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Cos’è la Giornata del Coming Out e perché è davvero, davvero importante

Coppie con bandiera lgbt
La Giornata del Coming Out, o Coming Out Day, è un momento per affermare la propria identità sessuale senza paure o timori: si celebra l'11 ottobre ed è un momento che tutte dovremmo festeggiare
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Amare, senza se e senza ma. Amare liberamente, amare senza costrizioni. Amare, alla luce del sole: è questo il senso della Giornata del Coming Out, o Coming Out Day, che si celebra ogni 11 ottobre.

Una data di cui occorre parlare, perché sta assumendo (com'è giusto che sia) una rilevanza sempre maggiore con l'aumentare dell'educazione alla sessualità, della consapevolezza del proprio essere e dell'essenziale corsa ai pari diritti e alla pari dignità.

Una data che dovremmo segnare nel calendario, che deve diventare occasione di festa e di gioia, per cancellare quelle brutture che, ancora oggi, non ci rendono del tutto libere di vivere senza pregiudizi. Ma scopriamo qualcosa di più.

Quando è stata istituita la Giornata del Coming Out?

La Giornata del Coming Out è nata nel 1988 grazie allo psicologo Robert Eichberg e all'attivista per i diritti LGBT Jean O'Leary. I due erano entrambi omosessuali e decisero di dedicare la propria esistenza all'importanza di affermare la propria libertà d'amare.

O'Leary riuscì a entrare in politica e divenne il capo dei National Gay Rights Advocates a Los Angeles. Insieme a Eichberg e ad altri attivisti volle dare vita a una metafora del coming out: una marcia tanto pacifica quanto rumorosa e colorata, che esprimesse ciò che milioni di uomini e donne non riuscivano ancora a portare liberamente alla luce.

Eichberg e O'Leary, stabilirono che una passeggiata e una serie di incontri per tutti coloro che facevano parte dell'universo LGBT sarebbero stati un punto di partenza sicuro e accogliente. A quel punto occorreva "solo" scegliere una data.

Perché si celebra l'11 ottobre?

Eichberg e O'Leary scelsero l'11 ottobre per un motivo preciso: si trattava dell'anniversario della Marcia Nazionale su Washington per i diritti LGBTQ+.

Per chi non lo sapesse, questo specifico evento fu ribattezzato La Grande Marcia per via della sua enorme portata. Quell'anno non solo furono migliaia le persone a unirsi in cammino, ma vennero celebrate delle azioni di protesta senza precedenti.

Giornata del Coming Out

Le proteste riguardavano il mancato riconoscimento legale delle relazioni omosessuali, il perpetrarsi di leggi che rendevano reato la sodomia tra adulti consenzienti, la continua e sempre più devastante discriminazione delle persone con AIDS o sieropositive.

La Grande Marcia fu, in sostanza, uno dei primi veri moti per i diritti civili di lesbiche, gay e transgender. Qualche giorno dopo alcuni attivisti subirono delle ripercussioni violente. Anche per questo Eichberg e O'Leary scelsero l'11 ottobre: per ricordare chi ha subito dolore per ottenere la naturale libertà d'amare.

Perché festeggiare il Coming Out Day?

La Giornata del Coming Out viene celebrata ogni anno per ricordare che tutti hanno il diritto di "uscire allo scoperto", di dichiarare senza remore chi amano senza temere il giudizio altrui.

Durante i primi anni, questa giornata particolare fungeva (fatta eccezione per alcuni casi specifici) da momento di aggregazione più o meno ridotto: le persone della comunità LGBTQ+ organizzavano gruppi d'ascolto e accoglienza e si muovevano per far valere i propri diritti.

Negli ultimi anni, invece, il Coming Out Day è diventato un momento più ampio e condiviso. Si cerca di trasformarlo in un momento di confronto, di scambio sano e costruttivo.

Sono tanti i personaggi famosi che, durante questa giornata, si affacciano sui social per invitare a uscire allo scoperto e a non pensare di essere soli, perché è proprio isolandosi che si rischia di vivere una vita infelice.

Come si festeggia?

Partendo dal presupposto che sono molte le associazioni nazionali e internazionali che organizzano momenti d'incontro e ascolto, sia online che dal vivo, per festeggiare il Coming Out Day si può fare davvero di tutto.

Per intenderci, si possono indossare degli abiti che richiamino le bandiere LGBTQ+ o degli accessori a tema, mostrando la propria partecipazione.

Un'altra idea è quella di partecipare (o organizzare) una serata a base di film e serie LGBTQ+, o leggere dei libri sulla storia dell'attivismo per i diritti omosessuali. Ancora, è formativo conoscere la storia delle vittime di omofobia e transfobia, per fare in modo che l'orrore non si ripeta.

Altrettanto importante è incoraggiare le persone che ci circondano a essere fiere di ciò che sono: l'orientamento sessuale non deve e non può essere una discriminante, perché ciò che il cuore suggerisce di fare non è mai sbagliato.

Infine, è un'ottima idea condividere con amici e colleghi l'importanza di questa giornata.

Il Coming Out

Chiudiamo con una piccola (e generica, vista la vastità dell'argomento) parentesi sul coming out. Il coming out non è uguale per tutti: c'è chi ha bisogno di tempo per uscire allo scoperto, chi ha bisogno di una mano, chi non ci riesce perché il contesto in cui è nato e cresciuto non lo fa sentire pronto.

Se è vero che amare è sempre giusto, è altrettanto vero che forzare i tempi non è mai corretto. Cerchiamo di amare noi stessi e gli altri, cerchiamo sempre di non giudicare e di non giudicarci: non esiste una scadenza, esiste il momento in cui ci si sente pronti.

Se vogliamo fare coming out, facciamolo con naturalezza e aprendo il cuore nell'istante in cui ci sembrerà corretto farlo. Se vogliamo aiutare qualcuno a farlo, mettiamoci nei suoi panni e stiamogli vicino: anche se oggi è più facile, ricordiamoci sempre che il nostro sostegno è e rimane essenziale.

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