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Chi era Hattie McDaniel, la prima attrice afroamericana a ricevere un Oscar

Hattie McDaniel in una scena di Via col vento
La vita straordinaria di Hattie McDaniel, la prima attrice afroamericana a ricevere un Oscar grazie alla sua interpretazione in Via col vento.

Si chiama Hattie McDaniel la prima attrice afroamericana che ha vinto un Oscar, riuscendo in un’impresa che sembrava impossibile. In un’epoca dominata dal razzismo e dalla segregazione degli afroamericani, questa donna coraggiosa conquistò la statuetta d’oro, cambiando per sempre le regole del cinema.

Chi era Hattie McDaniel

Tredicesima figlia di una famiglia di ex schiavi, Hattie è diventato un volto molto amato del grande schermo. Sua madre era una cantante gospel, mentre suo padre aveva combattuto nella guerra di secessione. Testarda e talentuosa, Hattie riuscì a diplomarsi ed esordì in radio come cantante. Nel 1932 arrivò il debutto al cinema dove, nonostante la segregazione razziale dell’epoca e tante limitazioni, conquistò con caparbietà il successo, recitando in oltre 300 film.

L’Oscar con Via col vento

Il nome di Hattie McDaniel è legato a un film cult: Via col vento. Nella pellicola con Vivien Leigh e Clark Gable infatti l’attrice vestiva i panni di Mamy, la domestica dell’indomita Rossella O’Hara. Quel ruolo le valse l’Oscar, rendendola, nel 1939, la prima attrice afroamericana ad ottenere il premio. Un risultato raggiunto dopo aver superato tante difficoltà, distruggendo stereotipi e regole assurde.

Il rapporto con Clark Gable

Via col vento segnò in modo indelebile la carriera di Hattie McDaniel, rendendola un mito. La sua vittoria agli Oscar fu tanto inaspettata quanto straordinaria, capitata in un periodo storico molto difficile per la comunità afroamericana. Quando ancora vigevano le leggi razziali, Hattie salì sul palco personalmente per ricevere il premio. Secondo la leggenda questo fu possibile grazie all’intervento di David Selznick, il potente produttore di Via col vento. D’altronde sul set l’attrice, con le sue battute sagaci e il suo sorriso, era riuscita a conquistare proprio tutti. In particolare Clark Gable che interpretava nel film l’affascinante Rhett Butler. I due erano diventati molto amici dietro le telecamere e quando ad Hattie fu impedito di partecipare alla prima della pellicola al Loew's Grand Theatre di Atlanta, Clarke si infuriò, minacciando di disertare l’evento. Leggenda vuole che fu proprio la McDaniel a convincerlo a prendere parte alla premiere.

Le difficoltà e la forza di Hattie

Ma le difficoltà che Hattie incontrò nella sua vita non furono legate solamente alle leggi razziali e a un mondo, quello di Hollywood, che spingeva per relegarla sempre al ruolo di domestica. Sottostando alle regole dell’epoca, Hattie non partecipò alla prima del film e durante la cerimonia di premiazione degli Oscar venne fatta sedere lontano dagli altri nominati e fuori dall’inquadratura. Lei accettò, certa del suo talento, ma la scelta di tornare sul grande schermo sempre negli stessi ruoli secondari, le portarono non pochi problemi. Per un lungo periodo fu oggetto di aspre critiche da parte delle associazioni attiviste dei diritti della comunità afroamericana. Accusata di alimentare i pregiudizi razziali, Hattie replicò in modo pragmatico: “Se non avessi interpretato ruoli di domestica per 700 dollari a settimana, avrei probabilmente fatto quei lavori nella vita reale per 7 dollari alla settimana”, spiegò all’epoca.

Quando morì, nel 1952, a causa di un cancro al seno, aveva solo 57 anni e una lunga carriera cinematografica alle spalle. In migliaia parteciparono al suo funerale e il suo nome entrò nella storia come quello della prima attrice afroamericana ad aver vinto un Oscar. “Non mi sento di appartenere a questo mondo, mi sembra di essere sempre fuori posto, come un turista”, racconterà poco prima, con estrema sincerità. E ancora: “Ad Hollywood la sincerità è il bene più prezioso, letteralmente”.

La serie tv Netflix che racconta (anche) la sua vita

Si intitola Hollywood la serie tv firmata da Ryan Murphy e disponibile su Netflix, in cui ritroviamo la storia di Hattie McDaniel. Lo show mescola storia e fatti inventati, dando vita a una trama avvincente tanto oscura, che racconta il lato segreto del cinema. Nella serie ritroviamo Vivian Leigh che interpretò Rossella O’Hara in Via col vento, Anna May Wong (prima celebrity di Hollywood americana di origine cinese), Rock Hudson (costretto a nascondere la sua omosessualità poiché incarnava l’immagine del macho americano), Hattie McDaniel ed Henry Willson, temutissimo agente delle star. Sullo sfondo un’industria che all’epoca era nel suo periodo d’oro, considerata come una via per la ricchezza da migliaia di giovani che facevano la fila di fronte agli Studios per partecipare alle pellicole come comparse. “Non puoi sottovalutare il potere di Hollywood – ha raccontato Murphy -. Ci insegna tutto, penso. Perché se puoi vederlo, puoi diventarlo. Se non puoi vederlo, no. Ti insegna come vestirti, comportarti, camminare. Insegna come comportarsi in una relazione. Storicamente, Hollywood ci insegna ad essere tolleranti. Hollywood può, in un modo veramente positivo, cambiare il mondo”.

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