La sindrome del papavero alto è sempre più diffusa nella frenetica società contemporanea, in cui vige la regola del più forte e chi non sta al passo viene normalmente lasciato indietro ed emarginato. In questa lotta continua per riuscire a imporsi nella società, chi si dimostra molto più intelligente, di successo e capace degli altri è solitamente oggetto di critiche e attacchi generati dall'invidia.
Quest'astio non è propriamente dovuto all'odio verso l'altra persona, quanto piuttosto al senso di inadeguatezza che il talento di questa persona fa crescere in coloro che soffrono di questa sindrome. I successi dell'altro mettono infatti in luce i loro limiti. Alla base di tutto, quindi, c'è una profonda insicurezza di sé e un forte timore di non essere considerato 'abbastanza'.
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La 'sindrome del papavero alto' è così definita perché, idealmente, si tagliano i fiori che crescono più alti degli altri in modo da farli uniformare a quelli più bassi, che in questo modo non sfigurano. Questa sindrome sembra avere origini antichissime. I primi accenni ad essa risalgano ai tempi di Erodoto e Aristotele. Persino Livio ne fa riferimento in un racconto sul tiranno Tarquinio l’orgoglioso.
In realtà si tratta di una naturale tendenza umana, oggi amplificata a causa del tipo di società competitiva che abbiamo costruito. Possiamo dire che la sindrome del papavero alto nasconda un estremo desiderio e al tempo stesso una grande paura del successo.
La società, infatti, premia le persone che riescono a distinguersi dalla massa e per questo molti la desiderano ardentemente. Al tempo stesso però, un maggior successo comporta un maggiore stress (ogni errore commesso, infatti, sembra enorme data la rarità con cui si presenta) e maggiori responsabilità. Ecco perché esiste un vero e proprio odio/amore nei suoi confronti.
Questo accade perché molto spesso le persone tendono a confondere il successo con la realizzazione personale. Sentirsi realizzati, infatti, è un sentimento positivo che nasce da dentro la persona stessa. Viceversa, il successo (o, per meglio dire, l'idea del successo) è qualcosa che viene normalmente imposto dalla società, che stabilisce ciò che può essere considerato lodevole e meritevole di ammirazione.
Come combattere la sindrome
Se ti sei trovata/o più volte a dover fare i conti con questo tipo di sensazione poco piacevole è evidente che devi lavorare su te stessa/o. La prima cosa che devi fare è riconoscere le tue incertezze e le tue paure. Solo acquisendo la piena consapevolezza di quali sono potrai affrontarle nel migliore del modi.
La cosa più importante che dovrai fare, dopo aver riconosciuto i tuoi limiti e i tuoi punti deboli (ricorda: è normalissimo averne!) sarà accrescere la fiducia in te stessa. Per fare ciò prova a concentrarti su quali sono i tuoi punti di forza e valorizzarli il più possibile, sia a lavoro che nella vita sociale. Utilizzali per raggiungere i tuoi obiettivi e, col tempo, cerca di affinarli. Forse non riesci a raggiungere buoni risultati in ciò che fai semplicemente perché sbagli tattica!
Non pensare mai cose come "questa persona è migliore di me e io non valgo niente in confronto": ricorda che l'altra persona che stai ammirando sta semplicemente facendo ciò che tu ancora non fai: puntare su se stessa.
Altrettanto importante è riconoscere ciò che realmente vuoi. Pensa bene a quali sono i tuoi obiettivi per il futuro. Sono davvero importanti per te o lo sono solo per i tuoi superiori o per la società? Non farti ingannare da ciò che gli altri vogliono da te e investi il tuo tempo solo ed esclusivamente nella ricerca della TUA felicità, evitando di provare invidia per cose che, magari, non ti stanno neanche così a cuore.
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Se invece ti è capitato (o ancora ti capita) di essere vittima di attacchi da parte di chi soffre di questa sindrome, la cosa migliore che puoi fare è ignorare la loro invidia e proseguire per la tua strada.
Non perdere tempo a fare valere le tue ragioni, difendendoti da ogni attacco che subisci: tieni a mente che le persone che ti accusano e, a volte, ti minacciano provano solo invidia nei tuoi confronti. La loro insicurezza è un problema loro non tuo. Ovviamente non sarà facile dover affrontare questi attacchi ripetutamente ma non lasciarti mai abbattere e combatti sempre per poter esprimere la parte migliore di te stessa/o.
Pensa a come sarebbe il mondo se tutti i grandi personaggi che oggi ricordiamo (Einstein, Shakespeare, Michelangelo, solo per fare degli esempi) avessero deciso di tirarsi indietro dopo aver ricevuto critiche da chi non si sentiva alla loro altezza. Se hai avuto la fortuna e la capacità di capire quali sono i tuoi punti di forza e i tuoi reali obiettivi nella vita allora vai fino in fondo e sii sempre fiera/o del percorso che hai intrapreso.