È la pastora di due comunità: quella evangelica di Büdelsdorf, cittadina nel nord della Germania, e quella virtuale su Instagram, con la quale ha raggiunto tutto il mondo e tratta i temi che le stanno a cuore. Josephine Teske ha riscritto le regole della comunicazione, facendosi portavoce di un messaggio che merita di essere ascoltato.
Il ritratto che ne traccia Der Spiegel raccoglie tutti i principi sui quali si fonda il suo Ministero, molto lontani da quelli che anche lei avrebbe immaginato nel momento in cui ha indossato la tonaca per la prima volta nella sua vita. Tre gli aggettivi con i quali si è definita: amante della vita, femminista, mamma single.
Josephine Teske tra femminismo e fede
La sua missione è tutta incentrata sul potere – inteso come potenzialità – dell’universo femminile. A chi le chiede se femminismo e fede siano in contraddizione risponde che no, non lo sono affatto, perché ogni individuo ha pari dignità.
L’intento della sua comunità è quello di rafforzare la consapevolezza di sé attraverso la creazione di una rete in grado di legare tutte le persone, in particolare le donne, prime nemiche di loro stesse: “Dovremmo sostenerci a vicenda e non invidiarci o sminuirci. Diciamocelo se ci piace qualcosa l'una dell'altra. Una cosa tipo, ‘hey, come sei bella oggi, hai davvero un bel vestito’”.
Il desiderio di creare uno spazio tutto al femminile nasce da un’esigenza personale, legata anche al suo lavoro: "Mi sottovalutano spesso. Perché sono donna, per la mia età, per il mio aspetto fisico. Sono una guerriera e lo so, ma a volte mi manca la forza. Ho bisogno di avere più donne al mio fianco, che mi sostengano quando da sola non ce la faccio. Unite, è più facile”.
Questo, certamente, è uno dei punti sui quali si dovrebbe lavorare maggiormente. La necessità è quella di avvicinare le donne e non di tenerle inutilmente lontane, creando un gruppo che sia in grado di capire tutte. E poco importa che si tratti di una chiesa in muratura o di un post sui social.
Frau Teske, il rapporto con la maternità
Josephine Teske non è solo una pastora evangelica ma è anche una madre, attenta e premurosa. La sua esperienza da genitore è impregnata di tutti quei valori per i quali si batte ogni giorno, quelli che dovrebbero unire tutte le altre donne, anche nelle vesti di madri: “Se sgrido i miei bambini – a volte bisogna farlo – mi piacerebbe ricevere sguardi di comprensione e non occhiate severe”.
Questo non significa non amare i proprio bambini, ma volerli indirizzare sulla strada corretta anche quando si concede loro qualcosa in più, soprattutto attraverso l'esempio che è la forma d'educazione principale: “Mi ritengo una buona madre, anche quando ho dei dubbi. Anche se li rimprovero. Sono grata di averli avuti e lo sono altrettanto quando si addormentano".
I temi principali del suo messaggio
Gli argomenti trasversali sono quelli per i quali è maggiormente amata e che sono tabù per la comunità ecclesiastica. Si parla di sesso prima del matrimonio e di mestruazioni, tutti al centro della società moderna e per questo non trascurabili dalla Chiesa.
Il pubblico al quale si rivolge è estremamente eterogeneo, forgiato da quelle esperienze che le hanno permesso di capire quale fosse la sua strada.
Già a 14 anni, il suo sogno era esattamente questo. Non è un mestiere per donne, si direbbe. Eppure, Josephine Teske ha lottato per indossare la tonaca, anche rivedendo l’approccio scientifico alla fede dalla quale si è poi allontanata per un dramma personale.
La tragedia della perdita di un figlio è stato un punto cardine per un cambio di prospettiva che l'ha fatta maturare, modificando anche il suo rapporto con la fede che è stato riportato su un piano meno dottrinale e più umano, pragmatico, quotidiano.
Teske, com’è cambiato il suo rapporto con Dio
Il cammino non è stato facile, per lei, che ha dovuto far fronte a diverse difficoltà che ne hanno segnato il cammino.
La svolta è arrivata con il trasferimento a Büdelsdorf dove, per la prima volta, si rivolge alla divinità usando il genere femminile, senza che questo disturbasse i fedeli.
La necessità di trovare il giusto linguaggio per rivolgersi alle persone è fondamentale, per Frau Teske, che continua incessantemente a trovare un chiave per conquistare la fiducia delle persone, sempre più portate ad abbandonare la Chiesa poiché diventata poco rappresentativa dei bisogni di tutti, talvolta incapace di parlare la lingua delle persone alle quali si rivolge.
Le critiche non sono mancate, ma hanno rappresentato un punto di riflessione per ripartire dai temi sui quali la religione non osa interrogarsi.
Ed è qui che entrano in gioco i social, Instagram in particolare, quelli sui quali ha improntato la sua strategia di comunicazione. Creare rete è il suo scopo fondamentale e, quest’intreccio, l’unione deve fare la forza.