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Leonardo di Caprio, il successo e l’impegno: stella del cinema, ambientalista e attivista

Leonardo di Caprio
Un attore di grande successo, con il clima nel cuore: Leonardo di Caprio è diventato un eroe per la sopravvivenza della Terra senza nemmeno saperlo. E, a un passo dai suoi primi 47 anni, il suo impegno per l'ambiente ha raggiunto un nuovo livello

Attore, attivista, ambientalista. Triplo talento per Leonardo Di Caprio che, a 47 anni, può vantare un impegno per il clima che dura da oltre 20 anni. Sì, perché se c’è una cosa che sa fare proprio bene, è quella di anticipare i tempi.

Il suo spirito battagliero si riversa in tutto quello che fa, dai temi che gli stanno più a cuore a quel Premio Oscar tanto desiderato che è riuscito a strappare con l’interpretazione perfetta in Revenant – Redivivo, nel 2015.

A ben guardare i cartelloni pubblicitari, però, sembra che nel cinema abbia un po’ perduto interesse (o, almeno, non è più al centro dei suoi pensieri), per sposare in toto la causa ambientale che ha portato alla recente Cop26, conferenza sul clima di Glasgow che ha chiamato a raccolta tutti i grandi della terra.

Leonardo di Caprio: perché non dare per scontata la Terra

Le sue intenzioni sono apparse chiare da molto tempo e sono state confermate in occasione del lungo discorso che ha tenuto al Dolby Theatre per il Premio Oscar, in occasione del ritiro della statuetta che ha conquistato dopo cinque nomination andate a vuoto:

“Il cambiamento climatico è una realtà, e sta succedendo oggi. Non dobbiamo dare per scontato questo pianeta, come io non ho dato per scontata questa serata”.

Dopotutto, i veri divi li riconosci subito: sanno parlare perfettamente la lingua della catastrofe che stanno raccontando. In questo caso, è quella del tempo che è finito, di un Pianeta da salvare, di tante occasioni che devono essere sfruttate per fare tutto il possibile per invertire la rotta.

Lo ha fatto in And We Go Green, documentario che ha presentato a Cannes nel 2019, incentrato sui piloti di auto da corsa elettriche e in Ice On Fire, che tratta delle innovazioni messe in campo per fronteggiare il cambiamento climatico.

Di Caprio precursore dei nostri tempi

Il suo interesse per l’ecologia ha radici molto lontane. Di questo tema ha iniziato a interessarsi fin da bambino grazie alla sensibilità di suo padre George, che già sulla sua culla aveva apposto una riproduzione del Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch.

L’episodio, raccontato da Di Caprio a Rolling Stone, ha assunto i tratti di una predestinazione che potrebbe far riflettere e – in qualche modo – sorridere: "Da una parte ci sono Adamo ed Eva che ricevono in dono il paradiso, in mezzo c’è una scena di eccessi e sovrappopolazione, con la gente che gode dei frutti del creato; e nell’ultimo pannello tutto è carbonizzato, il cielo nero, l’apocalisse. Era il mio quadro preferito".

L’incontro con Al Gore

Del 1998, invece, è l’incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore. La conversazione, destinata a diventare memorabile, ha anticipato la nascita della Leonardo DiCaprio Foundation: "Mi mise a sedere e mi fece uno schizzo del pianeta, poi disegnò l’atmosfera e disse 'Questa è la crisi più grave che dobbiamo affrontare'".

L’attività della fondazione è oggi molto articolata e si sviluppa su sei filoni molto importanti: la Conservazione delle aree naturali intatte, Conservazione degli oceani, Cambiamenti climatici, Diritti degli indigeni, Trasformazione della California e Soluzioni innovative.

Attivismo oltre le parole

L’impegno di Leonardo di Caprio per il clima va ben oltre le parole. Il suo attivismo viaggia in parallelo con il successo cinematografico che non l’ha mai abbandonato e, con grazie a questa fama, ha costruito un progetto molto articolato in cui la principale potenza è costituita dalle persone.

Leonardo di Caprio fa, investe e parla. Parla con le persone che hanno bisogno di sentirsi dire la verità, senza retorica. È questo, forse, il suo più grande talento: saper esprimere quello che si porta dentro coinvolgendo tutti.

È del 2007 il suo primo documentario in cui ha assunto il ruolo di voce narrante, The 11th hour – L’undicesima ora, in cui il tema del riscaldamento globale ha assunto un ruolo centrale. Ha spesso agito anche dietro le quinte come produttore, trattando argomenti come il traffico d’avorio, la corsa al petrolio nelle riserve del Congo e l’impatto devastante degli allevamenti intensivi.

Il rapporto con Martin Scorsese

Lanciato nella carriera hollywoodiana dopo l’interpretazione di Jack Dawson in Titanic, Leonardo di Caprio è stato notato dall’occhio attento di Martin Scorsese che l’ha preso sotto la sua ala protettiva per il grande talento e per quella fame che non solo ti porta alla gloria, ma ti spinge molto oltre: “Ha una sorta di irrequietezza intellettuale: divora libri, testi, informazioni".

Il sodalizio cinematografico è iniziato nel 2002, con il ruolo che gli è stato affidato in Gangs of New York, ed è continuato negli anni con il medesimo successo del debutto, fino a definire Scorsese - insieme a Tarantino - un suo mentore.

L’impegno con l’Onu

Nel 2014, Leonardo di Caprio è stato nominato ambasciatore di pace per il clima alle Nazioni Unite. Il suo discorso d’apertura ha lasciato il segno, con un record di visualizzazioni su YouTube che non ha avuto paragoni.

Nel 2016, ha ritirato il Crystal award al World Economic Forum di Davos, ha incontrato il papa in Vaticano e anche Greta Thunberg, che – solo per lui – ha sfoderato un bellissimo sorriso. Segno di stima e di affinità per un personaggio che, negli anni, ha speso proprio tutto per la causa e non si è ancora fermato.

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