Non solo arcobaleni: l’amore è bello in goni sua forma e la stessa bellezza traspare nelle tantissime bandiere degli orientamenti sessuali; la comunità LGBTQIA+ negli ultimi anni ha promosso sempre più tematiche di sensibilizzazione per far comprendere le diverse sfumature di genere e sessualità che riguardano i diversi individui.
Dopo aver lottato per fare in modo che il gay pride diventasse semplicemente "pride" per essere più inclusivo, si è fatto in modo di trovare simboli adatti per rappresentare ogni minoranza. Le bandiere servono proprio a questo: a creare senso di appartenenza, tanto da diventare un vessillo di orgoglio.
Bandiera arcobaleno
È la prima che abbiamo imparato a conoscere, amare e condividere. Nasce nel 1977 e a disegnarla è l’artista Gilbert Baker. L’idea era quella di racchiudere in una bandiera tutte le comunità del movimento LGBTQIA+ associando il tutto alla canzone Over the Rainbow di Judy Garland.
Nella versione originale sono compresi 8 colori: il rosa che simboleggia il sesso, il rosso simbolo di vita, l’arancione per la guarigione, il giallo come luce solare, il verde per la natura, il blu per la pace e il viola per lo spirito. Proprio da qui, pur mantenendo il concetto di base, sono state sviluppate le bandiere relative a tutte le comunità LGBTQIA+. Per esigenze puramente pratiche, oggi la bandiera arcobaleno presenta solamente 6 colori; è stato rimosso il rosa mentre il blu ed il turchese sono stati fusi nel solo azzurro.
More Colour More Pride Flag
Conosciuta con il nome di More Colour More Pride Flag o Philadelphia Flag, è una versione della Rainbow contemporanea e vuole essere una variante LGBTQIA+ per includere anche le persone di colore.
Il nome di Philadelphia arriva dalla città che ha deciso di aggiungere i colori nero e marrone alla bandiera tradizionale per includere le persone che vengono ancora discriminate e sono vittime di razzismo.
Progress Flag
La chiamano Bandiera Progress o Progress Flag; nasce nel 2018 come conseguenza della bandiera citata precedentemente. A idearla è Daniel Quasar che elabora un modello con un design a freccia.
All’interno di questa punta non troviamo solo il marrone e il nero ma anche il bianco e il rosa; oltre a rappresentare le persone di colore vuole includere due colori simbolo del mondo transgender.
Orgoglio bisessuale
È stata disegnata nel ’98 ed è una delle bandiere degli orientamenti sessuali più amate. A crearla è l’attivista Michael Page che desidera differenziarsi dal mondo Rainbow attraverso tre colori.
Il rosa vuole simboleggiare l’attrazione verso lo stesso sesso, il blu simboleggia l’attrazione verso persone di genere opposto, il viola invece vuole indicare l’attrazione per due o più identità di genere. Il viola non è stata una scelta casuale: l’attivista ha spiegato essere un colore ottimale poiché i pixel si fondono in modo impercettibile sia nella sfumatura rosa che nel blu.
Agender
Una bandiera è stata ideata anche per gli agender, cioè per le persone che si definiscono senza genere. Si riferisce a persone che rifiutano l’idea di avere un genere specifico.
Il design alterna strisce bianche e nere che rappresentano l’assenza di genere, il grigio vuole rappresentare chi si definisce demi-agender mentre il verde include le persone non binarie. Non si sa il nome del designer ma è stata divulgata la prima volta nel 2014 tramite Tumblr.
Bandiera dell’asessualità
Tra le bandiere proposte c’è anche quella dell’asessualità. Nero, grigio, bianco e poi viola sono i colori scelti dallo stendardo nato nel 2010.
L’idea è quella di riuscire a rappresentare tutte le persone che si definiscono asessuali; se il nero rappresenta l’asessualità e il grigio la demisessualità, il bianco viene scelto per gli alleati delle persone asessuali mentre il viola viene visto come senso di comunità.
Bigender
Una esplosione di colori pastello per la bandiera bigender. Sfumature di rosa, lilla, bianco e azzurro si alternano per identificare le persone bigender.
Il vessillo diventa il simbolo delle persone che sono bigender, cioè si sentono contemporaneamente maschio e femmina. Il rosa e il blu sono infatti i colori scelti comunemente per rappresentare femminilità e mascolinità. Il lilla è una naturale evoluzione delle due sfumature mixate mentre il bianco posizionato al centro viene colto direttamente dalla bandiera Trans.
Lesbiche
Il mondo lesbo ha diversi stendardi ma tra le bandiere degli orientamenti sessuali, la più diffusa è sicuramente questa. Si ispira ad una intitolata Lipstick ma rimuove il celebre bacio con rossetto per giocare invece solamente con i colori.
Distribuita tramite social network dal 2018, mixa sfumature di rosa e rosso aggiungendo però dei tocchi di arancio che rappresentano l’anticonformismo di genere.
Pocket Gender
Una bandiera tra le più originali e particolari è quella del pocket gender. A differenza di altre che giocano con le strisce, in questo caso il design è geometrico. L’idea è di Alex Stowe che ha dato vita ad una bandiera in cui si uniscono rosa, blu, viola, nero e giallo.
Il nero rappresenta un mix di generi ma anche una mancanza di generi, il viola vuole essere un mix di generi tradizionali, il rosa e il blu rappresentano la mascolinità e la femminilità. Il giallo al centro richiama la bandiera Maverique che rappresenta quella specifica identità binaria.
Transgender
Quella Transgender è una delle più amate tra le bandiere LGBTQIA+ e nasce nel ’99. A idearla è stato Helms, un veterano della marina che ha scelto di sventolare orgogliosamente il simbolo durante il Pride del 2000 a Phoenix.
La comunità ha fatto tesoro di questo simbolo in cui si mixano il rosa, il bianco e il turchese.