Se non hai mai fatto il test della personalità Myer-Briggs, il modo migliore per capire di che si tratta è provarlo sulla tua pelle. Quante volte hai visto un profilo Instagram o Twitter che riportava una dicitura come INTJ, INFP, ENTP e ti sei chiesa cosa fosse?
Tutte quelle persone si sono sottoposte al test e si sono riconosciute nelle parole del profilo, trovandolo di grande aiuto per indicare agli altri alcuni tratti importanti della loro personalità. Consideralo il marchio di una tribù esclusiva, se vuoi, o qualcosa che ci somiglia. In questo articolo andiamo a spiegare cosa è di preciso il test della personalità di Myers Briggs, come funziona e in che modo può esserti utile.
Cosa è il test di Myers Briggs o MBTI?
Il test Myer-Briggs, talvolta abbreviato come MBTI, è un indicatore che individua e riconosce alcune caratteristiche psicologiche identificate attraverso una serie di domande. I questionari psicometrici individuano i tratti salienti della personalità.
Il test nasce dall’idea che le personalità dell’essere umano siano schematizzabili e riconducibili a pochi, chiari modelli che possono dare un’idea di come un individuo si comporta di fronte al mondo o alla vita. Il MyerS-Briggs si ispira a piene mani alle teorie dei tipi psicologici di Jung.
Le sigle che vedi in giro identificano con ogni lettera un aspetto del proprio modello psicologico, identificandosi in quattro dicotomie diverse. Le varie combinazioni di queste quattro dicotomie formano le sedici personalità configurate dal test. Nello specifico:
- Estroversione – Introversione (E – I)
- Sensitività – Intuizione (S – N)
- Ragionamento – Sentimento (T – F)
- Giudizio – Percezione (J – P)
Per natura si tenderà a propendere da una parte dello spettro o dall’altra. Attraverso le domande, sarà possibile capire le proprie tendenze.
Le sedici personalità del test di Myers-Briggs
Le sigle sono spesso accompagnate a delle definizioni sommarie di ciò che rappresentano. Esiste un test molto popolare su Google che identifica con titoli generici i vari tipi psicologici. L’ENTJ, per esempio, è un Comandante, mentre l’INFP è un Mediatore, e l’INTJ un Architetto. Se visti così non ti dicono niente, non preoccuparti troppo. Fai il test e leggi il profilo: valuterai tu stessa se riesci o meno a identificarti in quelle parole.
Tutti abbiamo letto qualcosa sulle personalità dell’indicatore MBTI. Non ci vuole uno psicologo per comprendere che si tratta di un test limitato e non omnicomprensivo, che non può individuare ogni singolo aspetto della personalità. Il Myer-Briggs è un ottimo strumento per classificare, senza banalizzare, le persone. Tuttavia, trattandosi di un test, non può tenere conto di elementi come le scelte, le qualità individuali, i difetti e gli interessi di una persona. Sono questi elementi a renderti unica nel tuo genere e dunque difficile da “tipizzare” con assoluta certezza.
In linea di massima, dunque, attraverso il Myer-Briggs si possono individuare alcune tendenze archetipiche, e non tanto di più. A volte, leggendo uno dei profili, ci si accenderà una luce dentro, e sentiremo che quelle parole ricalcano parte di ciò che siamo. Di seguito trovi gli approfondimenti sui singoli profili che abbiamo affrontato:
- Personalità logico
- Personalità architetto
- Personalità mediatore
- Personalità sostenitore
- Personalità comandante
- Personalità argomentatore
- Personalità protagonista
- Personalità esecutivo
L’effetto Forer
Non puoi parlare del test della personalità Myer-Briggs senza menzionare l’effetto Forer. Conosciuto anche come effetto Barnum o effetto di convalida soggettiva, l’effetto Forer è un fenomeno per il quale una persona, posta davanti a un profilo che ritiene a lei riferito, tende a immedesimarsi in esso facendolo suo più di quanto non lo sia veramente. Si rivedrà in esso, in pratica, ritenendolo molto più accurato di quanto non sia.
L’effetto Forer ha radici profonde, ma può essere spiegato attraverso il bias di conferma. Quel bisogno che abbiamo dentro di noi di doverci riconoscere con qualcuno o qualcosa, il bisogno di conferma e convalida. L’esigenza spiccatamente umana di identificarci in una comunità o in un’idea.
L’effetto Forer spiega, in parte, le pseudoscienze, l’astrologia e la grande popolarità del Myer-Briggs. Ciò detto, non tutto ciò che deriva da questo test è frutto di un’allucinazione collettiva. Anzi, i profili delle personalità possono insegnarti qualcosa di chi sei davvero.
Come può aiutarmi il test della personalità Myer-Briggs?
Non fraintenderci: il test della personalità Myer-Briggs è utile per muovere i primi passi nella propria personalità. È divertente identificarsi in un profilo, e rassicurante. È bello sapere che ci sono altre persone come te, là fuori, che hanno risposto allo stesso modo alle domande e con cui forse andresti d’accordo.
Il Myer-Briggs non può sostituirsi a una conoscenza di sé che deriva dall’esperienza e dallo studio dei propri comportamenti. Ancora, non può sovrascrivere un giudizio espresso da un professionista psicoterapeuta o psicologo che ti ha in analisi. Il Myer-Briggs è divertente, ma non trattandosi di uno strumento onnisciente e completo, va preso con le pinze.
Ti aiuterà a capire chi sei nel momento in cui ti trovi all’inizio del percorso della conoscenza di te. Ti darà una sensazione di appartenenza risultare – rifacendo il test più volte a distanza di mesi – sempre nello stesso profilo psicologico.
L’indicatore MBTI agevola la scoperta di sé e aiuta a capire quali sono i modi che utilizzi, più o meno consapevolmente, per elaborare la realtà. Può darti un’idea generale di quello che sei, ma non sostituirsi a te nell’esplorazione della tua identità nella sua completezza.