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Angelina Jolie ancora dalla parte delle donne: il suo impegno contro la violenza domestica

Angelina Jolie VAWA
17-01-2022
Angelina Jolie a sostegno del Violence Against Women Act (VAWA). Una vera paladina dei diritti delle donne e contro ogni tipologia di violenza
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Da sempre in prima linea nella tutela e difesa delle minoranze, nella lotta alla discriminazione e alla violenza di genere, nella salvaguardia dei diritti umani e di tutto ciò che interessa la libertà di ognuno di essere e di vivere, Angelina Jolie torna a parlare proprio in questi giorni con un post su Instagram (e non solo) dell’importanza di sostenere la lotta alla violenza domestica. In particolare a carico delle donne.

Il motivo è l’imminente giornata di azione politica organizzata proprio per porre fine alla violenza sessuale e domestica. Un incontro che si terrà il 19 Gennaio per chiedere ai senatori di co-sponsorizzare e approvare il disegno di legge che si prefigge di portare avanti e avvalorare la riautorizzazione della legge (VAWA), sulla violenza contro le donne.

Cos’è il Violence Against Women Act (VAWA)

Un modo, da parte del governo Americano, di rispondere alla dilagante piaga della violenza, delle aggressioni sessuali, degli atti di stalking, ecc. Un progetto e un impegno, il Violence Against Women Act (VAWA), firmato per la prima volta nel 1994, con lo scopo di creare dei programmi di sovvenzioni utili alle vittime di questi atti. E che punta alla fornitura di tutta un serie di servizi, alloggi, ecc. alle vittime e sopravvissute, oltre che a una maggior formazione volta al miglioramento della risposta legale attuata contro la violenza di genere in ogni sua forma.

La giornata del 19 Gennaio, di fatto, (Violence Against Women Reauthorization Act) è il proseguo e il culmine di un lavoro continuo di sensibilizzazione e gesti concreti. Già il 16 dicembre scorso, infatti, i senatori Dianne Feinstein (D-CA), Joni Ernst (R-IA), Richard Durbin (D-IL) e Lisa Murkowski (R-AK), annunciarono di aver raggiunto un accordo condiviso per autorizzare nuovamente il VAWA. Integrandolo con tutta una serie di miglioramenti e di programmi di protezione in grado di soddisfare meglio e in modo più completo le esigenze delle donne (e non solo) sopravvissute ad abusi e violenze.  

Migliorie e integrazioni che si sono rese necessarie, purtroppo, anche in relazione al periodo pandemico vissuto e che stiamo ancora vivendo, che ha visto un’impennata e un’esagerazione degli atti di violenza domestica e delle aggressioni sessuali. E che, di fatto, ha bisogno del supporto del maggior numero di persone, formando una rete solida che aiuti i senatori nella presentazione di questo fondamentale progetto per la salvaguardia dei diritti delle donne e, per estensione, di tutte le vittime di violenza.

Angelina Jolie, paladina dei diritti e delle donne

Una chiamata alla quale Angelina Jolie ha risposto mettendosi, come molte altre volte, in prima linea fin da subito. Dimostrando ancora una volta la sua dedizione e attenzione verso temi altamente sensibili e che vanno a ledere la libertà dell’essere umano e in particolare delle donne.

Una sostenitrice di lunga data di questa (e di tante altre) causa sociale. Non dimentichiamoci, infatti, del suo largo impegno per aiutare i rifugiati nei Paesi dilaniati dalla guerra. O le tante iniziative e donazioni lanciate in aiuto ai bambini, alle vittime di aggressione sessuale ecc., e di cui si è fatta promotrice.

E che proprio a Dicembre del 2021, postò una serie di foto insieme alla figlia Zahara, a Washington, DC. Sia a fianco di Sheila Jackson Lee, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Texas e co-sponsor del Violence Against Women Act, che della senatrice dell'Alaska, Lisa Murkowski, anch’essa co-sponsor della riautorizzazione al Senato del disegno di legge in questione.

Una serie di incontri che hanno profondamente onorato la stessa Angelina Jolie e che, come scrive, servono per

“modernizzare e rafforzare il #ViolenceAgainstWomenAct e per includere la protezione della salute e della sicurezza dei bambini, delle comunità di colore, delle tribù, dei sopravvissuti LGBTQ, delle aree rurali e di tutti i sopravvissuti”.

Promuovendo e sensibilizzando a una visione più ampia di un problema già enorme. E a cui tutte in quanto donne e tutti in quanto esseri umani, dovremmo far fronte e combattere per la salvaguardia della libertà di vivere ed essere di ognuna noi e di chi verrà.

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