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Miss Sorriso Umbria e gli insulti razzisti: “Queste cose devono essere denunciate”

Anna Giulia Fossatelli
La gioia di Anna Giulia Fossatelli, Miss Sorriso Umbria in procinto di gareggiare per Miss Italia, sembrava destinata ad adombrarsi per una serie di insulti razzisti. Ma lei è forte. E ha deciso di lottare per chi, invece, rischierebbe di stare davvero male

Un'altra di quelle vicende che non vorremmo sentire, un altro turbinare di beceri insulti razzisti. Stavolta la vittima è Miss Sorriso Umbria, ovvero la giovanissima Anna Giulia Fossatelli.

Cos'è successo? È presto spiegato. La bellissima Anna Giulia, 18 anni, ha vinto selezioni su selezioni ed è finalmente arrivata all'obiettivo: partecipare a Miss Italia.

Anna Giulia ha deciso di annunciare questo traguardo con un post sui social. Purtroppo, però, è stato proprio questo a farla scontrare con un muro d'odio che non si aspettava di incontrare.

Per via della sua carnagione olivastra, dei suoi lunghi capelli neri e dei suoi tratti esotici, infatti, Miss Sorriso Umbria è stata attaccata con frasi di bassissimo livello, tra cui: «Anche se hai un cognome italiano, non lo sei: sei una meticcia», «Si vede che sei mezza araba!» e «Iscriviti al concorso del tuo paese».

Inutile dire che questi commenti hanno in prima battuta lasciato sgomenta la diciottenne, che, per altro, è italiana (precisamente ternana) e nata da genitori italiani. Lasciando però perdere la sua origine, ciò che l'ha lasciata interdetta è aver preso atto di quanto, ancora oggi, il razzismo sia un problema serio, feroce e incredibilmente diffuso sui social network.

Così Anna Giulia, con tutta l'eleganza sfoggiata per conquistare la fascia di Miss Sorriso Umbria, ha deciso di intervenire. Non solo sporgerà denuncia alla DIGOS, come ha rivelato all'Ansa, ma lo fa per una ragione molto più alta, che trascende il malessere personale.

«Denuncio - ha detto Anna Giulia - per le ragazze che hanno realmente origini straniere. E che per questi fatti possono avere seri problemi. Queste cose devono essere denunciate perché non possono accadere».

Ed è assolutamente così. Eppure, ancora oggi, ci troviamo di fronte a diversi blocchi di intolleranza e, diciamolo pure, ignoranza.

Prima di Giulia è toccato a Erika Mattina, finalista di Miss Mondo, attaccata sui social perché lesbica. Argomenti diversi, stessi strumenti: i leoni da tastiera fanno i gradassi senza tener conto che il peso dell'hate speech è molto più impattante di quanto loro stessi possano pensare.

L'unica cosa che si può sperare è che ragazze e ragazzi coraggiosi come Anna Giulia, come Erika e come Giulia Talia, prima concorrente dichiaratamente omosessuale a partecipare a Miss Italia, rimandino indietro l'odio continuando a dare lezioni di vita a chi, ancora, non riesce a vedere al di là del suo naso.

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