Lovelace. Un cognome dal suono soave che rievoca facilmente la parola love (amore) ma che ha anche segnato la storia della matematica e dell'informatica. Definita come una delle donne che cambiarono il mondo e la scienza, la vita di Ada Lovelace potrebbe far invidia ai migliori scrittori di romanzi di formazione.
La sua storia dimostra quanto le figure femminili siano state fondamentali per l'evoluzione delle scienze, ma anche come la società maschilista continui a nascondere queste donne talentuose agli occhi del mondo intero. Diamo un'occhiata alla vita e all'operato di colei che è ritenuta la madre dell'informatica, grande amante della matematica e di tutte le scienze.
I Primi anni di Ada
Il vero nome di Ada fu Augusta Ada Byron e nacque il 10 Dicembre del 1815. Ada fu figlia illegittima del poeta e politico Lord Byron che, però, la abbandonò in tenera età, lasciandola nelle mani di sua madre Anne Isabella Milbanke, nobile matematica e mecenate.
Il poeta non rivendicò mai i suoi diritti di paternità e poco tempo dopo la sua nascita firmò l'atto di separazione e lasciò l'Inghilterra, non rivedendo mai più sua figlia. Insomma, il padre dell'anno.
La piccola Ada fu spesso malata, ma questo non le impedì di coltivare la sua grande passione per la matematica e tutte le altre scienze. Sua madre riuscì a "proteggerla" dagli studi umanistici, perché associava quelle discipline al marito Byron. Prima di diventare una delle pioniere della scienza, Lovelace intraprese i suoi studi guidata da molti illustri insegnanti, tra cui Mary Somerville la matematica che tradusse in inglese i lavori del matematico Pierre-Simon Laplace. Fu proprio lei a spingere Ada ad approfondire i suoi studi e ad avvicinarsi alle scienze con un approccio anche filosofico.
Ada fu una bambina curiosa, che non smise mai di osservare e analizzare il mondo che la circondò. In particolare, fu affascinata dai rapporti umani, che visse con molto dolore, soprattutto a causa dell'abbandono di suo padre e della cattiveria di sua madre, che spesso le attribuì la colpa della fuga di suo marito.
I suoi compagni di giochi furono i libri: negli anni studiò algebra, analisi e logica, discipline poco comuni per le donne dell'epoca, intente a studiare le belle arti o a cercare di sposare un buon partito.
L'incontro con Charles Babbage
Ada crebbe e la sua cultura fece impallidire quella dei migliori matematici e scienziati del periodo. Non dimenticò però di dedicarsi un po' all'arte. E quale poteva essere quella più vicina alla sua passione? La musica. Ada fu molto portata per questa disciplina e imparò a suonare diversi strumenti tra cui l'arpa.
Sposò poi un suo appassionato corteggiatore, ovvero William King Noel, conte di Lovelace, prendendone il nome. Nonostante cercasse di affermarsi nel mondo della scienza, essendo una donna si scontrò continuamente con l'aspra mentalità patriarcale del periodo.
A circa 19 anni incontrò Charles Babbage, matematico e filosofo britannico, durante una festa tenuta in uno sfarzoso salotto londinese. Quando l'uomo mostrò agli ospiti la macchina differenziale alla quale stava lavorando, la spiccata curiosità di Ada si accese. Ovviamente non lo sapeva, ma aveva davanti a sé il precursore del computer. La ragazza riuscì ad emergere fra gli invitati grazie alle sue acute osservazioni e così Babbage decise di collaborare con lei.
Il loro sodalizio durò anni e l'uomo, per onorare la sua intelligenza e il suo talento, spesso la chiamava "l'incantatrice di numeri". Fu proprio grazie all'aiuto di Ada che Babbage riuscì a gettare le basi per creare quello che poi sarebbe diventato il computer. La giovanissima matematica riuscì a sviluppare nuove forme di programmazione, che vengono tutt'ora utilizzate.
Il lavoro sulla macchina analitica, il nuovo progetto di Charles Babbage, proseguì. E Ada descrisse nel dettaglio il processo sui suoi diari e articoli, parlando del comportamento di questo oggetto, definendolo come una macchina capace di avere un'intelligenza simile a quella umana.
Aggiunse che probabilmente non sarebbe mai arrivato a pensare come un essere umano, ma forse un giorno ci sarebbe andato vicino. Le riflessioni di Ada furono anche più lungimiranti di quelle di Charles. Infatti, Lovelace ritenne che questa macchina un giorno avrebbe potuto sostituire l'uomo in alcune attività o lavori. E, come sappiamo, così è stato.
Il primo software della storia
Ada non godette mai di ottima salute, ma la sua forza d'animo le permise di continuare il suo percorso. Tradusse in inglese le opere del matematico italiano Luigi Menabrea che parlarono proprio della macchina di Babbage. A dire il vero, non si limitò neanche a tradurle: aggiunse diversi appunti che prevedettero le future applicazioni degli attuali computer.
Fra le sue annotazioni la più cruciale fu la Nota G, con la quale la Lovelace descrisse un algoritmo che avrebbe dato la possibilità alla macchina analitica di calcolare un elemento della serie di numeri di Bernoulli, senza calcolare i precedenti. In poche parole, Ada Lovelace fu la prima a sviluppare un software. Questa innovativa scoperta gettò le basi dell'informatica.
La morte
Ada Lovelace venne colpita da cancro uterino. Prima di morire andò avanti con il suo lavoro per molti mesi. Anche in questa occasione la madre Anne Isabella, si rivelò una persona dura e senza scrupoli. La tenne lontana da amici e confidenti, la indusse a nominarla esecutrice testamentaria e a pentirsi della sua vita, a suo parere dissoluta e lontana da Dio.
Il 27 Novembre 1852 Ada morì a soli 36 anni e, secondo le sue ultime volontà, venne seppellita accanto al padre nella chiesa di santa Maria Maddalena a Hucknall.
Ada Lovelace è uno degli esempi di donne rivoluzionarie, che hanno intrapreso un tipo di professione erroneamente associata alla figura maschile. Solo nel 1979, il Ministero della Difesa degli Stati Uniti la onorò battezzando Ada un linguaggio di programmazione. Ancora oggi nel campo delle scienze, pochissime donne riescono ad emergere proprio a causa di una mentalità patriarcale, che continua a sopravvivere ma si sta via via indebolendo.