Un dolore lungo una vita, quello di Alanis Morissette, che ha finalmente deciso di raccontare un episodio drammatico della sua vita, vissuto da adolescente. "Sono stata violentata da un gruppo di uomini quando avevo appena 15 anni", ha spiegato la cantante canadese in Jagged, il nuovo docufilm di HBO e presentato al Toronto Film Festival, "Perché ne parlo soltanto adesso? Prima nessuno mi ascoltava".
L'artista non ha voluto rivelare l'identità dei suoi stupratori ma ha lavorato intensamente su se stessa per superare il trauma: "Mi sono serviti anni di terapia per ammettere a me stessa che, dentro di me, c’era stato qualche tipo di vittimizzazione".
E ha anche dovuto fare i conti con un senso di colpa insensato, che l'ha accompagnata fino al giorno in cui ha deciso di condividere la sua esperienza: "Mi ripetevo che ero consenziente, ma ogni volta c’era chi mi ricordava che a quell’età non esiste consenso, sei ancora una bambina".
Alanis Morissette, il messaggio per le donne
Il documentario dedicato alla sua vita, nella quale si racconta della violenza subita, è stato anche un'occasione per lanciare un messaggio molto importante alle donne che decidono di denunciare troppo tardi di aver subito violenze.
"Spesso sento dire 'perché quelle hanno fatto passare 30 anni prima di parlare?'. In realtà il problema è l’opposto: nessuno le ascoltava. Oppure erano minacciate, o lo era la loro famiglia. Insomma, non sono le donne che aspettano, bensì la nostra cultura che non ascolta".
Alanis Morissette ha inoltre spiegato di aver provato a parlarne con alcune persone, per trovare conforto dopo quello che aveva subito: "Anch’io all’epoca dei fatti mi confidai con alcune persone, le mie parole però caddero nel vuoto".
Le dichiarazioni precedenti su violenze e abusi
In passato, l'artista aveva già provato a toccare l'argomento ma riferendosi alla sfera lavorativa: "Quasi tutte le donne che lavorano nel mondo della musica sono state aggredite, molestate o stuprate. È un aspetto onnipresente, più nella musica che nel cinema. Se non avessi un intero team di terapisti da tutta la vita, non credo che sarei ancora qui".
Per raccontare di se stessa, invece, Alanis Morissette ha voluto attendere il momento più opportuno. Questa scelta non deve sorprendere, poiché sono tante le donne che decidono di tenersi dentro il dolore per non lasciarsi sopraffare ma anche per cercare di far rimarginare le ferite.
Alanis Morissette, l'importanza di essere ascoltate
Al di là delle modalità scelte per il racconto della storia, l'esperienza di Alanis Morissette dev'essere una lezione per tutte e deve farci capire quanto sia importante essere ascoltate quando abbiamo bisogno di essere supportate, guidate e consolate.
E poco importa se scegliamo di denunciare un abuso subito 10, 20 o 30 anni dopo. Il dolore che ci portiamo dentro non ha scadenza ed è quello che ci condiziona la vita dal momento in cui questa viene ribaltata da un episodio che ci segna per sempre.
L'importanza dell'ascolto, quello che purtroppo manca, diventa qui fondamentale per il giusto sostegno alle vittime e per farle sentire meno sole. Ed è indicativa la scelta della Morissette di non fare i nomi dei colpevoli ma di sottolineare come non sia stata creduta nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno.
Un aspetto, questo, che è già emerso grazie alla battaglia di Asia Argento e al movimento #metoo, esploso dopo che l'attrice romana aveva deciso di rivelare di essere stata abusata da Harvey Weinstein. Grazie al suo moto di coraggio, molte donne hanno trovato la forza di farsi avanti e denunciare.
Jagged, la vita di Alanis Morissette in un docufilm
Presentato al Toronto Film Festival 2021, il docufilm di HBO è diretto da Alison Klayman ed è incentrato sulla vita e sulla carriera dell'artista canadese a partire dall'uscita dell'album iconico Jagged Little Pill. La data d'uscita è quella del 19 novembre 2021, ma i suoi contenuti non sono stati accolti con l'entusiasmo che ci si sarebbe attesi da parte della protagonista, che invece ne ha aspramente criticato il taglio. Alanis Morissette non era presente alla première del docufilm.
Jagged, le critiche di Alanis Morissette
Il docufilm di HBO è stato un punto di partenza per far emergere tutto quello che si è portata dentro per troppi anni anche se - a detta della star - non tutto sarebbe stato raccontato come avrebbe immaginato.
Sembra, infatti, che i tagli operati dalla regia non siano piaciuti alla Morissette, che ha spiegato come le sue intenzioni fossero molto distanti da quelle espresse dal documentario, dal quale ha preso in parte le distanze pur riconoscendo il valore di alcuni tratti: "C'è della bellezza e ci sono momenti più accurati, ma alla fine non sosterrò la visione riduttiva di qualcun altro su una storia con troppe sfumature, che non sono riusciti a comprendere e raccontare".