Vivere nel passato non è sano e, soprattutto, ci impedisce di vivere quello che di più importante abbiamo tra le mani: il presente. Cos’ha di speciale questo presente, dal punto di vista di una persona che si ostina a vivere nel passato? Niente.
Chi vive nelle fotografie, nei ricordi, guarda ciò che lo circonda con distacco e diffidenza. C’è un filtro seppia, un distanziamento fisico ed emotivo dagli accadimenti quotidiani e, soprattutto, senza il desiderio di essere presenti c’è un completo disinteresse in quello che di bello potrebbe ancora accadere – come se tutto ciò che facciamo oggi non avesse più significato. Insomma: è un problema.
VEDI ANCHE LifestyleCosa vuol dire vivere il “qui e ora”? Impariamo a vivere il momentoVivere nel passato o nel presente?
Il passato è un insieme di ricordi e trascorsi che non solo ci hanno reso felici, ma anche tristi: ci hanno fatti crescere e ci hanno permesso di essere le persone che siamo oggi. Dobbiamo essere grati al passato e, soprattutto, non dimenticarlo, anche quando fa ancora male. Questo però nella misura in cui il passato non si trasforma in un ostacolo insormontabile, capace di renderci completamente estranei al presente.
Mettendo in secondo piano il presente scegliamo di attaccarci a una cosa che, per quanto ci ha formati, non esiste più. Ruminare su ciò che è accaduto di bello o di brutto è importante, a patto che a un certo punto si decida di alzare la testa e aprire la prossima porta. Vivere nel passato ci incatena a quanto è stato e ostacola la crescita, impedendoci di godere appieno del mondo che ci circonda. È un notevole intralcio a ciò che il futuro ha in serbo per noi.
A volte la nostalgia per un periodo particolare della propria vita – per esempio, quello universitario o quello in cui stavamo con una persona che ha avuto un significato molto importante per noi – ci ingabbia, impedendoci di accumulare nuovi ricordi.
Come capire se sto vivendo nel passato?
Non è sempre facile capire se qualcuno si ostina a vivere nel passato. Tuttavia, molto spesso, le persone che hanno questo problema tendono a non pensare ad altro. Questo si ripercuote non solo sulla qualità della loro vita, ma anche sulla qualità della conversazione che puoi avere con loro.
Delusi da un presente difficile, coloro che vivono nel passato non fanno altro che parlare di quanto fosse bello prima. Prima di cosa? Prima che il mondo andasse avanti? Pensare ossessivamente a ciò che è stato è un modo per illudersi che possa tornare. E sai cosa, non lo farà mai!
Il passato è così bello, così magico, così speciale proprio perché è passato. Per quanto possa essere stato bello e felice, il passato è qualcosa che tendiamo a idealizzare ed elevare all’ennesima potenza. Ascolta i racconti di chi è andato all’università: ogni studente sembra aver vissuto l’avventura della sua vita in quegli anni. Chi non ha mai smesso di vivere da studente è intrappolato nell’idea che il mondo là fuori sia brutto, triste o comunque che gli anni migliori siano ormai alle sue spalle.
VEDI ANCHE LifestyleIl segreto per pensare in modo sano al futuro sta nel presenteIdealizzare il passato è un gioco pericoloso: si tende a dimenticare gli aspetti negativi per mettere su un piedistallo tutto ciò che di bello c’è stato. La conseguenza è una: pensando a ieri, non siamo in grado di cogliere il buono di oggi. E alla fine ci convinciamo che davvero i bei tempi siano alle spalle.
Come si può uscire dal passato?
Essere bloccati a ieri ci impedisce di godere dell’oggi e di fare piani per il domani. È un impasse difficile da superare che spesso richiede l’aiuto di un professionista, e non c’è nulla di male in questo. Il passato ci ha resi ciò che siamo oggi, ma non per questo può tenerci bloccati in quello che siamo diventati.
Cambiare prospettiva e trovare una valida ragione per guardare il presente sono i punti di partenza: capire davvero che cosa vogliano dire questi due concetti è tutto un altro paio di maniche. Non è facile accettare che qualcosa di bello è finito per sempre. Ancora meno facile è accettare che gli errori del nostro passato non ci hanno precluso per sempre la felicità. Semplicemente ci hanno permesso di trovare un’altra strada. Che strada sarà questa non puoi saperlo finché non rientri nel presente, con tutti i mezzi a tua disposizione.
Molte persone scelgono di ricordare il passato mistificandolo un po’ perché non trovano stimoli nella propria vita di oggi. Il punto è che siamo noi stessi gli artefici della nostra felicità, e pertanto è nostro preciso dovere metterci alla ricerca di un nuovo sentiero per la felicità. Per quanto difficile sia stato il passato, per quanto felice sia stato il tuo ieri, sappi che anche domani potrai esserlo di nuovo. Sarà una felicità diversa, ma non per questo meno autentica!