Il make up come mezzo per l’emancipazione delle donne. Alla fine dell’Ottocento, Helena Rubinstein ha preso in mano il suo destino e ha cambiato quello di intere generazioni.
Chaja, questo il suo vero nome, nacque il 25 dicembre del 1870 – il giorno di Natale – nel ghetto di Cracovia. Era la maggiore di otto fratelli di una famiglia ebraica osservante. Sin da giovane dimostrò di non volersi omologare alle regole dell’epoca, e infatti, dopo avere rifiutato il matrimonio organizzato dalla sua famiglia, decise di trasferirsi a migliaia di chilometri di distanza dalla Polonia. I suoi cari avrebbero voluto che sposasse un anziano vedovo facoltoso, ma Chaja preferì volare sino in Australia.
In Australia aprì un piccolo negozio a Coleraine, nella regione Western Victoria. Fu il primo passo verso il raggiungimento della fama, cominciando a preparare i suoi primi unguenti e medicamenti. Proprio in questa fase della sua vita pensò di cambiare il suo nome. Helena lo giudicava più elegante, perfetto per le sue aspirazioni professionali.
Nel preparare i suoi unguenti, puntò tutto sulla pelle setosa – quasi di porcellana – che caratterizzava il suo viso. La sua carnagione chiara era pressoché perfetta. Così, cercò di creare una crema viso che permettesse a qualsiasi donna di ottenere la sua stessa pelle perfetta.
Da lì a poco iniziò a dispensare consigli di bellezza, diventando una vera guru. Alle altre donne insegnava quanto fosse importante prendersi cura del proprio corpo per avere una cute radiosa: dalle ore di sonno alla protezione dai raggi solari (e non solo). Ed è proprio da una pelle da sogno che ebbe inizio il suo sogno.
Una vita di soddisfazioni
Mentre le sue creme e i suoi prodotti cosmetici andavano a ruba, consacrandola a uno dei massimi esperti di un settore ancora poco conosciuto, Helena Rubinstein conobbe l'amore e decise di coronarlo con il matrimonio. Il fortunato era il collezionista Edward Titus.
Ma non era solo la sfera sentimentale a renderla felice a quell’epoca, a darle soddisfazioni. La carriera, infatti, andava a gonfie vele ed era arrivato il momento di spostarsi in Europa. Prima a Londra e poi a Parigi, il cuore pulsante della moda e del make up.
È lì che conobbe artisti provenienti da ogni parte del mondo, diventandone amica. Oltre ad avere un occhio clinico nei confronti della bellezza, amava moltissimo anche l’arte contemporanea. In Francia frequentò Picasso, Matisse, Dalì, Eluard, fino a Braque.
La svolta, una donna in continua evoluzione
Ma Helena Rubinstein non era una donna che si accontentava. Il mondo si muoveva, si evolveva, e lei con lui. Dalle creme per il viso, la sua passione si spostò al make up. I colori e le sperimentazioni tanto amate sulla tela subirono una sorta di trasformazione, arrivando fino al viso: la sua tela era la pelle, sulla quale esprimeva se stessa e la propria forma d’arte.
Le cose andavano talmente bene che nel suo stabilimento parigino di Saint-Cloud iniziò a ideare prima creme sempre più sofisticate, poi fard e ciprie opacizzanti. Un vero tesoro per le donne di quei tempi, sempre alla ricerca di novità che potessero esaltare la bellezza. Questa esigenza Helena la comprendeva appieno e rispondeva nel migliore dei modi possibili.
Poco prima che scoppiasse la Prima Guerra Mondiale, attraversò l'Oceano Atlantico per inaugurare un lussuoso salone a New York, sulla 715 Fifth Avenue. I suoi trattamenti viso diventarono un vero e proprio must fra le donne altolocate della Grande Mela (e non solo). Proprio qui, a New York, Helena Rubinstein diventò la leggenda che tutti conosciamo, costruendo un impero che ancora oggi porta bellezza ed emancipazione in tutto il mondo.