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5 atlete paralimpiche che danno un esempio di coraggio e grinta

Bebe Vio, atleta paralimpica
02-11-2021
Andiamo alla scoperta delle storie delle 5 atlete paralimpiche che dovremmo prendere come modello e ispirazione: da Bebe Vio a Monica Contrafatto
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Sono grintose, sono meravigliose e sono dei veri e propri modelli da seguire e cui ispirarsi: chi sono le 5 atlete paralimpiche più coraggiose di sempre? Tutte conosciamo il coraggio e la bravura di Bebe Vio, ma le recenti Paralimpiadi di Tokyo 2020 ci hanno permesso di approfondire altre storie che non vanno dimenticate, ma condivise e celebrate.

Molte delle loro esperienze sono il frutto di difficoltà e di ostacoli, di traguardi che hanno tagliato senza cedere il posto alla paura. E se anche per un secondo lo hanno fatto, l'hanno subito dopo scacciata via, assaporando l'oro, tenendolo in mano e mostrando al mondo che per ogni grande sconfitta, c'è una vittoria ad attenderci.

Bebe Vio

Nota come Maria Beatrice Vio, tutte noi la conosciamo come Bebe Vio. Ed è forse tra le atlete paralimpiche più imbattibili, ma non è questo il punto. La sua incredibile storia è per noi un modello, un esempio da seguire. Nata e cresciuta in provincia di Venezia, Bebe ha dovuto lottare in tenera età contro la meningite da meningococco di gruppo C.

La Vio rappresenta il vero significato della tenacia. Perché non è affatto facile superare i drammi che la vita può porci di fronte. No, abbattere i muri, superare le tempeste, rialzare il mento dopo le intemperie non è da tutte. Le vittorie e le medaglie d'oro per la Vio sono arrivate perché non si è mai piegata a quello che le è successo.

Carlotta Gilli

Carlotta Gilli è tra le nuotatrici paralimpiche più famose di sempre. Classe 2001, sin da quando è nata deve fare i conti con la malattia di Stargardt, ovvero una retinopatia degenerativa. Ciononostante, la Gilli, come la Vio, non si è arresa alla malattia. L'ha affrontata a testa alta, senza rinunciare alla sua grandissima passione: il nuoto.

"Mi chiamo Carlotta Gilli, e praticamente sono nata in acqua. Il mio superpotere è sempre stato di non fermarmi davanti alla prima difficoltà che mi si poneva davanti agli occhi." La piccola biografia che si legge sul suo sito ci spiega un grande cuore e ci impartisce una lezione preziosissima: di fronte a ogni ostacolo, bisogna capire come aggirarlo e superarlo, senza farsi vincere dalla paura.

A spingere la Gilli è stato il nuoto, che l'ha resa una delle più giovani atlete promettenti alle Paralimpiadi: medaglia d'oro ai mondiali di Città del Messico, a Londra ha superato sei record del mondo nella vasca lunga. E chissà quanti altri successi riuscirà a raggiungere sul lungo termine.

Monica Contrafatto

La storia di Monica Contrafatto non può non colpirci immensamente. Dall'Afghanistan alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, è quel modello di donna che ci fa comprendere appieno il significato di rinascita. Dopo ogni tragedia, in qualche modo, ci tiriamo su. Perché dobbiamo farlo, lo dobbiamo a noi stesse e alla vita stessa: per valorizzarla.

In Afghanistan, Monica Contrafatto fu colpita a una gamba dalle schegge di una bomba: l'esplosione contro la Forward Operative Base portò l'allora Caporal Maggiore alla perdita della gamba destra. Monica, però, non ha mai perso la speranza. No, ne ha fatto un bellissimo monito.

"Nella vita, se vuoi, puoi. Non siamo dei supereroi. Con la forza di volontà e grazie all'atletica sono rinata." Una lezione di vita che ci tocca enormemente nel profondo e che va condivisa in ogni momento.

Martina Caironi

Specializzata nella paratletica, Martina Caironi è una forza della natura, una donna cui è impossibile resistere: è attualmente tra le più medagliate del mondo paralimpico italiano. Scattare una fotografia per raccontare la storia della Caironi non è semplice, ma lei stessa odia i pietismi e soprattutto la compassione. Il suo unico obiettivo è dimostrare la sua incredibile bravura.

"Un disabile non è un alieno, è solo una persona con esigenze diverse." Classe 1989, nata ad Alzano Lombardo, appassionata di pallavolo da bambina - e con risultati eccellenti - nel 2007, purtroppo, avvenne l'incidente che le fece trascorrere quattro giorni in coma. Poi, al risveglio, la scoperta: i medici avevano dovuto amputarle la gamba sinistra. Brillante, sveglia, capace e soprattutto un tornado di emozioni, Martina Caironi è tra le atlete paralimpiche che più ci ispirano.

Ambra Sabatini

Le vicissitudini di Ambra Sabatini ci danno ancora una volta una lezione da accogliere come fonte di vita. Il messaggio lanciato dalla diciannovenne è quello di non arrendersi mai, di non piangersi addosso. Solo due anni fa, la Sabatini è stata in rianimazione e ha perso una gamba dopo un incidente. Eppure, la sua rinascita c'è stata ed è culminata con quell'oro nei cento metri alle Paralimpiadi.

Da sempre appassionata di atletica, Ambra non ha mai perso una caratteristica che l'ha resa grande e imbattibile: la tenacia. "La vita è troppo bella per essere vissuta con rassegnazione." Nel corso di un'intervista, le sue parole ci hanno fatto capire che è una stella: uno di quegli esempi da seguire che ti permettono di vedere la vita sotto un'altra luce, anche in una scala infinita di grigi.

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