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Thin Shaming: perché commentare i corpi delle persone magre è sbagliato

thin shaming
06-04-2023
Abbiamo imparato a non giudicare le persone su tanti aspetti delle loro vite, ma uno dei preconcetti più difficili da scardinare è quello che riguarda il peso corporeo. Qualunque esso sia, non andrebbe mai giudicato per una lunga serie di motivi.

Il thin shaming è tanto reale quanto la grassofobia. Se sei sovrappeso ti troverai spesso nelle mire dei bulli che ci tengono a ricordartelo più di quanto tu non ne sia già consapevole. Parimenti, se sei troppo magra, dev’esserci per forza qualche problema. In altre parole come fai sbagli, e così paghi lo scotto di quello che sei.

Dietro la sospensione dei giudizi che permeano tutta la nostra società c’è un lavoro tutt’altro che banale di immedesimazione nelle persone che ci stanno vicino. Non si tratta di un interruttore che si schiaccia per cancellare un cattivo comportamento. È invece un insieme di stratagemmi per disinnescare le abitudini tossiche che molti di noi adottano, spesso senza accorgersene.

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L’altra medaglia del body shaming

Anche conosciuto come skinny shaming, il thin shaming prende di mira il corpo – quasi sempre quello femminile – per fargli notare un’eccessiva magrezza, ed è una forma di body shaming. Quando una donna è vittima di questo comportamento, di solito, si sente dire frasi come: “Sei troppo magra”, “Mangiatelo un panino ogni tanto”, “Sembri anoressica”. Insomma, affermazioni che vanno dal severo al giudicante senza mezzi termini, e che le altre persone si arrogano il diritto di formulare davanti a un corpo che a loro avviso non va bene.

Il body shaming non si ferma davanti all’obesità (in questo caso si parla di fat shaming) o alla magrezza: si prende tutto, e giudica, fa sentire inadeguate, schiacciando l’autostima e mettendo in discussione una delle relazioni più complesse che viviamo. Stiamo parlando, naturalmente, della nostra relazione con lo specchio.

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È facile predicare l’amore verso se stesse, l’autoconoscenza e tutto il cucuzzaro. Quando ogni giorno, ogni minuto, questo nostro self love è messo in discussione da commenti più o meno acidi, più o meno crudeli, diventa difficile credere a ciò che si dovrebbe.

Lo skinny shaming causa un profondo senso di inadeguatezza e di insicurezza, una sensazione orrorifica che influisce irrimediabilmente sul benessere di chi la subisce. Sia nel rapporto con se stesse, che con gli altri.

Thin shaming: troppo magra per essere bella?

Il body shaming giudica un individuo dal suo aspetto senza soffermarsi sulle cause che potrebbero averlo indotto. È lapidario e spesso non circostanziato: ti rende semplicemente edotta della ristrettezza mentale di chi lo esprime.

Magrezza e obesità non dipendono sempre da una corretta alimentazione. Ancora peggio, nessuno può sapere cosa sta passando una persona a livello mentale, e in che modo i suoi pensieri possano influire sulla sua salute. Ansia, depressione, stress o disturbi psicologici di altra natura possono riflettersi sul corpo di chi li sta vivendo, andando ad alterare quello che viene considerato convenzionalmente bello.

Ciò che viene considerato convenzionalmente bello

Ma che significa, poi, bello? Doverci attenere ai canoni di bellezza, che sono pochi e molto severi (e tra l’altro cambiano con il tempo) significa che la maggior parte delle persone, in qualsiasi momento, si troverà al di fuori di essi. I pochi eletti godranno di uno stato di grazia transitorio – la bellezza sfuma e poi si sa, la moda cambia.

Chi subisce thin shaming viene criticato per il suo aspetto fisico tanto quanto una persona obesa subisce ogni giorno il fuoco di fila di chi la circonda. Non ha importanza che tu sia troppo magra o troppo grassa: basta essere al di fuori dai canoni della bellezza per esserci dentro.

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Ricadere nello shaming del corpo altrui è tanto frequente quanto facile. È la prima cosa che viene in mente quando si sente il bisogno di denigrare qualcuno andando a pungerlo sul vivo. Perché sì, il proprio peso corporeo è sempre un nervo scoperto.

Se dal vivo il body shaming è una pratica diffusa, sul web trova addirittura le sue massime espressioni. Con l’avvento dei social media ci si sente tutti opinionisti da rotocalco, e c’è un piacere perverso nel far sapere a qualcuno che non rispecchia i nostri ideali di bellezza.

Quante volte abbiamo visto il post di un personaggio famoso, quasi sempre donna ma non per forza, venir preso d’assalto da commentatori che ricordano a questa persona – a malo modo – quanto sia dimagrita negli ultimi tempi?

Sei troppo magra? Allora sei malata, ma anche se sei troppo grassa

La body neutrality porta avanti il pensiero non solo delle persone sovrappeso, ma anche di chi il peso non riesce a prenderlo per tantissimi motivi. Sentirsi quotidianamente giudicate per ciò che si è, anche quando si sono fatti tutti gli esami e ci si ritrova in perfetta salute, può diventare un’ossessione e per cui ci si ammala davvero.

Il body shaming è una piaga sociale in tutte le sue forme, e molto spesso i commenti che si ricevono, specialmente quelli negativi, lasciano una cicatrice profonda che non andrà mai via.

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