» o ancora, «Mi dispiace, ma se me l’avessi detto prima non l’avrei fatto». Cos’hanno in comune queste scuse? Il “ma” che le rende false scuse. Una congiunzione che fa la differenza, non c’è che dire.
Eh sì, perché se una scusa è corredata di “ma” vuol dire che anche se apparentemente chi abbiamo di fronte si sta scusando, in realtà ti sta dicendo che se è arrivato al punto di doverti delle scuse è perché sei tu che lo hai portato ad agire così. In questo modo ci si erge a vittima, senza dirlo in maniera palese, ma sottolineando a parole che le proprie azioni hanno una giustificazione e dunque le scuse non sono affatto sincere.
VEDI ANCHE LifestyleCosa significa davvero perdonare e come farlo nel modo giustoAttenzione al linguaggio del corpo
La comunicazione verbale non è l’unica rivelatrice di scuse non sincere. Una grande mano ce la dà anche la comunicazione non verbale. E non è necessario essere esperti di linguaggio del corpo per drizzare le antenne e cogliere determinati segnali. Il vostro interlocutore vi pone delle scuse incrociando le braccia e indietreggiando? Probabilmente sta mentendo sul suo reale pentimento.
Il modo di parlare di chi si sta scusando con noi è diverso dal solito ed è, in particolare, più lento? Si tocca frequentemente viso e labbra? Anche in questo caso ciò che sta pronunciando a parole non combacia affatto con il suo reale stato d’animo, insomma, non pensa davvero ciò che sta dicendo e dunque le scuse non sono sincere.
Imparare a rispondere a tono alle scuse non sincere
Ora che abbiamo imparato a riconoscere alcuni segnali tipici delle scuse non sincere, possiamo capire come comportarci e rispondere a tono. Partiamo da un presupposto fondamentale: non siamo obbligate ad accettare le scuse. Se il torto che abbiamo subito ci ha fatto davvero male o ci ha in qualche modo danneggiate e le scuse derivate da questo torto sono state poco sincere, non dobbiamo necessariamente accettarle, anzi.
Possiamo ad esempio aiutare il nostro interlocutore a capire cosa ci aspettiamo davvero da lui e come poter rimediare sinceramente all’errore. Un altro modo per far capire a chi abbiamo di fronte che non può prendersi gioco di noi è quello di dirgli chiaramente che le sue scuse ricevute non sono sincere. Porre di fronte alla propria mancanza di empatia e alla propria falsità chi si scusa in maniera fittizia è un ottimo modo per mettere in chiaro le cose e prevenire future scuse non sincere.