La dipendenza affettiva è una dinamica complessa che può instaurarsi in alcuni tipi di relazione, e per cui non si può vivere senza di essa – al tempo stesso, senza, si vivrebbe però molto meglio. Può sembrare un controsenso, ma chi ha mai sperimentato questo cortocircuito conosce molto bene le dinamiche perverse che è in grado di innescare.
Sembra di non poter vivere senza, e al tempo stesso di non poter vivere con qualcuno. Se hai mai sperimentato una dipendenza simile, allora, sei nel posto giusto. Ecco alcune delle tipologie più comuni di questo problema.
VEDI ANCHELifestyleQuesti sono i più classici segnali di idealizzazione del partnerCome funziona la dipendenza affettiva
Le persone che soffrono di dipendenza affettiva funzionano solo ed esclusivamente in base alle loro relazioni affettive, indipendentemente dal fatto che provochino dolore o benessere. Quest’ultimo fatto è irrilevante. Quello che conta è avere la relazione, anche quando va contro ogni logica.
Nella sfera della dipendenza affettiva ricadono due forme principali di idealizzazione della relazione: la prima è la fantasticheria per la quale attraverso la relazione si troverà di certo la felicità eterna. La seconda riguarda l’attaccamento morboso e la paura dell’abbandono e della solitudine che ne possono conseguire. L’associazione americana Love Addicted Anonymous ha delineato per sommi capi alcune tipologie di dipendenza affettiva.
Dipendenza affettiva ossessiva
Chi è alle prese con la dipendenza affettiva ossessiva non può e non vuole staccarsi dalla relazione, anche quando il partner è indisponibile a livello emotivo, sessuale o comunicativo.
In questa spirale discendente di rifiuto e attaccamento, a pagarla è la propria autostima, la quale entra inevitabilmente in un turbine svalutante e controllante.
Dipendenza affettiva codipendente
Il dipendente affettivo codipendente soffre generalmente di un problema di autostima e tenta con ogni mezzo a sua disposizione di trattenere la persona che ha accanto, prendendosene cura con morbosità e controllandola attraverso una serie di meccanismi passivo aggressivi. Non solo: questa forma di dipendenza affettiva tende a far si che si subiscano gli abusi senza colpo ferire, perché chi subisce farebbe qualsiasi cosa per prendersi cura di chi ha vicino.
VEDI ANCHELifestyleEcco qual è il nesso tra manipolazione e dipendenza affettivaDipendenza dalla relazione
Innamorarsi dell’amore? È possibile. Anzi, per chi ha una dipendenza da relazione, è la base di tutto. Quando si smette di amare il partner, ma si ama l’idea di averne uno, si rientra in una fase di stallo per cui lasciare questa persona è inconcepibile e, al tempo stesso, l’infelicità è ovunque e dietro ogni angolo. Cosa riserverà il futuro? Nulla di buono? Questa persona ne è assolutamente certa.
Dipendenza affettiva narcisista
Chi ama se stesso può esercitare una forma di dipendenza affettiva narcisista che basa la sua relazione sul controllo, mediante il sesso, la seduzione o la dominazione. Non è codipendente, e rifiuta il dolore, anzi, non permette a nessuno di ferirlo. Al tempo stesso, la relazione non lo scalfisce minimamente, a meno che questa non venga messa in discussione o vacilli. A quel punto ogni mezzo è lecito per non mollare.
Dipendenza affettiva ambivalente
Chi ha un tipo di personalità evitante è sempre alla ricerca dell’amore e, al tempo stesso, rifugge ogni tipo di contatto intimo o profondo. Questa combinazione controversa manda in cortocircuito la relazione creando forme di dipendenza da persone non disponibili, o la fuga inevitabile da ogni relazione che comincia ad avere accezioni serie.
Seduzione rifiutante
Il dipendente affettivo cerca affetto, sesso, compagnia quando ne sente il bisogno, ma non si fa problemi a rendersi indisponibile quando il momento di necessità passa. Il ciclo si ripete a fasi alterne, inviando messaggi complessi e dolorosi al partner.
Dipendenza romantica
La dipendenza romantica nasce dal bisogno di instaurare legami sentimentali, più che sessuali, con i propri partner. Di solito questi partner sono più di uno contemporaneamente, e le relazioni tendono ad avere una durata variabile.
Cosa fare?
Affrontare la dipendenza affettiva non è affatto facile: per questo è consigliabile chiedere aiuto a uno specialista. Non sempre è facile riconoscere il proprio problema e anzi, la prima parte della guarigione dipende proprio da questo complesso step. Un buon terapeuta è in grado di ascoltare chi ha davanti e aiutarlo nel percorso di recupero di una capacità di trovare relazioni sane, felici e soprattutto bilaterali ed equilibrate. Potrebbe sembrare impossibile, specialmente all’inizio, ma la volontà e la capacità di ascolto fanno la differenza, specie se l’aiuto psicologico non tarda ad arrivare.
In alcuni casi, la terapia cognitivo comportamentale viene integrata a tecniche di mindfulness, le quali aiutano a elaborare i propri sentimenti e le proprie emozioni.