Un importante bagaglio culturale, gli studi in Scienze Biologiche e un amore viscerale per l'ambiente. Questi e tanti altri sono stati gli elementi che hanno portato Federica Gasbarro al Youth4Climate, come delegata per l'Italia.
I giovani partecipanti presenteranno il documento finale sul clima all'apertura della Pre-Cop26 alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, il Premier Mario Draghi e con gli interventi in collegamento streaming del Primo Ministro britannico, Boris Johnson, oltre al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.
Federica Gasbarro, il sogno di fare il medico e l'amore per il clima
Il sogno sfumato della laurea in medicina e una sfida da affrontare che sembra più grande di lei. Questa è Federica Gasbarro, romana originaria di Avezzano e classe 1995, oggi impegnata nella sensibilizzazione al tema climatico che ha condotto in tutti i Fridays for Future ai quali ha partecipato. Con gli studi in Scienze Biologiche ancora in corso, è stata la prima italiana a partecipare al Youth Climate Summit delle Nazioni Unite. Da lì, sono nati i suoi primi libri: Diario Di Una Stiker e Covid-19 e cambiamento climatico.
Si definisce con orgoglio un'attivista per il clima ed è unanimemente definita come la Greta Thunberg italiana. Sulla sfida per l'ambiente, ha affermato: "Quella per il clima e l’ambiente è la battaglia della mia generazione".
L'origine della passione per le tematiche ambientali
Il suo amore per il clima e il rispetto dell'ambiente fondano le più profonde radici nell'educazione che le ha impartito la sua famiglia. Non parla di ambientalisti, certo, ma di persone abituate ad avere cura di quello che le circonda. La strada è stata tracciata, quindi, fin dai primi anni della sua vita e l'ha portata scegliere la facoltà di biologia.
Queste le sue parole a Corriere: "Dopo un convegno che seguii per l'università decisi che non avevo tempo di diventare scienziata, dovevo agire in quel momento. Così iniziai dai social e quando seppi di Fridays For Future Roma li contattai. Eravamo una decina di persone. Nel giro di pochi mesi siamo diventati 200 mila solo a Roma".
Le sue idee raccolte in Diario di una striker
Tanti pensieri raccolti in questi anni di attivismo, che Federica Gasbarro ha voluto raccogliere nel suo primo libro Diario di una striker. Qui, ha anche raccontato le emozioni provate durante la sua prima manifestazione, quella alla quale ha partecipato quasi per mettere alla prova le sue capacità: "Ero spaesata, timorosa, timida, ma con una grande voglia di fare e di collaborare. In quell'occasione feci anche la mia prima intervista televisiva".
Federica Gasbarro, il rapporto con Greta Thunberg
Il legame con Greta Thunberg è arrivato in maniera del tutto naturale e trainato dagli interessi comuni che le legano. E che non riguardano solo l'amore per l'ambiente ma anche la maniera di pensare in modo alternativo, quella che potrebbe salvarci dalla catastrofe:
"Ricordo bene quel giorno, ero molto emozionata e timorosa. Volevo farle tante domande! Sono andata con altri ragazzi sia italiani sia stranieri a Villa Borghese a prenderla. Ci siamo conosciute, il ghiaccio si è rotto subito e abbiamo finito per parlare anche di altro. È una ragazza molto carina. Siamo rimaste in contatto e ci siamo riviste un altro paio di volte".
L'importanza di dirsi green influencer
Gli studi in biologia che sono arrivati per caso, dopo quella delusione seguita al test d'ingresso a medicina, e la consapevolezza di non avere più tempo per pensare a una soluzione alternativa. Questi sono gli elementi fondanti del percorso di Federica Gasbarro, che ha fatto una scelta coraggiosa e che la terrà impegnata per i prossimi anni.
La cassa di risonanza dei social è stata quella che le ha consentito di diventare green influencer, anche se preferisce definirsi in un altro modo: "Mi ritengo più divulgatrice. Poi chiaro, sui social cambia nome. Però il focus per me è lo stesso. Esserlo significa parlare di scienza (quella vera degli articoli scientifici), di buone pratiche, di far capire che essere sostenibili non significa rinunciare, ma sostituire. Non vuol dire tornare al calesse, ma puntare a un progresso che ci dia sempre più comodità a un prezzo ecologico da pagare minimo".
Il suo impegno come attivista è mirato soprattutto alla sensibilizzazione dei giovani, gli unici che possono prendere in mano la situazione per provare a imbastire le trame di un cambiamento che sia concreto per i prossimi anni, proprio come ha spiegato in un'intervista resa a National Geographics:
"La sfida delle sfide è cercare di ottenere qualcosa di concreto in Italia e battermi a livello internazionale sui cambiamenti climatici. Le coscienze le abbiamo sollevate e la consapevolezza nella popolazione c’è. Ora dobbiamo agire. In un prossimo futuro non so se continuerò da scrittrice, divulgatrice, scienziata o membro delle Nazioni Unite. Chi può dirlo? Ma quello che mi preme è l’obiettivo della tutela e della salvaguardia del pianeta. Vedrò quale abito mi calza meglio e lo utilizzerò a questo scopo".