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Educazione sessuale: la GenZ vorrebbe meno tabù e più dialogo

Educazione sessuale giovani scuola
09-09-2024
Una ricerca di Webboh Lab svela le richieste dei giovanissimi: educazione sessuale potenziata con il coinvolgimento di scuole, famiglie e consulenti esperti. Ecco tutti i risultati della survey

Quanto è importante l'educazione sessuale per i giovani? Ecco i risultati dell'indagine di Webboh Lab su un campione di 500 ragazzi della GenZ.

Webboh Lab, il primo osservatorio permanente sulla GenZ nato dall'incontro di Webboh con l'istituto di ricerca Sylla, ha condotto, in collaborazione con Farmitalia, una ricerca per delineare - attraverso una smart poll online che ha coinvolto 500 giovani italiani tra i 14 e i 17 anni - un quadro delle percezioni, delle conoscenze e dei dubbi delle nuove generazioni riguardo alla sessualità e alla contraccezione in Italia.

I risultati della survey evidenziano come i giovanissimi siano fortemente esposti a queste tematiche, grazie anche ai numerosi canali di informazione a disposizione, e come, in linea generale, vorrebbero vivere l’educazione sessuale, cioè con meno tabù e maggiore chiarezza.

Come si informa la GenZ

Entrando nel dettaglio dei dati raccolti da Webboh Lab, tra le fonti maggiormente consultate dagli intervistati ai primi posti ci sono gli amici (53,4%) e i social media (46%); seguono scuola (43,2%) e web (40,4%). La famiglia è solo al quinto posto con il 27,6%, mentre il medico o il consultorio sono indicati da appena il 5,6% dei giovani.

Educazione sessuale a scuola

L'educazione sessuale a scuola è considerata un tema fondamentale dai giovanissimi. Vorrebbero che venisse trattato maggiormente, con particolare enfasi su alcuni aspetti:

  • malattie sessualmente trasmissibili (punteggio di importanza: 8,47 su 10);
  • relazioni, affetti e consenso del partner (punteggio: 8,40 su 10);
  • metodi contraccettivi (punteggio: 7,81 su 10);
  • anatomia del corpo umano (punteggio: 7,78 su 10).

Educazione sessuale e informazione

Dall'indagine di Webboh Lab è emerso, inoltre, che il modo con cui viene affrontata questa tematica potrebbe essere migliorato attraverso varie iniziative. Oltre a un maggiore coinvolgimento della scuola (punteggio 8,36 su 10), le principali attività individuate dagli intervistati sono state:

  • servizi di consulenza (punteggio 7,87 su 10);
  • confronti con adulti (punteggio 7,59 su 10);
  • accesso a risorse online affidabili (punteggio 7,49 su 10).

Metodi contraccettivi

La survey ha inoltre messo in evidenza come il preservativo sia il metodo contraccettivo più conosciuto dalla Gen Z (98,2%), seguito dalla pillola anticoncezionale (88,4%). Conoscenze molto più limitate si riscontrano, invece, per la spirale (49,3%) e il coito interrotto (17%).

Contraccezione d’emergenza: il concetto di contraccezione d’emergenza è familiare al 44,2% dei giovani. Più specificamente, l’86% conosce la pillola del giorno dopo, mentre solo il 41,8% quella dei 5 giorni dopo. Le principali fonti di informazione per la contraccezione d’emergenza includono:

  • web (25,1%);
  • social media (24,4%);
  • scuola (15,6%):
  • amici (12,4%):
  • famiglia (6,9%).

Inoltre, il 23,9% dei giovani intervistati ha ammesso di conoscere qualcuno che ha utilizzato la pillola del giorno dopo, mentre solo l’8,3% conosce qualcuno che ha utilizzato la pillola dei 5 giorni dopo.

Dalla ricerca emerge, quindi, una chiara necessità di un approccio all'educazione sessuale più integrato, che coinvolga non solo la scuola, ma anche servizi di consulenza e le famiglie.

Webboh Lab, nato dall’incontro di Webboh e l’istituto di ricerca Sylla, con direttore scientifico il professor Furio Camillo, è il primo Osservatorio Permanente sulla Gen Z. L’impegno da parte di Webboh Lab è quello di raccogliere la voce delle nuove generazioni, di indagare e di approfondire i temi trattati per portare sul tavolo di chi prende le decisioni per loro, gli adulti di domani.

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