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Belen Rodriguez e Diana Di Meo a Le Iene: l’importanza (e il coraggio) di parlare di Revenge Porn

Belen Rodriguez
Un'intervista sentita, un momento di profonda condivisione: Belen Rodriguez è tornata a parlare di revenge porn a Le Iene, dialogando con l'arbitra Diana Di Meo
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«Avevo giurato che non avrei più parlato di questo argomento, ma purtroppo mi ritocca»: Belen Rodriguez ha introdotto così l'importante intervista andata in onda a Le Iene. Un'intervista che verteva su un argomento spinoso, quello del revenge porn, e che l'ha vista interloquire con l'arbitra Diana Di Meo.

Due donne, un filo rosso e doloroso che le unisce: Belen e Diana sono, infatti, entrambe vittime del revenge porn. Hanno vissuto sulla loro pelle le conseguenze di vedere la propria intimità finire sul web, il tormento di subire commenti e mancanze di rispetto, come se si fossero macchiate di chissà quale tipo di colpa.

Belen, Diana e il sesso usato come arma

Per chi non lo sapesse, Diana Di Meo è una delle (tante, troppe) vittime del revenge porn. Una cosa, però, la distingue: a differenza di molte altre donne, fragili e gravemente fiaccate dai fatti, Diana ha deciso di esporsi e parlare.

Preso atto di quanto le stava accadendo, Diana ha deciso di pubblicare un video ad hoc sul suo profilo Instagram, pronunciando parole importanti: «io sono qui a parlarne, molti di noi non riescono a farlo e si nascondono.
Spero di dare voce a tutte quelle vittime che vengono colpevolizzate, quando in realtà il colpevole è dall’altra parte dello schermo, che riprende o si limita a condividere».

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Il suo intervento è stato talmente d'impatto che in occasione della prima puntata de Le Iene condotta da Belen Rodriguez, gli autori hanno voluto che fosse proprio la conduttrice argentina a intervistarla, avendone condiviso l'esperienza. Diversi anni fa, infatti, un ex della Rodriguez pubblicò in rete un sex tape che diventò virale e la gettò nello sconforto.

Nel corso dell'intervista, la Rodriguez, parlando con la Di Meo, ha rivelato: «non ho mai visto il mio. Non ne ho mai avuto il coraggio». Poi, citando Tiziana Cantone, ha fatto la domanda più dolorosa in assoluto: «Anche tu hai pensato al suicidio»?

Il revenge porn, la fragilità e le vittime che diventano colpevoli

Alla domanda, Diana ha risposto: «Per un momento, una frazione di secondo, non sapendo come risolvere la situazione, poteva essere l'unica soluzione». Ed è qui che il cuore si ferma, che il battito salta: l'arbitra è una persona forte, che ha preso in pugno la vicenda con coraggio.

Ma c'è chi, come la succitata Tiziana Cantone, non riesce a uscirne. E sacrifica la sua stessa esistenza, schiacciata dal peso di una vergogna che dovrebbe, in realtà, inseguire coloro che pubblicano i filmati e che danno in pasto alla rete persone che possono nascondere una profonda fragilità.

Belen, a seguire, incalza: «Sai che ho fatto alla persona che ha pubblicato il mio video, quando l'ho incontrato? Gli ho sputato in faccia» e poi si sposta su un altro discorso, ovvero la complicità di chi condivide e diffonde: «Tutti quelli che pubblicano filmati rubati si rendono conto della gravità di quel gesto».

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È Diana a rispondere: «All'inizio le persone lo condividevano senza rendersene conto. Mi dicevano che la colpa non era la loro, perché a loro il video era arrivato».

Belen e Diana hanno poi affermato un'altra cosa importante: molte ragazze si vergognano a denunciare, perché non è semplice metterci la faccia e perché ciò che accade in questi casi è emarginante. Diana ha rivelato di essere stata accusata di averlo fatto di proposito persino dai suoi amici, convinti che l'avesse fatto per raggiungere la fama. E ha rivelato di essere stata colpevolizzata perché «ha raddoppiato le visualizzazioni» del suo profilo social.

L'abbraccio e il consiglio da tenere a mente

L'intervista si è conclusa in uno dei modi più forti e belli in assoluto, con un momento di profonda solidarietà tra le due donne. Belen ha consigliato a Diana di non dare peso agli sguardi, alle risatine e ai giudizi altrui, dicendo:

Mi raccomando, Diana. Vai a testa alta e fissali negli occhi. Vedrai che lo sguardo lo abbasseranno loro per primi: succede sempre alle persone che non valgono un cavolo.

Belen Rodriguez

Infine, le due si sono strette in un abbraccio. Un abbraccio che metaforicamente va a tutte coloro che subiscono questo abuso. E che devono ricordare che no, non hanno fatto niente di male: non si è colpevoli nel vivere la propria sessualità. I colpevoli e carnefici sono coloro che la sviliscono e la usano come strumento di vergogna.

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