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Jonathan Van Ness e quella rivoluzione che rende genderless anche l’hair care

hair care
01-10-2021
La star di Queer Eye, Jonathan Van Ness, ha creato una linea di prodotti per capelli super inclusiva e ci racconta come il superamento degli stereotipi passi anche dal beauty
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Lo sapevi che anche la cura dei capelli può essere genderless?

A sostenerlo, con le parole ma ancor di più con i fatti, è il celebre hair stylist Jonathan Van Ness, noto soprattutto per essere uno dei protagonisti dello show di Netflix, Queer Eye, reboot della serie Queer Eye for the Straight Guy.

La star del programma nel quale 5 esperti di diversi settori si occupano di aiutare alcune persone durante un restyling, ha da poco lanciato la sua linea di prodotti per capelli, la JVN Hair, che attraverso shampoo, balsamo e trattamenti parla a un pubblico eterogeneo e si prefigge lo scopo di aiutare il superamento di ogni stereotipo di genere.

Chi è Jonathan Van Ness

Classe 1987, Jonathan Van Ness è un parrucchiere, conduttore di podcast, attivista lgbtq+, attore, autore e personaggio televisivo statunitense. A farlo approdare nella squadra degli esperti dello show di Netflix è stato soprattutto il talento dimostrato nella parodia della web serie Gay of Thrones.

Nel 2019 è apparso sulla copertina di Cosmopolitan UK diventando il secondo uomo in tutta la storia del magazine in questo ruolo, solitamente riservato a volti e corpi femminili. Prima di lui, nel 1984, fu la volta di Boy George, anch’esso appartenente alla comunità lgbtq+ e particolarmente attivo sul fronte dell’inclusione.

Della vita privata si è sempre saputo pochissimo ma come annunciato da lui stesso tramite il proprio profilo Instagram, nell’estate del 2020 si è sposato con il compagno Mark Peacock, che per coronare il sogno d’amore si è trasferito negli Stati Uniti dall’Inghilterra.

L’inclusione passa anche dai capelli

Il settore dell’hair style ha da sempre parlato a un pubblico soprattutto femminile e questo non ha fatto altro, con il passare del tempo, che rafforzare l’equazione secondo la quale solo alle donne dovessero interessare cura e bellezza della chioma.

Ovviamente non è affatto così, come ha sottolineato lo stesso Jonathan Van Ness in una recente intervista.

«Mi è sempre piaciuto giocare con i capelli. Ma crescere nel corpo di un ragazzo e non in quello di una ragazza si è spesso rivelato un ostacolo tra me e la mia passione».

«Proprio per aver vissuto sulla mia pelle questa difficoltà, ho iniziato molto presto a sentire l’esigenza di creare uno spazio nel mondo della bellezza in cui tutti si sentissero i benvenuti. Non importa quale sia il tuo genere, il tuo Paese d’origine o l’orientamento sessuale, è giusto che tu possa celebrare la tua identità e bellezza senza vergognarti di farlo».

Quello che un tempo era solo un sogno, oggi grazie alla sua linea di prodotti per Jonathan Van Ness si è tramutato in realtà, anche se il cammino è stato tutt’altro che semplice.

L’idea di inclusività che aveva in mente, infatti, era molto più ampia e ha voluto perseguirla fino in fondo. «Spesso le linee in commercio sono concepite come eccessivamente professionali e allontanano il consumatore, convinto di non essere in grado di utilizzarle. Io invece sono andato nella direzione opposta, realizzando prodotti che fossero facilissimi e che non facessero sentire nessuno escluso dal progetto, nemmeno le persone alle prime armi nella cura dei capelli».

Libera i tuoi capelli ricci

Un altro tema che rende il mondo dell’hair style tradizionale decisamente poco inclusivo è quello che riguarda i capelli ricci, ancor più se afro.

Secondo stereotipi razzisti duri a morire, le chiome leonine sarebbero sinonimo di poca cura ed eleganze rispetto a quelle lisce e il risultato è che la tendenza che ha spopolato di più negli ultimi decenni è stata quella di appiattire ogni curva con piastre e trattamenti estremi, colpevoli molto spesso di clamorosi disastri.

Un errore, quello di omologarsi alle chiome considerate “giuste”, che ha fatto anche Jonathan Van Ness in buona parte dello show Queer Eye.

«Il motivo non è stato tanto che non mi piacessero ma piuttosto che, pur essendo un parrucchiere professionista da oltre 13 anni, non avevo idea di come acconciarli perché quando li portavo ricci li facevo sempre asciugare all’aria aperta e la maggior parte delle mie clienti mi chiedeva di eliminarli e non di valorizzarli».

La quarantena però ha costretto tutti a fare sfoggio della propria fantasia per far fronte ai più disparati beauty drama e così è stato anche per Jonathan, che durante i mesi di isolamento ha trovato il metodo perfetto per prendersi cura dei propri ricci.

Nulla di difficile quindi, amica dalla chioma leonina, segnati questa tecnica: a capelli umidi, versa un po’ di prodotto di styling per ricci su un dito, poi prendi una ciocca e arrotolala attorno ad esso. Attendi un paio di secondi e sfila il dito.

Questa mossa dovrebbe assicurarti almeno due o tre giorni di piega wow ma se così non fosse puoi ricorrere al rimedio last minute: metti un po’ di balsamo e acqua in un flacone spray: amalgama il composto e spruzzalo un po’ sui tuoi capelli asciutti per rivitalizzarli in un secondo.

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