Una malattia che affligge solo in Italia 3 milioni di donne, e di cui si è iniziato a discutere in modo più approfondito in ottica di sensibilizzazione, diagnosi e trattamento soltanto negli ultimi tempi: è l’endometriosi, una patologia di cui ancora poco si sa e che in alcuni casi rende la vita di chi ne è affetta molto difficile e dolorosa. Una condizione peggiorata anche dalla superficialità e dalla noncuranza con cui spesso viene trattata questa malattia, anche da chi dovrebbe aiutare a guarire.
Che cos’è l’endometriosi
La prima cosa da tenere presente è che l’endometriosi è una infiammazione cronica benigna legata alla presenza di cellule endometriali, normalmente presenti nella cavità uterina, fuori dall’utero. Colpisce prevalentemente donne tra i 25 e i 35 anni, e i sintomi, quando si manifestano, sono principalmente un dolore pelvico, soprattutto in fase peri-mestruale, mestruazioni dolorose (dismenorrea) e dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) o durante la defecazione. Il primo campanello d’allarme per capire se si è in presenza di endometriosi è quindi proprio il dolore, che spesso viene però confuso con i “classici” sintomi della sindrome pre-mestruale.
L'endometriosi ancora oggi, nel 2021, presenta aspetti poco conosciuti a causa della sua complessità e delle difficoltà ad arrivare a una diagnosi. Anche il trattamento è complesso, visto che la malattia ha diversi stadi e che molto dipende anche dalla donna che ne soffre, il che significa che dal punto di vista terapeutico è necessario mettere a punto un piano specifico e diversificato. Tutto parte, però, dalla diagnosi, che secondo la Fondazione Italiana Endometriosi (che ogni marzo, mese dedicato alla sensibilizzazione su questa patologia, organizza un convegno) arriva con un ritardo medio di 8-9 anni e nel 30-40% dei casi in modo accidentale, durante controlli di routine o eseguiti per altre patologie, con il conseguente prolungamento della sofferenza per le donne che ne soffrono.
Ciò che sta cambiando in positivo rispetto al passato è la maggiore sensibilità verso questa malattia, e la maggiore consapevolezza della necessità di prenderla in considerazione al momento della diagnosi. In questo senso, la decisione di diversi personaggi famosi di rendere pubblica la loro esperienza sta aiutando moltissime donne a rivolgersi a specialisti per analizzare più a fondo le cause di quei forti dolori sperimentati nei giorni di ciclo, a volte invalidanti e spesso persistenti nonostante gli appositi farmaci. E sta aiutando le donne anche a sentirsi legittimate a rivolgersi a specialisti e a chiedere esami approfonditi, senza vedersi liquidate con una semplice diagnosi di dolori mestruali.
Endometriosi, le celebrity che ne hanno parlato
Recentemente a parlarne sfruttando social e popolarità è stata Giorgia Soleri. Modella e influencer, ha avuto un booster di popolarità grazie anche al legame con Damiano David, il frontman dei Maneskin. Soleri, che ha 25 anni, qualche mese fa ha acceso il dibattito sull’endometriosi annunciando di avere ricevuto la diagnosi “tanto aspettata” a marzo: “Il 21 Marzo 2021 è il giorno in cui è arrivata la diagnosi di endometriosi e adenomiosi - aveva scritto - in realtà, come per la maggior parte delle persone affette da queste malattie, io lo sapevo già. lo sapevo quando a 14 anni sono svenuta a scuola per i dolori mestruali e sono stata quasi obbligata a iniziare la pillola anticoncezionale. lo sapevo quando ogni mese le mestruazioni mi incatenavano al letto e mi facevano rimettere fino a non avere più forze. Lo sapevo quando a 21 anni mi sono rivolta a un importante centro specializzato e sono stata mandata via senza una diagnosi, trattata come se fossi ipocondriaca e bugiarda. Lo sapevo anche quando è arrivato il referto dopo 20 giorni dalla risonanza magnetica. Lo sapevo e basta”.
Qualche settimana dopo, Soleri è tornata a rivolgersi agli oltre 400mila follower: “Se tramite la mia testimonianza riuscissi ad aiutare anche solo il 3% delle donne che soffrono (a cercare una diagnosi, a sentirsi meno sole, a trovare il coraggio di cambiare medico o di pretendere rispetto da chi non fa altro che invalidare il nostro dolore) significherebbe che circa 700 donne (arrotondando per difetto) potrebbero migliorare o provare a migliorare la loro qualità di vita - ha sottolineato - E questo solo calcolando le persone che mi seguono, senza contare che la mia voce si unisce in realtà a quella di tante, tantissime persone che come me fanno divulgazione e sensibilizzazione in merito all’endometriosi”.
Anche Gabrielle Caunesil, modella francese e moglie di Riccardo Pozzoli, ex socio ed ex compagno di Chiara Ferragni, ha recentemente rivelato di soffrire di endometriosi e di doversi sottoporre a un intervento chirurgico, uno dei modi in cui questa patologia può essere trattata: "Sono ormai due settimane che sto attraversando montagne russe di emozioni - aveva scritto ringraziando il marito e i follower per il supporto - Ho incontrato il mio secondo chirurgo la scorsa settimana, dovrei avere presto un appuntamento per il primo intervento, mi hanno preparato alla possibilità di perdere l'ovaio. Ho capito quante donne stanno attraversando questo genere di cose, so di non essere sola, nessuna lo è. Il mio secondo intervento sarà posticipato a causa del Covid, ma va bene, ho sofferto 15 anni, posso sopportarlo per qualche mese in più".
A un intervento chirurgico per trattare l’endometriosi si è sottoposta di recente anche Guenda Goria, 32 anni, figlia di Maria Teresa Ruta e Amedeo Gori: "La gioia più grande è stato sapere che grazie al mio post alcune di voi si sono rispecchiate nei mie sintomi e hanno deciso di fare delle analisi approfondite, scoprendo di soffrire di endometriosi - ha detto dopo l’intervento, rassicurando sulle sue condizioni - Ho superato il primo giorno di scuola, adesso ho un gran desiderio di vita".
Ancora, Oltreoceano sono state altre star a rivelare di soffrire di endometriosi, una malattia che se non correttamente diagnosticata e trattata può causare infertilità: Chrissy Teigen, modella, conduttrice tv e moglie del cantante John Legend, e poi l’attrice Emma Roberts, nipote di Julia Roberts, la cantante Halsey, che oggi aspetta un bambino e che in passato ha avuto tre aborti e si è sottoposta a ben quattro interventi chirurgici. E poi Amy Schumer, che qualche settimana fa si è sottoposta a un intervento di rimozione dell’utero e dell’appendice a causa dello stadio molto avanzato della malattia: "Voglio condividere la mia storia, perché moltissime persone non sanno neppure che l’endometriosi esiste".