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La voce di Francesca Michielin si alza contro la Tampon Tax. E la protesta riguarda ognuna di noi

Francesca Michielin
09-11-2021
La protesta di Francesca Michielin sul prezzo degli assorbenti riguarda tutte noi: una lotta da sostenere e da condividere

Il tema della Tampon Tax si sta accendendo, finalmente. Perché il ciclo non è un lusso. A riguardo è intervenuta anche Francesca Michielin, la cui voce si è fatta sentire sui social e non solo.

La voce di Francesca contro il prezzo degli assorbenti

Artista e femminista, la Michielin ha voluto porre l'accento sulla tassazione sugli assorbenti. Questi prodotti, che sono connessi alla salute e all'igiene femminile, possono avere anche dei costi esorbitanti. E non è una spesa che facciamo una volta l'anno. Ogni mese, puntuale, il ciclo arriva.

"E anche oggi, come ogni mese, ho speso i miei 15 euro di assorbenti..." ha scritto la cantante sui social. E si è infiammata la polemica.

"Del resto, avere il ciclo è un lusso, è uno sfizio, come voler bere spumante, andare in vacanza, comprarsi le sigarette o nuovo smartphone, no?", ha scritto la Michielin. Un messaggio chiaro, eppure frainteso. O quantomeno è stato giudicato: invece di condividere il pensiero, o creare degli spunti di discussione, ha ricevuto critiche e consigli non richiesti.

E cosa c'è di peggio di un consiglio non richiesto? L'imposizione. Molte persone hanno commentato dispensando suggerimenti su come risparmiare, magari optando per gli assorbenti lavabili o la coppetta. Dritte che avrebbero potuto avere un senso se solo il significato del post fosse stato un altro.

"Non ho parole. Anziché aprire un dibattito sulla tassazione sugli assorbenti, sul fatto che non sono un lusso, mi devo ritrovare a leggere consigli su quali assorbenti usare. Non scelgo io che flusso avere, ognuna deve sentirsi a proprio agio. Beccarmi la paternale anche no."

Tampon Tax, cos'è: al centro delle polemiche da anni

Non è un mistero né una novità: l'aliquota ordinaria Iva su beni e servizi, dove rientrano anche gli assorbenti, è fissata al 22%. Nel lontano 1972, anno in cui è stata istituita, era in realtà al 12%. Negli anni, dunque, abbiamo visto i costi degli assorbenti aumentare. Forse qualcuna ricorderà la polemica sugli assorbenti paragonati ai tartufi: anche questi ultimi hanno l'Iva al 22%.

Ma c'è di più nel complesso: sebbene all'estero siano giunti a vittorie che per noi sono ancora lontane, nel Documento Programmatico di Bilancio, il Governo Draghi ha previsto l'inserimento della riduzione dell'Iva sugli assorbenti dal 22% al 10%. Questa misura non è ancora ufficiale, ed è bene sottolinearlo, dal momento in cui dovrà essere sottoposta alla Commissione Europea. Senza contare che tali misure dovranno poi passare al vaglio della Legge di Bilancio: si arriverà all'ennesimo scontro infruttuoso? Sarebbe bello vedere il Governo dalla parte delle donne, e soprattutto i Partiti.

Perché accontentarsi sarebbe sbagliato?

Il dibattito proposto da Francesca Michielin è poi proseguito. La verità è che, sì, esistono delle alternative. Ma ci sono anche dei casi personali in cui non è possibile ricorrere agli assorbenti lavabili o alle coppette. Non dimentichiamoci infatti che ognuna di noi ha una sensibilità e delle esigenze diverse. Tali idee vanno rispettate, senza se e senza ma.

Riguardo al futuro cambiamento e alla possibilità di vedere davvero un netto cambiamento dei costi, la Michielin è stata perentoria: "Non vogliamo il contentino. Vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi."

Avere il ciclo non è in alcun modo una scelta: è quanto la natura ha previsto per noi donne. Possiamo odiarlo, accettarlo, venirci a patti, ma ogni mese ne siamo soggette. Il ciclo non si ferma, e non dovrebbe neppure fermarsi la lotta alla Tampon Tax. Perché solo unite, e non divise, possiamo ottenere una vittoria. Non accontentiamoci, non facciamolo.

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