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Tutto quello che devi sapere sulla sindrome di Peter Pan

Uomo infantile
19-05-2022

La famigerata sindrome di Peter Pan esiste eccome, e qui ti spieghiamo come riconoscerla e come comportarti
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Molto probabilmente ne avrai sentito parlare in più di un’occasione e/o avrai letto qualche riga sul tema. Ma forse non sai esattamente che cos’è la sindrome di Peter Pan, come si manifesta e soprattutto come si affronta. In questo caso, è arrivato il momento di scoprire qualcosa in più su questo modello di comportamento, più diffuso di quanto tu possa pensare. A maggior ragione se nella tua vita c’è un uomo a cui tieni, ma che ti sta procurando non pochi grattacapi perché si rifiuta di crescere e di assumersi le sue responsabilità.

Devi sapere, infatti, che questa sindrome tende a colpire soprattutto il genere maschile, mentre le donne sono più spesso soggette alla sindrome di Wendy: amano cioè fare le crocerossine e con il loro intervento “salvare” il partner.

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La sindrome di Peter Pan colpisce soprattutto i giovani uomini

La sindrome di Peter Pan, di solito, si sviluppa all’inizio dell’età adulta, fra i 20 e i 25 anni, quando gli uomini si affacciano a un mondo “nuovo” e sono chiamati ad assumersi le prime responsabilità e ad assolvere i primi doveri.

Si manifesta attraverso l’adozione di comportamenti infantili e immaturi. L’uomo che ne soffre, infatti, si rifiuta di crescere e di conseguenza vive un’eterna fanciullezza, rimanendo bambino sotto diversi aspetti.

Nonostante l’età che passa, non riesce ad avviarsi verso un futuro responsabile, maturo e assennato. Spesso, dunque, fa fatica ad avere gli stessi ritmi e gli stessi obiettivi di chi gli sta accanto. Insomma, se stai pensando che ti piacerebbe iniziare a costruire una relazione seria e stabile l’uomo Peter Pan non è certo l’ideale.

I segnali rivelatori

Nella sindrome di Peter Pan l’immaturità non è solo comportamentale, ma anche emotiva. L’uomo, infatti, non ha mai imparato a riconoscere ed esprimere nel modo giusto le proprie emozioni: preferisce prendere le distanze da esse, positive o negative che siano.

Come riconoscere un uomo che soffre della sindrome di Peter Pan? Ecco alcuni segnali rilevatori che non dovresti mai sottovalutare;

  • non segue le regole;
  • non prende decisioni;
  • non riesce a fare programmi;
  • mal sopporta le rinunce;
  • non accetta il dolore, il conflitto, il confronto e le difficoltà;
  • è molto egocentrico e a tratti narcisistico;
  • fa fatica a mantenere le relazioni a lungo;
  • ama essere accudito e non è autonomo;
  • ha un rapporto difficile con il denaro e il lavoro.

Spesso è colpa dei genitori

Nella maggior parte dei casi, l’origine del problema va ricercata nell’infanzia e, in particolare, nel rapporto con le figure genitoriali. Gli uomini che hanno avuto una madre e un padre iper protettivi e super permissivi, che li hanno cresciuti sotto una campana di vetro, preoccupandosi costantemente della loro felicità e facendo di tutto per accontentarli, non farli arrabbiare ed evitare loro dispiaceri e frustrazioni, sono più a rischio di sviluppare la sindrome di Peter Pan.

Infatti, se non si impara fin da piccoli a scontrarsi con i propri limiti e fallimenti, ad affrontare i no e le difficoltà, a sperimentare, ad adeguarsi alle regole, è difficile apprenderlo poi da adulti. Il risultato è che quando è il momento di assumersi le proprie responsabilità non si riesce a farlo.

Non solo. I bambini che hanno genitori così “soffocanti” e presenti finiscono con il pensare di aver bisogno di continui aiuti e supporti perché evidentemente non sono in grado di cavarsela da soli. Sviluppano quindi una scarsa autostima e non riescono a maturare, crescendo con la convinzione che a occuparsi di loro e delle loro cose saranno sempre gli altri.

Più raramente, la sindrome di Peter Pan compare in uomini che sono dovuti crescere troppo in fretta e che, quindi, a un certo punto vogliono recuperare l’infanzia mai vissuta. I traumi infantili, il disturbo narcisistico della personalità, la paura dell’intimità emotiva sono fattori predisponenti.

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Come affrontarla

Tutti noi abbiamo dei lati infantili: è normale e anche utile. Infatti, è anche grazie a questi lati se possiamo essere spensierati, leggeri, coraggiosi, creativi, inventivi. Ecco perché gli psicologi consigliano spesso di risvegliare il bambino interiore che c’è dentro ciascuno di noi.

Ma un conto è avere degli aspetti giocosi, un altro è essere totalmente immaturi. Se conosci un uomo con la sindrome di Peter Pan e non vuoi farti male, dunque, è bene che fai attenzione. Ecco qualche consiglio utile:

  • cerca di capire le sue difficoltà e di essere empatica, ma non farti carico dei suoi problemi: non sei la sua infermiera;
  • digli chiaramente ciò che provi, i tuoi bisogni, i tuoi dubbi;
  • non sostituirti a lui, ma lascia che sbrighi da solo le sue faccende e i suoi compiti;
  • stabilisci dei limiti e delle regole e non accettare sgarri, per esempio in merito a chi deve pagare la spesa, chi deve occuparsi delle faccende domestiche e così via;
  • non lasciare che metta sempre le sue necessità davanti alle tue e che ti colpevolizzi ingiustamente;
  • prenditi i tuoi spazi per coccolarti e fare ciò che ti fa stare bene;
  • spiegagli che ha un problema e, se è il caso, suggeriscigli di chiedere aiuto.
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