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Cosa sono e a che servono le tecniche di distanziamento?

tecniche di distanziamento
25-07-2023
Ecco cosa sono le tecniche di distanziamento e perché è importante apprenderle per vivere più serenamente e lontani dai pensieri negativi.
Nell'articolo:

Quante volte ci lasciamo prendere dai cattivi pensieri, dalla negatività, da quel circolo vizioso di immagini e ragionamenti non proprio positivi che arrivano a condizionare anche tutto il resto della nostra vita? Succede, e molto più di frequente di quanto si possa pensare. Ma così come è facile cadere in questa giravolta di emozioni che fanno soffrire il nostro universo interiore e psicologico, è possibile anche uscirne, attraverso delle tecniche di distanziamento.

Una sorta di schema mentale che permetta di educare la mente a una visione positiva delle cose (o quanto meno neutrale), evitando di cadere della trappola della “negatività” e aiutandoci nel nostro personale dialogo interiore a vedere le cose più lucidamente, senza ostacoli e difficoltà continue.

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Perché sono utili le tecniche di distanziamento

Un insieme di tecniche molto utili per riuscire a risolvere eventuali problemi o prendere decisioni in modo neutrale e non veicolato dalla visione complicata e piena di difficoltà che una mente corrotta dai pensieri negativi può avere.

E di fatto un modo per tornare a vedere le cose per quello che sono, migliorando il nostro benessere interiore ed educando la mente a prendere le distanze dal caos e dai pensieri distorti che possono compromettere la nostra lucidità.

Un concetto preso in esame anche da un noto neuroscienziato dell’Università del Michigan, Ethan Kross, che nel suo libro, Il tuo dialogo interiore: cos’è quella voce nella tua mente, mette in luce proprio questo aspetto e la necessità di mettere un freno ai pensieri distorti che la mente ci propone educandola a prenderne le distanze.

Da dove arrivano i modelli di pensiero errati

Obiettivo delle tecniche di distanziamento, quindi, è quello di lavorare su quei modelli di pensiero contorti e disadattivi che vanno a generare disagio interiore e comportamenti malsani in chi li vive.

Modelli che possono essersi generati nel corso dell’infanzia o dopo eventi impattanti nel corso della vita. E che si nutrono di idee distorte, emozioni difficili da gestire fino anche a sensazioni fisiche avverse, in particolare:

  • la cattiva gestione dei confini personali;
  • una mancanza di connessione interiore con se stessi e i propri bisogni;
  • la tendenza a dare priorità ai bisogni degli altri;
  • la costante paura di fallire;
  • uno stato di iper vigilanza e inibizione che porta ad anticipare l’arrivo del peggio (anche se non arriverà mai) con un grande coinvolgimento emotivo.
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Le tecniche di distanziamento

Tutti elementi che, con il giusto lavoro e allenamento mentale, possono essere eliminati. Ecco come.

Il primo step e prima tra le tecniche di distanziamento da adottare è quella di parlare in terza persona con la nostra parte interiore. Come se ci stessimo rivolgendo a un’amica. In questo modo è possibile mettere la giusta distanza tra noi e la nostra mente, mettendoci in una condizione di potere rispetto ai pensieri distorti che ci arrivano dai modelli errati di cui siamo pieni.

Un’altra tecnica di distanziamento molto efficace si chiama “schermo cinematografico”. Per eseguirla, dovete visualizzare la mente come lo schermo di un cinema nel quale vengono proiettate le vostre preoccupazioni come se fossero le immagini di un film. Osservandole da spettatori, con calma, analizzandole da esterni.

Analizzare e disinnescare i pensieri negativi

La terza tra le tecniche di distanziamento possibile si chiama “tre sedie” e si esegue ogni qual volta si presenta un pensiero negativo. Quando arriva lo si fa accomodare su una sedia scettica mettendo in dubbio il pensiero che vi attanaglia. La seconda sedia, quella realistica, mette sul piatto le cose come sono effettivamente, i vostri successi, le azioni fatte, ecc. Infine nella terza sedia, quella compassionevole, ci si deve valorizzare, spingendoci a cercare il meglio per se stessi e di realizzare i propri sogni. Andando a disinnescare il modello di pensiero contorto.

La quarta tecnica di distanziamento è la sostituzione, che si esegue cercando di creare nella mente un’immagine contraria a quella che ci crea dolore e che ci fa rimanere bloccati nella negatività. Per esempio se il ricordo di un litigio ci fa stare male pensate a qualche momento felice con la stessa persona con cui avete discusso, e via dicendo.

Infine, ultima tra le tecniche di distanziamento da provare e la “fuga e rifugio” ovvero una sorta di congelamento dell’immagine o idea che crea dolore e disagio, lasciandola dov’è per dirigersi verso qualcosa che ci piace di più e che fa stare bene. Se vi state crucciando per un errore o fallimento provate a immaginare una persona che ammirate e che funga da ispirazione, dandovi supporto e aiuto a superare lo stallo che state vivendo.

Come dire, se è vero che siamo ciò che pensiamo, vale davvero la pena pensare bene, migliorando la propria vita e donandosi una carica continua di ottimismo e positività.

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